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No Game No Life, autore zittisce pubblicamente un utente che lo accusa di “inaccuratezza storica”

Anche il Giappone oramai non è esente dalle critiche per quanto riguarda le lamentele dell’utenza straniera (perlopiù americani) per quanto riguarda la mancanza d’inclusività nelle sue serie, e l’autore di No Game No Life è una degli autori colpiti recentemente da accuse piuttosto insensate di razzismo.

La richiesta di diversità all’interno dei vari media di fantasia ha iniziato a creare sempre più scalpore nel corso del tempo, e anche l’industria degli anime adesso si trova al centro della bufera. Ma mentre prima si trattava di semplici lamentele che girovagavano sul web e si limitavano ad essere diffuse tra le community anglofone, adesso la questione si è fatta un po’ più seria, arrivando a “colpire” direttamente anche gli autori più affermati.

Questo è stato il caso dell’autore di No Game No Life, Yuu Kamiya. La sua popolarissima light novel, resa ancora più celebre grazie alla versione animata, lo ha portato ad essere un autore internazionalmente conosciuto. La sua opera però ha portato un qualche utente straniero a messaggiare direttamente il creator sul suo profilo Twitter, accusandolo di aver ignorato degli elementi storicamente accurati escludendo la presenza di personaggi di colore o con pelle scura dalla storia, forse implicando così di star mostrando un velato razzismo o pregiudizio verso esse.

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Una critica bizzarra verso l’autore di No Game No Life

L’autore Yuu Kamiya, dopo aver ricevuto questo messaggio su Twitter, ha deciso di prendere subito in mano la situazione e mostrare al proprio pubblico le parole rivolte a lui da parte di quest’utente, mediante uno screenshot pubblicato sul suo profilo ufficiale. Kamiya afferma come l’utente lo stesse “rimproverando”, sostenendo come nell’Europa medievale moderna ci fossero delle persone di colore, e domandandosi come mai non fossero state incluse all’interno di No Game No Life.

“Ho ricevuto un messaggio diretto da un lettore straniero dove mi sgrida (?), dicendo: “c’erano persone di colore nell’Europa moderna medievale. Perché non ci sono nella tua opera?”. Prima di tutto, Disboard non si trova in Europa. Nell’Europa medievale c’erano orecchie animalesche o elfi? Inoltre, ci sono spesso personaggi di pelle marrone.”

Kamiya ha specificato quindi come in No Game No Life non solo l’ambientazione non è quella dell’Europa di un tempo, ma anche se fosse stato così i personaggi rappresentati nel suo lavoro non esistevano in alcun modo nella vita reale. L’autore, però, ha voluto anche fare una riflessione sul suo operato, domandandosi se forse non si trovi troppo “immerso” nella cultura nipponica per comprendere appieno i valori del punto di vista Occidentale.

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Bisogna ricordare come lui abbia vissuto gran parte della sua vita all’estero, avendo anche radici giapponesi, portoghesi e italiane, essendo nato in Brasile, avendo passato l’infanzia negli Stati Uniti e vivendo ora in Giappone. Di certo quest’autore possiede un punto di vista piuttosto unico rispetto a numerosi suoi colleghi. Inoltre, gli artisti di manga sono individui con le proprie visioni creative e possono avere le loro ragioni per i personaggi che scelgono di presentare nel loro lavoro.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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