Dr Commodore
LIVE

The Caligula Effect: Overdose su Playstation 5, la Recensione

Dopo PlayStation 4, Nintendo Switch e PC Windows, The Caligula Effect: Overdose si prepara ad arrivare su Playstation 5 in 4K e 60 fps.

Rifugiarsi nella fantasia è lo scudo più potente che abbiamo per proteggerci da una realtà spesso troppo scomoda e inclemente. Se ci fosse data la possibilità di esistere in una realtà virtuale alternativa, dove i nostri sogni si avverano, sarebbe sbagliato volerci vivere?

Questa è la domanda che si pone – anzi che si ripropone – The Caligula Effect: Overdose, pronto a tornare su Playstation 5 il 2 Giugno 2023. Distribuita da NIS America, che da poco è tornata con un porting di YS IX sulla medesima piattaforma (QUI la nostra recensione), questo titolo è sviluppato da FURYU Corporation e Historia.

Remake di The Caligula Effect, uscito in Giappone su PS Vita nel 2016, The Caligula Effect: Overdose per Playstation 5 è una versione ottimizzata che propone una grafica migliorata e un gameplay più fluido in 4K e 60 FPS, ripartendo dall’ominimo titolo rilasciato nel 2019 su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC Windows.

Una realtà ideale, ma non perfetta

The Caligula Effect: Overdose è ambientato nel Mobius, una sorta di Paese dei balocchi che ricrea per alcuni liceali la realtà in cui hanno sempre desiderato vivere. Si tratta di un universo idilliaco in cui è possibile lasciar andare le proprie preoccupazioni e dimenticarsi di ogni dolore della vita reale. Creato da un’intelligenza artificiale senziente, μ (Mu), la realtà e la fantasia si mischiano, permettendo di rivivere gli anni del liceo in totale beatitudine.

In una sorta di universo alla Matrix, i cui abitanti non percepiscono la propria realtà come frutto di un artificio fin quando effettivamente non si accorgono che qualcosa non funziona, la musica domina i sentimenti umani, li rappresenta e li plasma. La felicità viene quindi creata ad arte nella sua forma più intangibile, quella virtuale ma non necessariamente irreale.

Come la sua controparte old-gen, The Caligula Effect: Overdose presenta nuovi scenari, finali multipli e la “Forbidden Musician Route”. I giocatori potranno scegliere di vestire i panni di un personaggio femminile, anziché unicamente maschile, e incontrare due nuovi membri del Go Home Club, ciascuno con la propria storia da raccontare.

The Caligula Effect: Overdose su Playstation 5

Una prospettiva su binari paralleli

La trama si regge su due percorsi alternativi: al giocatore è data la possibilità di scegliere quale strada imboccare e saranno le sue azioni a determinare il finale delle vicende. La storia di The Caligula Effect: Overdose, infatti, vede contrapposte due fazioni ben distinte: il Go Home Club e i Musicians. Il gioco parte senza pretese, presentando i primi come i buoni e i secondi come i cattivi, ma ci consente di maturare una nostra personale opinione vivendo entrambi i gruppi dall’interno.

L’avventura è vissuta da una doppia prospettiva: il protagonista, infatti, fa parte di entrambe le fazioni che si contrappongono nella storia, senza che nessun alleato delle rispettive formazioni sappia della sua presenza nell’altro gruppo. Questa premessa è molto interessante dal punto narrativo e ci consente di riattraversare gli stessi luoghi per due volte, con due punti di vista diversi. Non giova, invece, la scelta di rendere silente il protagonista.

The Caligula Effect: Overdose su Playstation 5

Allo stesso modo, purtroppo, la reiterazione del modello “completa il dungeon → ottieni nuovo alleato → trova il bersaglio → ripeti” finisce nel lungo termine per risultare ripetitiva e talvolta frustrante, rinunciando di fatto a una gustosissima opportunità di approfondire la narrazione.

Gli scenari secondari dei personaggi principali riescono a sviscerare in pochi minuti alcune vicende che si dimostrano coinvolgenti per la maggior parte del tempo grazie alla loro capacità di ricollegare adeguatamente gli eventi di trama, restando tuttavia opzionali. Gli stessi personaggi, quindi, riescono degnamente a uscire dai propri stereotipi, almeno una larga maggioranza, ma soltanto se si dedica del tempo al dietro le quinte di ognuno di essi.

