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Salario minimo, la maggioranza boccia il disegno di legge con un emendamento

È da tantissimo tempo che in Italia si discute del disegno di legge sul salario minimo, anche in luce del fatto che è già in vigore nella maggior parte dei paesi che fanno parte dell’Unione Europea. Lo scorso dicembre la maggioranza alla Camera ha votato “no” alla sua introduzione, e oggi ha presentato un emendamento che ha come obiettivo sopprimere qualsiasi proposta sul tema, che sarà adottato come testo-base in commissione di lavoro alla Camera.

Quest’emendamento è una risposta a un testo sul salario minimo presentato un paio di giorni fa dai partiti dell’opposizione a favore del disegno di legge. Il testo, diviso in otto articoli e intitolato “Disposizioni per l’istituzione del salario minimo“, è stato approvato dalla commissione Lavoro con astensione della maggioranza.

Nel testo vengono riassunti i vari valore del salario minimo. Ad esempio viene sottolineato che i datori di lavoro debbano dare ai dipendenti una “retribuzione complessiva sufficiente e proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto” e stabilito che esso non può essere minore di 9 euro lordi.

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I leader dell’opposizione si sono schierati contro l’emendamento della maggioranza: Matteo Richetti ha criticato la proposta definendola “nulla” mentre Carlo Calenda di Azione-Italia Viva, Elly Schlein del PD e Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle sono tornati a ribadire l’importanza del salario minimo per i lavoratori. Si tratta della prima volta che i leader dell’opposizione hanno formato un vero e proprio fronte compatto, anche se c’è qualcuno che manca all’appello.

Non tutti nell’opposizione sono a favore del disegno di legge

Italia Viva è l’unico partito dell’opposizione a non essere convinto del disegno di leggi, e il suo segretario generale Matteo Renzi ne ha spiegato il perché. Secondo le parole dell’ex-premier, il salario minimo non è quello che lui e i suoi collaboratori avevano immaginato per il futuro del lavoro in Italia dopo il JobsAct, l’Industria 4.0 e le altre misure sul lavoro. Il partito preferirebbe infatti puntare sulla partecipazione dei lavoratori agli utili con l’aumento degli stipendi dei ceti medi.

Anche tra i sindacati c’è qualcuno che non ama il disegno di legge. Luigi Sbarra (segretario generale del Cisl) ha definito il salario minimo necessario, ma ha sottolineato che andrebbe fatto con la contrattazione che è stata indicata nelle direttive dell’Unione Europea. Per lui ci sarebbero infatti alcuni rischi con la sua introduzione: l’aumento del lavoro in nero e sommerso, l’abbassamento delle retribuzioni medie e l’uscita delle aziende dall’applicazione dei contratti. Sbarra ha però pensato anche a un’alternativa del salario minimo, ossia l’aumento del controllo della vigilanza.

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Leggi anche La maggioranza alla Camera ha detto “no” al salario minimo.

Fonte: MSN.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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