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L’Unione Europea ha appena lanciato il suo più grande esperimento ambientale

Nel dicembre 2022 l’Unione Europea ha raggiunto un accordo sul meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera (Carbon Border Adjustment Mechanism o CBAM), una normativa proposta nel 2021 e che prevede dei dazi doganali sui prodotti con elevate emissioni di gas serra importati all’interno dei paesi dell’Unione. Tra questi prodotti figurano cemento, ferro, acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno. Il 1° ottobre questa normativa è entrata ufficialmente nella sua prima fase, che durerà fino al dicembre 2025.

Si tratta della prima tassa sul carbonio pensata su grande scala, e potrebbe spingere molte aziende internazionali a ricorrere a una produzione più pulita e meno inquinante. L’Unione Europea impone tasse sul carbonio alle aziende dentro i suoi confini sin dal 2005, richiedendo ai produttori di acquistare crediti per coprire le loro emissioni di carbonio. Le aziende ricevono anche alcune quote gratuite (che però verranno eliminate nel 2034), e se vogliono emettere più carbonio devono spendere 80 euro per ogni tonnellata metrica in più.

L’Unione Europea e il CBAM

Questo creava una sorta di dislivello con i paesi che non prevedevano tasse di questo tipo sulle loro aziende (come ad esempio la Cina). Con il CBAM invece tutto dovrebbe essere perfettamente equilibrato, perché un produttore proveniente da qualsiasi paese dovrà acquistare crediti di carbonio che corrispondano allo stesso tasso di acciaio prodotto all’interno dei confini UE. In quest modo il carbonio avrò lo stesso prezzo a prescindere da dove è stato prodotto. Gli importatori dovranno inoltre dichiarare le emissioni dei prodotti, e quando il provvedimento entrerà in vigore nel 2026 dovranno acquistare dei certificati che coprano queste emissioni “incorporate”.

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Il CBAM non deve essere pagato due volte, quindi se il produttore di un paese paga già una tassa nel suo paese, l’importatore europeo non dovrà pagare per altri crediti. Questo farà in modo che gli altri paesi inizino un processo di decarbonizzazione delle loro industrie e che modellino il prezzo del carbonio in base allo scambio con l’UE, probabilmente mettendo delle tasse interne per fare in modo che i soldi pagati dalle aziende dentro i loro confini restino a loro e non vadino all’Europa.

L’influenza dell’Europa potrebbe inoltre proliferazione di mercati del carbonio, che secondo Marcus Ferdinand, chief analytics officer di Veyt, farà salire i prezzi del carbonio nell’agenda politica di luoghi che prima non ci prestavano molta attenzione.

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Ci sono anche alcune incertezze

Il CBAM però non piace proprio a tutti. Lo scorso giugno, un ambasciatore cinese alla World Trade Organization ha infatti definito quest’ provvedimento “deplorevole“, in quanto potrebbe avere una cattiva influenza sugli stati in via di sviluppo. Questi ultimi presentano molte industrie che producono con elevate emissioni di gas serra, e si ritroverebbero in una posizione di estremo svantaggio. Questo metterebbe il provvedimento contro le regole della WTO, che indicano di non discriminare prodotti simili da diversi partner commerciali.

Non è neanche certo che il provvedimento possa essere vantaggioso per l’industria siderurgica europea. Adolfo Aiello, vice direttore di Eurofer (l’Associazione europea dell’acciaio) ha dichiarato che l’industria siderurgica sente da anni la pressione del prezzo del carbonio e che in questa fase del provvedimento non si sentono né positivi né negativi ma agnostici, perché è ancora troppo presto per determinare se esso creerà un vantaggio netto o meno. Per lui una misura può essere efficace grazie a tre elementi: il quadro di riferimento, il materiale e la progettazione.

Il CBAM potrebbe essere uno dei provvedimenti ambientali più importanti di questo decennio, ma di certo è ancora troppo presto per determinare se sarà davvero efficace o meno.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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