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The Day Before, i retroscena del disastro raccontati dagli sviluppatori: “Abbiamo scoperto dai trailer che era un MMO”

The Day Before ha concluso la sua storia lo scorso 22 gennaio, quando i server di gioco sono stati spenti, decretando l’ingloriosa fine del progetto. Ma a distanza di pochi giorni hanno cominciato a emergere nuovi dettagli sulla lavorazione del gioco e sui retroscena che hanno portato a compimento un disastro annunciato.

A far luce su questi dettagli è un documentario realizzato congiuntamente dalla testata tedesca GameStar e dal canale Youtube GameTwo, che si sono occupati di ricostruire la vicenda avvalendosi del racconto di chi ha effettivamente contribuito alla lavorazione di The Day Before e ha vissuto sulla sua pelle le deliranti modalità con cui è stato sviluppato. A queste si aggiungono anche alcune ricostruzioni fornite dal giornalista bielorusso Vitali Kazunou, che ha raccolto nel tempo le testimonianze di circa 15 sviluppatori impegnati sul progetto.

Ne emerge un quadro per certi versi difficile da credere, con membri del team costretti a turni di lavoro estenuanti e un forte stress causato dai metodi dei fratelli Gotovtsev, i leader dello studio FNTASTIC. È proprio la loro gestione a finire sotto la lente d’ingrandimento e l’imputato principale del fallimento di un progetto sgangherato e dal destino già scritto.

The Day Before copertina ufficiale

The Day Before è stato sviluppato in tre versioni differenti nel corso di 5 anni

Dal documentario emerge tutta la volubilità e l’improvvisazione con cui i due fratelli Gotovtsev hanno condotto i lavori, cambiando più volte idea in corso d’opera. Il titolo nasceva infatti come semplice evoluzione del loro precedente gioco, The Wild Eight, presentandosi come un survival con grafica cartoonesca ma, ogni volta che i Gotovtsev giocavano al titolo del momento, finivano con il chiedere al team di introdurne alcuni dettagli. Ciò ha portato The Day Before a cambiare volto ben tre volte nel corso di 5 anni e il team a scoprire che si trattasse di un MMO solo dopo aver visto il primo trailer.

Destino analogo è toccato a Propnight, altro titolo dello studio, lanciato nel bel mezzo dello sviluppo di The Day Before. Assegnato a un team più piccolo, composto da sviluppatori più inesperti, è nato come multiplayer horror asimmetrico sulla falsariga di titoli come Dead by Daylight e veniva utilizzato come “banco di prova” da cui i più meritevoli potevano essere “promossi” nel team di The Day Before. Questo fino a quando i Gotovtsev non hanno messo mano a un capitolo della serie Resident Evil, decidendo di stravolgere completamente il gioco e far sviluppare la versione Propnight Reborn: questa sarà poi largamente rigettata dai giocatori, causando un abbandono di massa del titolo.

The Day Before

Le condizioni di lavoro erano inaccettabili: “Non avevamo un giorno libero per mesi”

Tutta la mancanza di un piano di lavoro ben preciso emerge da diverse testimonianze degli sviluppatori, che svelano come le idee dei due fratelli fossero davvero poco chiare. A pochi mesi dal lancio ad esempio, dopo aver giocato a Marvel’s Spider-Man 2, i Gotovtsev avrebbero deciso di cambiare l’illuminazione della mappa di gioco per renderla più simile a quella del titolo di Insomniac, reputando “troppo opprimente” il tono scuro di The Day Before. Come se non bastasse, le condizioni di lavoro vengono descritte in modo estremamente duro, con casi in cui si arrivava a due mesi senza la concessione di giorni liberi e intere giornate di lavoro intervallate solamente da appena 5 ore di sonno.

E il gioco mostrato nel primo trailer? A quanto pare, non sarebbe mai esistito. Il primo gameplay di The Day Before, che aveva attirato l’attenzione di molti giocatori, non sarebbe stato sviluppato dal team al lavoro sul gioco, bensì da uno studio differente a cui era stato chiesto di realizzare una breve anteprima che fosse la più bella possibile dal punto di vista grafico. Tale versione impegnava le CPU con anormale intensità e non godeva di alcun tipo di lavoro ottimizzazione, risultando sostanzialmente in un prodotto assolutamente ingiocabile. Lo stesso destino a cui è andato definitivamente incontro The Day Before lo scorso 22 gennaio.

The Day Before saluti finali

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Andrea Schietroma

Andrea Schietroma

Rapture è la mia località di villeggiatura ideale. Strano? Beh, l'altra è Raccoon City. Vivo in un sottoscala di Pandora e il mio vicino di casa è Claptrap, per cui scrivo articoli sotto dettatura. Se non vi piacciono, parlate con lui.

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