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Skip and Loafer: la recensione del dolce slice of life scolastico disponibile su Crunchyroll

Questa settimana ha fatto il suo arrivo in Italia grazie alla casa editrice J-POP il primo volume di Skip and Loafer, manga scritto e disegnato da Misaki Takamatsu. Il titolo probabilmente sarà famigliare a molti di voi, perché la serie ha avuto un adattamento anime prodotto da P.A. Works che è stato trasmesso in Giappone durante la scorsa stagione primaverile.

La storia di Skip and Loafer segue Mitsumi Iwakura, una ragazzina che vive in un paesino rurale che decide di fare il liceo a Tokyo. La ragazza è un’eccellente studentessa, e ha l’ambizione di entrare in una prestigiosa università della capitale per poi intraprendere una carriera politica durante la quale vuole fare crescere il suo Paese.

Mitsumi è talmente concentrata sul suo obiettivo che prende alla leggera alcune cose, procurando un po’ di preoccupazione in amici e parenti. La grande città non può infatti che rivelarsi problematica per una come lei, abituata a vivere in una comunità ristretta e immersa nella campagna. Ce la farà a sopravvivere a Tokyo?

Skip to Loafer cover

Dalla campagna alla città

La serie racconta una storia slice of life estremamente dolce e incentrata sui personaggi. C’è anche un pizzico di romanticismo, che però rimane un elemento abbastanza secondario e mai principale. Grazie alla colorazione pastello, le difficoltà di Mitsumi nei suoi primi passi nella grande città diventano coinvolgenti, e anche nei momenti più seri non si perde il tono leggero dell’opera.

Mitsumi è fin da subito una ragazza simpaticissima, e strappa più volte un sorriso (complice anche l’ottima interpretazione di Tomoyo Kurosawa). Si impegna tanto in quello che fa, anche se a volte rischia di mettersi i bastoni tra le ruote da sola per le sue preoccupazioni e ansie.

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A scuola la ragazza riesce a stringere delle amicizie che sono davvero genuine e ben costruite all’interno degli episodi. Tra queste, la più importante è quella con Sosuke Shima, ragazzo di città che ha una personalità agli antipodi con la sua ma con cui lega ci più.

La loro amicizia supera diverse fasi classiche, come anche la litigata (tra l’altro messa in scena nel periodo della stagione delle piogge, per sottolineare il clima tra i due anche a livello simbolico), e diventa anche una grande fonte di supporto (e a volte di preoccupazione) per entrambi. Ovviamente appare chiaro a noi spettatori che tra loro stia nascendo qualcosa di più, ma secondo me è buono che la serie non abbia voluto concentrarsi troppo su quello.

Non sono solo i due protagonisti a essere esplorati, ma anche il resto del coloratissimo cast dell’opera. Dei personaggi secondari difficile non citare le compagne di classe e amiche Mika, Yuzuki e Makoto, la simpaticissima zia transgender di Mitsumi, Nao, l’estroverso ma gentile senpai Kanechika, presidente del club di teatro; e la senpai Tokito Takamine, che aspira a diventare presidentessa del consiglio studentesco e che diventa fonte d’ammirazione per la protagonista.

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Ognuno di loro vive nei momenti no oppure ha avuto un passato difficile, e la serie non ce lo nasconde mai. Ecco, forse l’unico neo è che alcuni personaggi sono sviluppati giusto in parti di episodi specifici, ma penso sia giustificabile con il fatto che non sono protagonisti. Altri personaggi del cast purtroppo non emergono troppo, anche se ci sono alcune vecchie conoscenze di Shima che hanno portato un po’ di pepe ai character arc principali.

Visto che è una serie tratta da un manga ancora in corso, non c’è un vero e proprio finale. Alla fine si arriva a un punto importante per la crescita dei nostri personaggi, ma l’ultimo episodio non dà proprio l’impressione che darebbe un episodio conclusivo. Sarebbe carino se prima o poi riuscissero in qualche modo a continuare l’adattamento.

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A livello visivo la serie è davvero buona, complice una fotografia e la già citata colorazione dalle tinte pastello che rende tutto “dolce” da vedere. A questi elementi si aggiunge anche il gradevole design dei personaggi curato da Manami Umeshita. Uno dei cut di animazione che ho più adorato della serie è quello del primo episodio realizzato da Saki Takahashi, che mostra i vari personaggi prepararsi per la scuola. Essi non sono ritratti completamente, ma viene dato focus a una parte specifica della divisa. Molto carine anche le decorazioni fatte a matita presenti in alcune scene.

Anche l’opening e la ending sono molto adorabili dal punto di vista visuale, e secondo me è difficile non innamorarsi delle scenette in cui Mitsumi e Shima fanno il loro balletto.

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In conclusione, Skip and Loafer è una serie slice of life molto dolce e gradevole con un cast molto colorato e che viene esplorato per bene dai piccoli eventi della loro vita quotidiana. Consigliato sicuramente a chi cerca una serie tranquilla da vedere. Tutti e 12 gli episodi di Skip and Loafer sono disponibili su Crunchyroll, mentre a questo link potete comprare il primo volume del manga.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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