La componente artistica in The Caligula Effect: Overdose

Il design dei personaggi, soprattutto di quelli che la storia descrive come protagonisti, è curato e gradevole, così come il doppiaggio giapponese e la colonna sonora, che si compone di tracce che ci accompagnano nel corso di tutta l’esplorazione di città, scuola e dungeon. La musica, inoltre, è il mezzo attraverso il quale gli stessi attori della storia esprimono se stessi.

I modelli 3D dei personaggi sono convincenti, fatte salve alcune compenetrazioni di troppo durante le scene d’intermezzo e alcune ambientazioni sono curate in termini di luci e colori, sebbene troppo scarne da esplorare. Le arene di combattimento, che si formano nel bel mezzo dell’esplorazione, sono piuttosto ipnotiche e si affiancano a un’interfaccia utente molto pulita.

The Caligula Effect: Overdose su Playstation 5

I personaggi e il comporto artistico sono con tutta probabilità i fiori all’occhiello di The Caligula Effect: Overdose. Ognuno dei personaggi, infatti, vive attraverso un proprio avatar virtuale che altro non è se non una versione idealizzata di sé, spesso molto distante da quella che in realtà possiedono nella vita reale.

Un aspetto su cui il gioco si sofferma è proprio quello della salute mentale: moltissimi dei giovani che sono intrappolati nel Mobius, infatti, soffrono per traumi irrisolti dai quali tentano di fuggire. Esplorare i retroscena di ogni personaggio, per quanto purtroppo del tutto facoltativo rispetto alla trama principale, è una parte importante dell’esperienza e gli episodi legati ai personaggi sanno essere coinvolgenti a livello emotivo.

Un battle system strategico ma zoppicante

Il gioco propone 4 livelli di difficoltà: Easy, Normal, Hard ed Extreme. Le battaglie boss alla difficoltà massima possono risultare molto divertenti per chi cerca un elevato livello di sfida, in quanto richiedono un certo perfezionamento tattico per essere completate. Inoltre, se si sceglie di mantenere questa difficoltà per ogni battaglia del gioco si finisce per allungare enormemente la longevità complessiva, col rischio però di rendere l’avventura un po’ troppo insidiosa.

A difficoltà standard, il sistema di combattimento di The Caligula Effect: Overdose è insolito, non necessariamente con accezione negativa. Fonde la strategia a turni con una massiccia componente action. È possibile concatenare combo speciali usando vari tipi di attacchi e, oltre alle mosse di base, è possibile anche determinarne il tempismo e in alcuni casi la traiettoria.

Inoltre, per ogni attacco è disponibile un’anteprima visiva ancor prima di eseguirlo. Il gioco ci dà quindi la possibilità di prevedere gli effetti delle abilità e di cambiarle prima di selezionare la variante finale. Ancora meglio, anticipa addirittura come agiranno gli avversari. Ciò nonostante, non si pensi che ogni predizione sugli avversari sia esatta e inamovibile: come il gioco stesso farà notare, ciò che viene mostrato è solo uno dei tanti esiti possibili che possono verificarsi in battaglia.

The Caligula Effect: Overdose su Playstation 5

È possibile investire l’esperienza guadagnata in battaglia su qualsiasi personaggio si desideri, quindi non avremo mai realmente la sensazione di essere deboli, fatta eccezione per i livelli di difficoltà più proibitivi. Anche le riserve, ossia i personaggi non attivi in squadra, riceveranno i Punti esperienza, per quanto dimezzati. C’è addirittura la possibilità di investire negli NPC, dato che si può scegliere di aggiungerli al party.

Tuttavia, anche se il sistema di combattimento è impostato per eseguire complesse combinazioni di pianificazione tattica, nei livelli di difficoltà standard molte delle sue funzionalità si dimostrano superflue e vengono surclassate da un uso estensivo delle abilità speciali dei personaggi, a cui assisteremo con ricorrenza. Questo svilisce l’unicità dei personaggi, che pur avendo assetti e abilità differenti, finiscono per far tutti la stessa cosa.

The Caligula Effect: Overdose su Playstation 5

Ci sono numerose occasioni in cui combatteremo contro nemici che sembrano tutti uguali mentre si ascolta la stessa traccia e si ripercorrono gli stessi itinerari, ma questa scelta è in parte giustificabile in una delle tematiche che il gioco propone: la monotonia di vivere sempre nello stesso modo.

