In questi ultimi giorni non è stato così raro trovarsi davanti a delle numerose controversie legate al nome di Andrew Tate: egli è rinomato per le sue affermazioni spesso giudicate piuttosto “male” dalla community del mondo dello streaming per via dei loro connotati misogini, anche se questo non gli esclude ovviamente una buona fetta di pubblico che lo supporta comunque nonostante tutto.
Tuttavia, la settimana scorsa sembra che il troppo ha decisamente stroppiato per le piattaforme più grandi che compongono il web: sia Instagram, che Facebook, TikTok, YouTube e Twitter hanno deciso di bandire il celebre streamer dai loro siti, e lui stesso sarebbe stato spinto a chiudere da solo il suo canale Twitch.
Ma adesso, sembra che la severità nei confronti di Andrew Tate si sia estesa anche oltre i semplici social e siti di streaming, arrivando a toccare anche i videogiochi: Electronic Arts, infatti, sembra aver deciso di bannare chiunque cercasse di usare il nome di Andrew Tate su Apex Legends.
Andrew Tate, eliminato dal mondo del web e dei videogiochi
Electronic Arts ha deciso d’intervenire su ogni tipo di riferimento ad Andrew Tate all’interno di uno dei suoi giochi multiplayer più popolari in assoluto, Apex Legends. Il 2 settembre, un utente su Reddit ha testimoniato come egli abbia ricevuto un ban dal battle royale dopo aver usato nel gioco il nome di Andrew Tate. A suo dire, questa figura sarebbe stata resa tabù anche sul gioco di EA Apex Legends, e per provare ciò aveva anche condiviso un messaggio di avviso da Electronic Arts.
All’interno di esso, l’azienda videoludica spiega come il nome andrebbe a rompere il loro “Positive Play Charter”, e anche se si trattasse di uno scherzo o una battuta, questa potrebbe comunque andare a disturbare le sessioni di gioco degli altri. Purtroppo, il post su Reddit adesso è stato rimosso, ma sembra che anche altri utenti online abbiano potuto assistere ad una vicenda identica.
Su Twitter viene riportato come diverse persone con questo nome utente fossero state bannate, e anche in questo caso viene inserito uno screen che mostra il messaggio citato poco fa, dove viene anche descritto come il nome andrebbe a violare le politiche sui “comportamenti di odio”.
