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L’attacco dei Giganti, il doppiatore di Eren parla della scelta più controversa del personaggio

I fan de L’attacco dei Giganti sono in trepida attesa del secondo e ultimo episodio della terza parte della stagione finale della serie, che stavolta chiuderà davvero una volta per tutte l’adattamento anime del manga di Hajime Isayama. Il primo episodio è uscito lo scorso marzo, e pochi giorni fa è stato anche proiettato al Napoli Comicon 2023 in versione sottotitolata da Crunchyroll.

Dato che ci si sta avvicinando al finale, è arrivato il momento di tirare le somme di quest’esperienza durata ormai 10 anni sia per gli spettatori che per coloro che hanno proprio lavorato all’anime sia nello staff delle varie stagioni che nel duo doppiaggio.

E in un certo senso è quello che ha fatto il doppiatore originale di Eren, Yuki Kaji, in una recente intervista tutta dedicata al suo doppiaggio del protagonista dell’opera. Nell’intervista Kaji ha parlato anche della sua carriera in generale, e ha definito Eren un personaggio complicato da doppiare, in quanto aveva bisogno di diverse cose da tenere da conto. Per lui un doppiatore deve infatti sentire “lo scenario, la temperatura, gli odori e tutte quelle cose che sembrano ordinarie“, e che per questo è contento di fare questo lavoro.

L'Attacco dei Giganti Eren

La frase più iconica di Eren ne L’attacco dei Giganti secondo Yuki Kaji

Una delle domande che gli sono state, però, fatte riguardava la frase più memorabile che abbia recitato in questi dieci anni. Kaji ha rivelato che la frase che gli è rimasta impressa è quella in cui Eren parla del suo rimorso per aver ucciso delle persone nella stagione finale, forse l’azione più controversa che il personaggio compie in tutto il corso dell’opera.

“I conflitti ci dividono in ‘amici e altre persone’, ma anche le altre persone hanno la loro vita. L’ho realizzato di nuovo quando Eren ha detto ‘Mi dispiace’ con le lacrime agli occhi. È stato davvero complesso per me capire il suo sentimento così doloroso. Per i doppiatori, le scene di pianto vanno bene quando sembra che i personaggi stiano doppiando. Ma quella volta non riuscivo a smettere di piangere. Ero così coinvolto nei suoi sentimenti che ho dovuto interrompere le registrazioni. Per me è stata un’esperienza scioccante, sia come doppiatore che come persona. Prima di allora non mi era mai capitato niente del genere. Non dimenticherò mai la gioia di essere diventato un tutt’uno con il personaggio e il dolore del sapere perché ha fatto quello che ha fatto”.

Fonti: 1 | 2.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997. Mi piacciono molto gli anime e credo nella canzone che ho nel cuore.

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