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I migliori anime della stagione invernale 2024

La stagione invernale di quest’anno è stata forse una delle migliori stagioni invernali del decennio 2020. Non che le precedenti non avessero portato titoli validi, ma solitamente impallidivano sempre di fronte alle successive alle stagioni primaverili e autunnali. Quest’anno l’inverno portato tante belle serie che hanno saputo tenere incollati gli spettatori allo schermo.

Ma quali sono le migliori serie della scorsa stagione? In quest’articolo andremo a vedere quali sono state le nostre preferite, contando soltanto le serie concluse. Le serie che hanno più cour (come ad esempio Dungeon Food o la seconda stagione di Urusei Yatsura – Lamù e i casinisti planetari) saranno contate soltanto una volta finite.

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Frieren – Oltre la fine del viaggio

  • Tratto da: Manga;
  • Autore originale: Kanehito Yamada e Tsukasa Abe;
  • Regista: Keiichi Sato;
  • Studio: MadHouse;
  • Numero episodi: 28;
  • Piattaforma: Crunchyroll (anche doppiata).

Cosa dire su Frieren – Oltre la fine del viaggio che già non è stato detto? Frieren è un fantasy davvero affascinante e dall’atmosfera malinconica, finito sulla bocca di tutti grazie a un cast di personaggi davvero carismatico e sfaccettato e a un ottimo comparto tecnico che in molti episodi lascia davvero sbalorditi (tanto nei combattimenti quanto nelle scene di viaggio e di vita quotidiana di Frieren, Fern e Stark).

L’idea di partire poi dalla fine di una storia è davvero vincente, perché solitamente quasi nessuno si chiede mai che cosa avvenga dopo la fine di un’avventura, così come Frieren non aveva mai riflettutto per bene sulle emozioni provate dagli umani che lei ignorava. Il suo nuovo viaggio, intervalato anche da brevi ma importanti flashback, accentuano molto il suo cambiamento avvenuto dopo l’avventura con Himmel, Heiter ed Eisen, e quanto stia cercando di impegnarsi per vivere un presente senza più rimpianti.

Oltre al mostruoso lavoro di animazione, regia e fotografia, ho adorato molto ance la colonna sonora composta da Evan Call, che in alcuni brani trasmette una certa solennità come i brani composti da Howard Shore per Il Signore degli Anelli.

Frieren, anime

Il monologo della speziale

  • Tratto da: Light Novel;
  • Autore originale: Natsu Hyuga;
  • Regista: Norihiro Naganuma;
  • Studio: OLM e Toho Animation Studios;
  • Numero di episodi: 24;
  • Piattaforma: Crunchyroll.

Il monologo della speziale – o se preferite, The Apothecary Diaries – è un giallo davvero intrigante, soprattutto grazie agli approcci e alla deduzioni della protagonista Maomao, vera e propria star della serie. So che potrebbe sembrare una cosa scontata da dire, ma la protagonista è davvero caratterizzata in maniera carismatica e simpatica. Vupi per la sua insolita passione per i veleni (che spesso porta a scene divertenti) e per i suoi momenti un po’ cinici, la protagonista riesce quasi sempre a risolvere i casi e le situazioni che si trova ad affrontare dentro la cittadella della corte imperiale.

Il suo rapporto con l’affascinante e misterioso Renshi/Jinshi è poi davvero divertente, in quanto c’è un pizzico di romanticismo per lui, anche se scene simili diventano un espediente per una gag. Entrambi gli archi principali sono ben scritti, e lasciano diverse cose non dette che possiamo capire anche noi spettatori. È una seri da vedere con assoluta attenzione, per non perdersi nessun dettaglio.

Anche a livello di animazioni è una serie abbastanza solida. Tra tutti gli episodi spicca sicuramente il quarto, ossia quello diretto e storyboardato dal talentuoso animatore China.

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Brave Bang Bravern!

  • Tratto da: Opera Originale;
  • regista: Masami Obari;
  • Studio: Cygames Pictures;
  • Numero episodi: 12;
  • Piattaforma: Crunchyroll.

Brave Bang Bravern è stata una delle sorprese della stagione, soprattutto perché all’inizio… Sembrava qualcosa di serio, mentre in realtà è una propria parodia delle serie di genere mecha (specialmente quelle che rientrano nella subcategoria “super robot”) come Daitarn 3 e simili.

Sin dagli ultimi minuti del primo episodio, la serie diventa un treno che va a tutta velocità per i suoi binari pieni di colpi di scena e situazioni al limite dell’assurdo, omosessualità e botte tra mecha in CG (che non è neanche così malvagia). Il suo essere una parodia non implica perafdò che non sia una serie che parli di qualcosa, ossia l’essere un eroe.

Il protagonista Isami ad esempio non spicca per un particolare coraggio o qualche capacità particolare, ma è in realtà un inetto e in parte anche un codardo che si ritrova trascinato dagli eventi, ma che pian piano… No, nbon c’è una vera e propria evoluzione cotruita per gradi, ma anche lui alla fine riesce a prendere coraggio per salvare la Terra. Perché in fondo, ognuno può essere un eroe, basta soltanto un’esplosione di coraggio.

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The Dangers in My Heart stagione 2

  • Tratto da: Manga;
  • Autore originale: Norio Sakurai;
  • Regista: Hiroaki Akagi;
  • Studio: Shihei Animation;
  • Numero episodi: 13;
  • Piattaforma: Anime Generation (Amazon Prime Video).