Il Mobius, infatti, è un universo che nasce per non cambiare mai e accontentare tutti, motivo per cui il protagonista ritrova gli stessi posti e le stesse persone e non può che limitarsi a ripetere il ciclo all’infinito, se desidera rifugiarsi in quel mondo.

Le attività secondarie

Una delle note più dolenti di The Caligula Effect: Overdose risiede nella gestione delle missioni secondarie, che appare disorganizzata e poco affinata. Le sidequest, infatti, si attivano parlando con uno dei cinquecento personaggi non giocanti 3 volte: si ascoltano i problemi dell’interlocutore – che per esempio può richiederci di parlare con un altro personaggio che si trova in un altro dungeon, peraltro non contrassegnato in alcun modo sulla mappa – e poi si riceve una ricompensa piuttosto esigua, come l’aumento di un punto di una statistica qualsiasi.

Per di più, è possibile accettare solo una missione secondaria alla volta e ci sono NPC con cui non è possibile parlare fino a quando non si diventa amici di un altro NPC, che potrebbe essere ovunque nella mappa. Le relazioni con i personaggi non giocanti si rafforzano semplicemente parlando con loro e scambiandosi messaggi attraverso il WIRE, l’equivalente di un servizio di messaggistica istantanea nel gioco.

Proprio come molti altri JRPG con ambientazione liceale, The Caligula Effect: Overdose presenta anche un sistema di rafforzamento dei legami, il Causality Link, che consente di sbloccare dei vantaggi. Espandere questo sistema a oltre 500 NPC, però, è stato un terribile errore per i motivi accennati poco sopra. A meno che si punti al 100% di completamento, conviene ignorare questa funzionalità, soprattutto perché la ricompensa non vale lo sforzo.

The Caligula Effect: Overdose su Playstation 5

The Caligula Effect: Overdose su PS5 – Conclusioni

The Caligula Effect: Overdose si attesta come un buon (J)RPG grazie alla sua storia apprezzabile, legata a temi importanti quali la salute mentale e il bisogno di evadere dalla realtà, e si aggrappa a un discreto comparto artistico e una solida colonna sonora.

Nonostante le vicende si intreccino con alcune battaglie interessanti, spezzate nella contrapposizione di due punti di vista in costante ribaltamento, può rivelarsi ripetitivo e poco coinvolgente, soprattutto a causa di un’elevata quantità di combattimenti, di ambientazioni piuttosto spoglie e della presenza di un numero eccessivo di sidequest senza particolare utilità.

Il sistema di combattimento trae la sua luce quasi unicamente a livelli di difficoltà elevati, sacrificando tutte le sue principali ramificazioni tattiche in modalità normale o facile. Anche la longevità del titolo, che vi ricordiamo non essere localizzato in italiano, è un po’ sotto la media del genere, circa 26 ore per la campagna principale. The Caligula Effect: Overdose uscirà su Playstation 5 il 2 Giugno 2023.

The Caligula Effect: Overdose su Playstation 5

The Caligula Effect: Overdose (PS5)

Voto - 6.5

6.5

10

In termini di funzionalità, The Caligula Effect: Overdose ha tutti gli strumenti e il potenziale per essere un buon JRPG: un cast variegato di personaggi con una personalità studiata, meccaniche di combattimento da sviluppare e una colonna sonora d’impatto. Tuttavia, molti dei suoi aspetti più positivi sono offuscati da un sistema di sviluppo dei personaggi abbastanza blando e un ancor più dimenticabile sistema d’interazioni sociali. Resta consigliato per gli amanti dei giochi di ruolo giapponese, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevate, e per coloro che privilegiano una trama dalle tematiche mature, pur senza particolare profondità di scrittura.

User Rating: Be the first one !

Articoli correlati

Marco Giannotta

Marco Giannotta

Sono di quella generazione di millenials cresciuti con le audiocassette, le chat MSN, tanti film Disney su VHS e - naturalmente - tanti videogiochi. Ho iniziato dai cabinati (Puzzle Bubble e Street Fighter in primis), per poi passare al Super Nintendo e approdare infine alla Playstation, grazie alla quale ho conosciuto Tomb Raider 2 e Final Fantasy VIII, i due giochi da cui è iniziato il mio amore per le relative serie. Solo molto più tardi, però, ho deciso di unire la mia passione per i videogiochi alla scrittura. Nel mio stato civile figura «felicemente sposato su FF XIV».

Condividi