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Nuovi guai per il Jova Beach Party: preso di mira dalla giustizia per danno ambientale

Il Jova Beach Party ha creato particolare clamore nel corso di quest’estate: frotte di fan e sostenitori del noto cantante italiano si sono adunati per seguire tappa dopo tappa, concerto dopo concerto il tour itinerante organizzato da Jovanotti sulle spiagge di tutt’Italia, dopo il successo ottenuto con la sua prima edizione nel 2019.

Tuttavia, sappiamo bene come questa sua “iniziativa” spesso sponsorizzata come un mezzo per la salvaguardia dell’ambiente sia in realtà qualcosa di totalmente diverso: molte associazioni e testimonianze del mondo ecologista e non hanno confermato come le spiagge nelle quali vengono tenuti alcuni concerti siano in realtà aree protette, dove vivono animali e piante rare.

La questione si è fatta sempre più grande nel corso delle ultime settimane, con numerose proteste provenienti dal mondo ambientalista per quella che è stata definita una “distruzione totale” o “sterminio” delle numerose spiagge ed arenili spianati dalle ruspe per far in modo di tenere i concerti, le varie strutture ad essi relativi e creare uno spazio confortevole per migliaia di persone. Adesso, sembra che anche la giustizia intenda mettere la sua parola sulla situazione: la Procura di Lucca infatti ha appena aperto un fascicolo proprio relativo ad un concerto del Jova Beach Party che si terrà a Viareggio.

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Lo Jova Beach Party sotto l’occhio della legge

La Procura di Lucca, come abbiamo detto, ha aperto un fascicolo sul Jova Beach Party in programma sulla spiaggia del Muraglione a Viareggio, nelle date comprese tra il 2 e il 3 settembre. Secondo il Corriere Fiorentino, tutto è nato da un’associazione ambientalista, guidata da uno studio del professor Giovanni Baccaro dell’università di Trieste; il reato ipotizzato dalla magistratura sia il 733 bis del codice penale, ovvero quello legato alla distruzione o deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto. Il registro degli indagati però e vuoto, e il fascicolo contro ignoti.

Dallo studio emerge come le piante presenti sull’arenile del Muraglione siano necessarie per contrastare l’erosione della spiaggia. Tuttavia, in questa situazione si fionda anche la politica, con Matteo Salvini che su Twitter commenta la faccenda dicendo di “lasciare che gli artisti si esprimano e che i giovani si divertano”. In passato, il politico aveva già mostrato la sua opposizione verso le varie proteste riguardanti l’evento.

Per l’Arpat, però, la spiaggia toscana non avrebbe alcun pregio tale da mettere in discussione il Jova Beach Party. Il parere dell’agenzia regionale afferma come “le specie vegetali individuate nelle segnalazioni non sono specie protette, e le dune si trovano tra il mare e il muraglione che ne interrompe la naturalità di movimento”. Ricordiamo anche come annullare l’evento avrebbe sicuramente portato a questioni economiche alquanto problematiche, visto che il Comune ha stanziato quasi 280 mila euro per quella che viene descritta come una necessità di effettuare interventi di messa in sicurezza della spiaggia.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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