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Amazon nel mirino della FTC: possibile una grossa causa antitrust

Nuovi guai all’orizzonte per Amazon, finito sotto la lente d’ingrandimento della Federal Trade Commission (FTC) americana e con la possibilità di ritrovarsi a dover difendere il proprio operato sul mercato. Non è la prima volta che un organo antitrust prende di mira il colosso delle spedizioni, basti pensare alle accuse rivolte nei suoi confronti da parte della Commissione Europea, o la guerra aperta che dal 2017 ad oggi c’è con l’organo di controllo americano.

Proprio quest’ultimo infatti non ha mai smesso di storcere il naso quando si parla di Amazon, con la presidente Lina Khan che dalla sua nomina ad oggi, è sempre stata severa nei confronti delle grandi aziende, inasprendo fortemente i controlli e analizzando tutti gli scenari possibili che potrebbero causare dei comportamenti scorretti nei confronti della concorrenza.

Da diversi mesi ora l’FTC sta valutando la possibilità di imbastire una causa nei confronti del colosso, portando con sé diverse accuse piuttosto rigide che potrebbero seriamente influenzarlo negativamente, con il rischio di subire limitazioni e salatissime multe, al punto che anche i media hanno voluto dare un nome alla possibile causa per far capire a tutti la sua entità, chiamandola “The Big One” (Quella grossa).

Lina Khan della FTC contro Amazon

Di cosa è accusato Amazon

Secondo quanto appreso dalla fonte Bloomberg, l’FTC accuserebbe Amazon di applicare degli svantaggi nei confronti di quei venditori di terze parti che decidono di non utilizzare i loro servizi extra di logistica e pubblicità. Per ogni vendita effettuata sul sito di e-commerce, ogni commerciante paga loro una commissione, ma come servizio aggiuntivo viene offerta la possibilità di sfruttare la loro grande infrastruttura per la logistica e per la pubblicità.

Di norma questi servizi non rappresentano un obbligo per il commerciante, tuttavia ciò che fa scattare le accuse è il fatto che essi vengano messi in disparte negli affari se decidono di non acquistarli, facendoli inoltre scalare di posizione nella Buy Box. Amazon inoltre sembrerebbe stia studiando un algoritmo proprio per decidere la posizione dei prodotti in evidenza nella schermata di acquisto rapido, con la commissione antitrust americana a sostegno dell’idea che tale algoritmo non prenda in considerazione coloro i quali non usufruiscono dei servizi sopracitati offerti.

Proprio queste accuse furono oggetto di discussione anche della Commissione Europea con la quale Amazon trovò un compromesso, tuttavia per la Federal Trade Commission americana non ci sarà spazio per gli accordi, con la stessa Lina Khan che ha dichiarato di non aver intenzione di accettarli. La vicenda potrebbe formalizzarsi durante il mese di Agosto 2023, se non prima, ma se le accuse venissero confermate, i rischi per l’azienda di Seattle sarebbero elevatissimi.

Amazon

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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