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The Witcher 3: 5 consigli fondamentali per iniziare al meglio

The Witcher 3 è tornato finalmente sui nostri schermi con il suo upgrade next-gen. 
Non vi nascondiamo che attendevamo con trepidazione questo momento, tutti coloro che hanno già vissuto e amato l’epica avventura dello strigo di Rivia in questo terzo capitolo della saga, sapranno sicuramente il perchè.

CDProject Red ci ha fatto questo splendido regalo di Natale, probabilmente anche per farsi perdonare l’aver rovinato le feste a un bel po’ di persone nel 2020 con un lancio decisamente azzardato che, senz’altro, qualcuno di voi ricorderà.

Oggi però siamo qui per ricordarvi o introdurvi alle meraviglie che lo studio polacco ha messo in scena nelle terre fantasy nate dalla fantasia di Andrzej Sapkowski. 

The Witcher 3 è uno di quei titoli che si prestano alla perfezione per le sessioni di gioco invernale sotto una coperta di pile con una bevanda calda al proprio fianco.

Geralt di Rivia
Geralt di Rivia, fanart

The Witcher 3, 5 consigli per arrivare (o ritornare) preparati

Questa guida fa al caso vostro sia che vi stiate preparando ad affrontare per la prima volta una run con Geralt di Rivia, sia che abbiate già giocato il titolo in passato e volete rinfrescarvi un po’ la memoria.

Le ore che noi abbiamo passato nei panni di Geralt in questo meraviglioso open world superano di gran lunga le 200 divise tra contenuto principale e i due incredibili DLC Heart of Stone e Blood and Wine, entrambi inclusi nell’edizione Game of the Year e che rappresentano due delle vette più alte raggiunte dai contenuti aggiuntivi nel mercato videoludico.

1. Esplorate e vivete come Geralt

The Witcher 3 è diverso dai soliti giochi a mondo aperto. Molto probabilmente quello di CDProject Red è tutt’ora il miglior open world che uno studio di sviluppo è riuscito a mettere in piedi, con non poche difficoltà.  La bellezza del mondo di The Witcher 3 non sta solamente nell’ormai celebre qualità delle missioni secondarie o nell’immensa offerta di attività da svolgere quando si vuole dedicare qualche ora alla semplice esplorazione. 

Queste sono senza dubbio due delle caratteristiche più importanti in un gioco di questo genere e partecipano ovviamente a renderlo il capolavoro che è. Ciò che davvero rappresenta The Witcher 3 però, è la sua forza di mettere in scena un mondo che, nonostante l’ambientazione fantasy, sembra reale quanto il nostro e ci permette di entrare nella realtà quotidiana dei villaggi, delle famiglie che li abitano, dei loro problemi e dei loro vizi più particolari.

In breve, se vi siete mai chiesti cosa si intende per “open world vivo” la risposta l’ha presentata CDProject Red nel lontano 2015 e in pochi hanno provato a dire la propria senza mai riuscire a pareggiare la meravigliosa naturalezza che trasmette quest’avventura.

Siate Geralt e pensate come un Witcher 

Il protagonista di The Witcher 3 è uno dei personaggi con la personalità più affascinante mai apparsi su un videogioco e noi avremo la possibilità di parteciparvi a modo nostro attraverso i dialoghi a scelta multipla che ci permettono di dare voce ai pensieri dello strigo

Diverse delle tematiche affrontate dal gioco si rivelano decisamente mature dal punto di vista del contenuto e anche questo fa sì che l’esperienza delle risposte multiple non risulti mai noiosa o banale ma piuttosto stimolante e interessante spingendoci spesso a intraprendere, per solo piacere, conversazioni che non avranno nessun impatto sulla trama.

Se non siete amanti di questa meccanica sappiate che CDProject ha pensato anche a voi. Durante i dialoghi vedrete sulla destra un tasto che vi permetterà di saltare le righe di dialogo una per una.

The witcher 3 rutilla

2. Combattete con consapevolezza

All’inizio del gioco vi verrà chiesto se iniziare dal tutorial o se partire subito con la storia principale e, se è la prima volta che giocate The Witcher 3 vi consigliamo caldamente di scegliere la prima opzione per iniziare a prendere la mano con un sistema di combattimento abbastanza stratificato e soddisfacente.

I comandi di attacco leggero, attacco pesante, schivata e capriola saranno accompagnati dall’uso dei segni, utilissimo in combattimento. I Segni non sono nient’altro che incantesimi che risulteranno fondamentali per avanzare nella nostra storia e ne avremo a disposizione 5, ognuno con caratteristiche uniche dal controllo della mente, a trappole mistiche allo scudo protettivo.

Igni, Axii, Aard, Quen e Yrden sono i loro nomi e imparerete a conoscerli molto presto e ad usarli molto spesso. 

Uno degli errori che si potrebbero fare approcciandosi a The Witcher è quello di affidarsi inizialmente solo alle due spade di Geralt. Niente di più sbagliato, i segni vanno utilizzati spesso, vanno provati più volte per darci una chiara idea della loro funzione e utilità. 

