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La Bielorussia legalizza la pirateria di film, serie TV e musica, ma solo se provenienti da nazioni “ostili”

La Bielorussia, che nel conflitto russo-ucraino si è sempre schierata come sostenitrice della Russia di Putin, come tutti i paesi coinvolti nella guerra non sta passando un florido periodo economico. Ciò l’ha portata a compiere una decisione piuttosto peculiare: il paese ha appena legalizzato la pirateria dei prodotti d’intrattenimento che provengano dai cosiddetti “paesi ostili”.

Tutto ciò che non è disponibile localmente, potrà essere preso legalmente da altri paesi. Si tratta di una regolarizzazione temporanea, che permette l’utilizzo legalizzato di tutte le proprietà intellettuali presenti su internet e che abbiano origine nei paesi che si oppongono alla Russia e alla sua causa.

La legge, che porta la data del 3 gennaio, stabilisce che film, serie TV, musica e tutti i prodotti d’intrattenimento immaginabili possono essere scaricati adesso senza più alcuna remora (sebbene sia piuttosto ovvio che anche prima di questa legge fosse possibile agire in questo modo, anche se non entro la legalità).

russia pirata

Legalizzata la pirateria e l’importazione di prodotti “senza consenso”

La legalizzazione della pirateria rimarrà in vigore almeno fino al 2024 e coinvolge in particolare quegli stati stranieri che abbiano commesso delle azioni stili contro persone giuridiche bielorusse o individui. Dunque, tutti i paesi che hanno sanzionato la Bielorussia.

La cosa peculiare è che coloro che decideranno di piratare dovranno pagare tale privilegio al governo. Bisognerà infatti inviare un report ufficiale alle autorità, che poi faranno pagare al “piratante” la somma dovuta.

Nel pratico, la legge dice che il governo potrà comunque riscuotere i diritti per l’utilizzo di tale materiale, ma i diritti saranno detenuti dalle autorità competenti in materia di brevetti. Coloro che possiedono i diritti dei prodotti coinvolti, potrebbero invece richiedere di riscuotere le royalties, ma ciò dovrà essere fatto entro tre anni: in caso contrario, le somme saranno assorbite dal governo del paese.

Inoltre, in tutto questo sembra siano coinvolti anche i beni fisici. Viene cioè autorizzata l’importazione di alcuni beni senza che i titolari dei diritti ne diano alcun consenso. Questo con l’obiettivo di rimediare alla carenza di prodotti interni, sia alimentari che non.

Da tempo il paese di Lukashenko è soggetto a sanzioni, sin da quando quello che è stato definito “l’ultimo dittatore d’Europa” si è insediato al governo nel 1994. Dopo l’invasione della Russia in Ucraina, però, il paese ha dovuto affrontare ulteriori restrizioni, specialmente quelle sul commercio di tecnologie di supporto di tutte le industrie difensive.

Come accaduto in Russia, anche nel paese alleato alcune grandi aziende occidentali hanno deciso di sospendere le loro operazioni nel paese. Tra queste ricordiamo Amazon, Intel, Airbnb e CD Project Red.

Fonte: 1

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