Lunedì prossimo si festeggerà il primo anniversario di Bocchi the Rock!, la serie anime tratta dall’omonimo manga di Aki Hamaji che ha conquistato il pubblico nell stagione autunnale dell’anno scorso. La serie tornerà in primavera con un film riassuntivo, di cui verranno divulgate nuove informazioni sabato 14 ottobre durante una live speciale per festeggiare l’anniversario dell’anime.
Da dicembre poi noi lettori italiani potremo anche leggere il manga in italiano grazie a Ishi Publishing, che pubblicherà la serie a cadenza bimestrale. In Giappone il manga è da poco arrivato al suo sesto volume, e quest’anno è iniziato anche uno spin-off incentrato sul personaggio Hiroi Kikuri, scritto sempre da Hamaji ma disegnato da Kumichou.
Il franchise sta insomma godendo il suo meritato successo, e i fan non posso che essere più che felici, anche se stanno aspettando una seconda stagione. Online continuano infatti a essere pubblicate fanart e foto di cosplay basati sulla serie. Qualche settimana fa abbiamo visto un bel cosplay di Ryo realizzato dalla cosplayer giapponese NEI, che in questi giorni è tornata a postare cosplay di Bocchi the Rock!, stavolta basati su un altro membro della Kessoku Band: Ikuyo Kita.
Il cosplay di Kita da Bocchi the Rock!
Kita è la cantante e la seconda chitarrista della band. Frequenta la stessa scuola di Bocchi ma ha una personalità completamente opposta alla sua: è infatti molto socievole ed estroversa, e può vantare molte amiche all’interno delle mura scolastiche. Inizialmente la ragazza si è unita alla band per la sua cotta per Ryo, e ha imparato a suonare la chitarra da Bocchi. La sua personalità a volte emana un’aura che gli altri personaggi percepiscono come opprimente. Non le piace il suo nome e preferisce chiamarsi Kita Kita.
Nel suo cosplay, NEI interpreta Kita con l’outfit che la ragazza indossa quando suona con la band (maglietta nera con al centro il logo della band e gonna bianca). Nella seconda foto si vede infatti che sta suonando una canzone con la chitarra (se usassimo l’immaginazione, potremmo quasi sentire “Seiza ni Naretara“).
