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Don Alì è stato pedinato dalle forze dell’ordine

Don Alì, il ragazzo che si è fatto conoscere grazie a Twitch per le sue bravate, ha avuto nuovi problemi con le forze dell’ordine. Il ragazzo, verso maggio, era già stato condannato ad una misura interdittiva con obbligo di firma per resistenza a pubblico ufficiale.

L’ex streamer e il fratello, durante il pomeriggio, hanno notato due moto che seguivano i loro movimenti. Non ci stupisce che un personaggio come Don Alì sia stato nuovamente attenzionato dalle forze dell’ordine, ma in questo caso la vicenda assume toni quantomeno buffi. Don Alì ci racconta il “folle” inseguimento grazie alle sue storie instagram:

“Allora ragazzi, sono qua alla fermata e ci sono due sbirri che stanno pedinando me e mio fratello in moto. Ci stanno pedinando dal centro fino a qua. Abbiamo preso il treno e il tram, siamo scesi e li abbiamo visti che hanno seguito il tram. Ma adesso ci pensiamo noi! Volete seguirci? E allora andiamo”.

I due ragazzi continuano a passeggiare per Torino, convinti che il pedinamento serva a smascherare un’ipotetica zona di spaccio. Don Alì quindi inizia a guardarsi attorno riprendendo col cellulare ogni spostamento. I due cercano di capire da quale via possano sbucare i pedinatori e poi, con fare strafottente iniziano a scherzare sul loro stato d’animo:

Don Alì

“Loro adesso ci stanno seguendo per sapere dove dov’è la nostra zona di comando! Vogliono indagare ma adesso ci pensiamo noi. Possiamo chiedere i danni morali, perché ci stanno perseguitando, se sento un rumore di moto mi giro ed è come se avessi fatto un omicidio[…] Questo è un danno morale, voglio i miei diritti. anche se noi i diritti non ce li abbiamo proprio.”

Don Alì decide di pedinare a sua volta le forze dell’ordine

Don Alì e il fratello continuano a camminare senza meta ed è probabilmente questo atteggiamento che insospettisce le forze dell’ordine. D’un tratto i due ragazzi torinesi decidono di improvvisarsi pedinatori a loro volta e cercano di anticipare i due agenti: 

“Comunque fra’, lo sai che stiamo pedinando i pedinatori? Stiamo proprio controllando la zona, non c’è né di pedinatori come noi… Tu sbocchi da là e noi sappiamo già da dove sbuchi, non ce n’è.”

Poliziotti Don Alì

Tutto per un pugno di caricatori iPhone

Stanchi del continuo passeggiare, i giovani si fermano ad un parchetto e espongono la loro versione dei fatti:

“Che cosa siamo andati a fare in realtà? Siamo andati a prendere dei caricatori per l’iPhone […] Io e mio fratello siamo giunti alla conclusione che ci stanno seguendo per sapere dove sono insediate le radici. Ma loro lo sanno che se avessero voluto perquisirci potevamo buttar via tutto, anche perché siamo in un giardino, prendi e butti. Però sicuramente vogliono sapere le radici perché ci hanno seguito dappertutto”.

Don Alì

Don Alì è finalmente al sicuro

Tornato a casa, Don Alì decide che è il momento di seminare gli agenti: entra da una porta, inizia a correre dentro un seminterrato e sbuca nel condominio a fianco. Don Alì forse pensava di trovarsi dentro un film di spionaggio. Si è dimenticato però un piccolo particolare: avendo l’obbligo di firma i carabinieri sono ben a conoscenza del suo indirizzo di casa.

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Don Alì

Fonte: 1.

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