• Quen, che crea uno scudo protettivo temporaneo, si rivelerà uno dei vostri migliori amici durante la vostra run. 
• Axii ci permetterà di manipolare la mente delle persone durante i dialoghi e confondere mostri e soldati durante i combattimenti. 
• Igni brucerà i nemici sul vostro cammino.
• Aard romperà la guardia degli avversari facendoli vacillare.
• Yrden è una trappola mistica che rallenterà i movimenti di tutto ciò che ci passerà sopra

Dopo aver fatto esperienza con i segni nelle prime ore di gioco, avrete anche fatto i conti con il fatto che in The Witcher se si va spavaldi all’avventura, si rischia di morire spesso e perdere l’esperienza e le risorse accumulate. 

Per questo vi consigliamo di salvare molto spesso, soprattutto prima e dopo i combattimenti specialmente all’inizio.

Per evitare di fare una triste fine è consigliabile preparare il proprio equipaggiamento prima di avventurarsi in missioni o combattimenti controllando lo stato delle armi (sì, le armi si rovinano e vanno riparate con gli appositi kit di riparazione), lo stato di risorse e pozioni per recuperare la vita.

The Witcher 3, Triss Merigold
Triss Merigold

3. Giocate a Gwent

Il Gwent è un gioco di carte molto semplice, differente dalla versione uscita su mobile qualche tempo fa e decisamente più coinvolgente e rapido.
La prima esperienza con il Gwent arriva prestissimo, praticamente nella prima missione nel “pub” di Bianco Frutteto. Qui uno dei personaggi con cui dovremo interagire nei primissimi momenti di gioco ci sfiderà a giocare una partita. Giocatela! 

Per esperienza vi possiamo dire che, una volta capito il gioco, si rischia di arrivare a sacrificare le missioni principali per la voglia di giocare a Gwent, migliorare il proprio mazzo e collezionare tutte le carte disponibili.

Nel corso della storia troverete una missione secondaria che vi spingerà a sfidare tutti i maestri di Gwent presenti sulla mappa. Ognuno di loro, una volta sconfitto, ci regalerà una carta di gioco rara speciale che molte volte raffigurerà uno dei personaggi del gioco, tra cui lo stesso Geralt.

Lo studio polacco è riuscito a trovare la formula perfetta per creare un minigioco che crea dipendenza e svela, man mano che si prosegue, delle ottime storie.

The witcher 3 Gwent
Geralt e Ciri in una partita di Gwent

4. Imparate a gestire i Mercanti

Il primo consiglio che ci diedero alla nostra prima run fu: “Non acquistate armi e armature dai mercanti”.
Lì per lì non lo abbiamo seguito e ce ne siamo pentiti in breve tempo. L’equipaggiamento venduto dai mercati può sicuramente tornare utile in alcune situazioni ma ci teniamo a dirvi che le armi e le armature che troverete durante le missioni principali e secondarie saranno per la maggior parte delle volte molto più potenti e utili di quelle vendute dai mercanti

Questa differenza sarà molto visibile soprattutto all’inizio del gioco e ve ne renderete conto da soli. Questa meccanica risulta ottima per invogliare i giocatori all’esplorazione ma può anche risultare frustrante in quanto nessuno ci informa che le armi dei mercanti sono un po’ una truffa.

Altro punto cruciale è scegliere il mercante giusto. I prezzi e le offerte degli NPC commercianti variano infatti in base al loro campo di esperienza. Questo va tenuto a mente soprattutto durante le fasi di vendita, sarà molto più remunerativo vendere una spada a un fabbro piuttosto che a un cuoco.

The Witcher 3 the wild hunt
The Wild Hunt

5. Prendetevela con calma

Sono necessarie 51 ore per completare la storia principale e si arriva a 190 per completare il gioco al 100% includendo anche i DLC, le missioni secondarie e tutti gli altri incarichi.

Con questo non intendiamo spaventare nessuno bensì far capire a chi sta pensando di approcciarsi a The Witcher 3 che l’avventura di Geralt è lunghissima, un vero e proprio poema epico che ci racconterà in modo magistrale la guerra, l’amore e la morte e che va gustata senza troppa fretta.

Prendetevi il vostro tempo, esplorate e evitate di rushare la storia principale per poi abbandonare il tutto, qui siamo davanti a un capolavoro senza tempo che cambierà la vostra percezione della narrazione nei videogiochi se gliene darete la possibilità.

L’offerta contenutistica di The Witcher 3 è una delle più vaste su cui abbiamo mai messo mano ma sappiate che raggiunto un punto avanzato della storia, molte delle missioni secondarie risulteranno “fallite” in automatico quindi fate attenzione se non volete perdervi delle vere chicche

Questi sono i consigli che abbiamo scelto per chi si sta approcciando per la prima volta al titolo e chi invece ha già la sua buona dose di esperienza.
I veterani sanno benissimo quante cose abbiamo deciso di tralasciare per non anticipare nulla, molte cose dovrete impararle sulla vostra pelle, o meglio sulla pelle di Geralt e fidatevi quando vi diciamo che dopo 150 ore di gioco, The Witcher 3 troverà ancora il modo di farvi restare a bocca aperta.

Se volete continuare ad approfondire l’argomento, vi rimandiamo alla VERA recensione di The Witcher 3.

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Davide Conte

Davide Conte

Classe 1992. Nato sull'isola di Lost, figlio di Sony e Microsoft, cresciuto in sala giochi. Nessuno mi ha mai battuto a Puzzle Bobble.

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