La seconda stagione di The Dangers in My Heart è un ottimo sequel ache mantiene tutti i punti forti della stagione precedente e li amplifica. La costante evoluzione del rapporto tra i protagonisti Kyotaro Ichikawa e Anna Yamada va al pari passo con la loro crescita personale, ed è scritta davvero bene. Quasi goni loto interazione a schermo ti mette davvero di buon umore, e il finale ti dà anche un senso di soddisfazione. E poi a differenza di tante altre serie romantiche esso progredisce, e non rimane fermo alla stessa posizione per tutti gli episodi.

Opening a parte (diretta da Tetsuo Araki), la serie non spicca così tanto per animazioni, nonosnta rimanga comunque su un livello visivo abbastanza buono.

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A Sign of Affection

  • Tratto da: Manga;
  • Autore originale: Su Morishita;
  • Regista: Yuta Murano;
  • Studio: Ajia-Do;
  • Numero episodi: 12;
  • Piattaforma: Crunchyroll.

Ma la parentesi romantica non è ancora finita, perché nella stagione appena conclusa abbiano avuto un altro ottimo anime romantico: A Sign of Affection. Questa dolce storia romantica tra la ragazza sorda Yuki e il bello Itsuomi è fatta in maniera molto dolce e personale. A differenza di tante storie che hanno una protagonista con una disabilità, la serie non ti racconta la protagonista Yuki con l’obiettivo di farti provare pietà nei suoi confronti, ma ti fa interessare al mondo in cui lei vede il mondo che la circonda, aspetto che affascina anche Itsuomi.

Il ragazzo, che viaggia spesso epr il mondo per conoscere cuklture diverse, si innamora di lei anche per quello, e da lì in poi ilfdòa loro rapporto si evolve in maniera ababstanza repentina ma non scontata. Anche i personaggi attorno a loro sono spesso al centro della scena, tanto che la serie sembra diventare una vera e propria storia corale.

A questo aggiungiamo anche un’ottima qualità visiva con un character acting davvero convincente in diversi cut. Unico dettaglio che ho trovato un po’ debole è il character design, soprattutto per quei “labbroni” che dà ai personaggi.

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‘Tis Time for “Torture” Princess

  • Tratto da: Manga;
  • Autotre originale: Robinson Haruhara e Hiraikei;
  • Regista: Yoko Kanemori;
  • Studio: Pine Jam;
  • Numero episodi: 12;
  • Piattaforma: Crunchyroll.

Alcuni rimarranno sicuramente straniati dalla presenza in questa top di ‘Tis Time for “Torture” Princess, in quanto è una commedia che di fatto sfrutta la stessa gag principale per tutti e 12 gli episodi. Sarà anche vero (in parte), ma la serie riesce a far provare una sensazione di leggerezza ogni volta terminata la visione di ciascun episodio. Alla fine la gag della principessa che cede sempre alle “torture” dei demoni è soltanto un pretesto per mostrarla in contesti che non poteva proprio vivere prima della cattura, essendo stata costretta ad adempiere il suo ruolo di principessa e comandante della Terza Legione dell’Esercito Imperiale.

A questo si aggiunge un generale ottimismo e buonismo, anche per il fatot che non ci sia un vero e proprio personaggio negativo. Personalmente non mi dispiacciono serie più rilassanti dove anche queli che solitamente sarebbero i cattivi sonoin realtà personaggi positivi e dal buon cuore.

Ogni episodio ti fa sentire rilassato nel corpo e nell’anime (e anche un pochino affamato), complice anche un character design alla vista morbido e un pochino moe che viene sfruttato in maniera gradevole nelle animazioni. Incuriosisce anche i worldbuilding dell’opera, che fonde in maniera naturale una classica ambientazione da gioco di ruolo al Giappone moderno.

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Sengoku Youko – Part 1: World Reform Siblings Arc

  • Tratto da: Manga;
  • Autore originale: Satoshi Mizukami;
  • Regista: Cagetzu Aizawa;
  • Studsio: White Fox;
  • Numero episodi: 13;
  • Piattaforma: Crunchyroll.

Finalmente Satoshi Mizukami ha potuto vedere una sua opera ricevere un buon adattamento. Se nella seconda metà del 2022 i fan del mangaka erano rimasti con l’amaro in bocca con il pessimo adattamento di Samidare – The Lucifer and the Biscuit Hammer, con Sengoku Youko troveranno finalmente un adattamento davvero buono visivamente.

Questo viaggio nel Giappone feudale abitato da umani e i katawara (praticametne dei simil yokai), dove sin tratta anche il tema della coesistenza tra le due razze e di cosa le differenzia. Il viaggio di Jinka e compagnia è constellato sia da momenti stranamente trash e caciaroni (tipo la scena degli alberi sparati come razzi) che momenti più tragici che solitamente ti colpiscono come un potente pugno nello stomaco, soprattuto per il fatto che come in altre serie dell’autore.

Questi ultimi hanno anche uno sviluppo non indifferente, ma per vederne la conclusione dovremo aspettare l’arrivo della seconda parte a luglio. Ma se anche essa sapr essere davvero divertente da vedere, allora potremmo trovarci di fronte davvero uno degli anime più divertenti dell’anno.

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Leggi anche Primavera 2024 | Gli anime consigliati dalla redazione.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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