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Giappone: crede di aver scoperto un distributore di riviste erotiche, ma all’interno trova solo fragole

Le città del Giappone, specialmente le grandi metropoli come Tokyo, sono tappezzate di distributori in ogni angolo della strada. Non è raro ritrovare macchinette di questo tipo distanti anche 200 o 500 metri l’una dall’altra, e spesso oltre a vendere le solite bibite o merendine ci sono anche prodotti un po’ più particolari o utili, come fazzoletti, zuppe, hamburger, frutta e molto altro.

Negli anni Settanta, anche i distributori di riviste erotiche si trovavano al loro più alto grado di popolarità, contando più di 50mila unità posizionate su tutto il suolo del Giappone. Attualmente, però, questo numero è declinato in modo esponenziale, e quelli rimanenti sono localizzati quasi totalmente nelle zone più rurali, vicino ai confini municipali, in luoghi ben celati dall’occhio della legge. Dunque, se prima i distributori erano ritrovabili anche nelle aree residenziali, adesso è praticamente impossibile incontrarne uno all’interno di una città, dovendo così rivolgersi ai conbini o negozi creati appositamente per trovare legalmente materiale pornografico.

Ecco perché un reporter di Soranews è rimasto incuriosito quando ha visto un cartellone pubblicitario mentre girava per le strade di Shinjuku, Tokyo. Nel cartellone era messa in bella vista la lettera H (che in Giappone ha connotazioni sessuali, essendo anche il simbolo di termini sessuali come Hentai e Ecchi), su uno sfondo che illustrava delle fragole. Inizialmente pensava si trattasse di un negozio di “quel” tipo, ma poi l’interesse è cresciuto ulteriormente dopo aver notato la presenza di distributori automatici sotto l’insegna.

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La malizia di chi vive in Giappone

Il reporter si è diretto furtivamente verso la gigantesca “H”, tentando di non farsi notare o di incappare in colleghi che magari si trovavano nei pressi dell’ufficio, situato vicino al luogo dove è avvenuta questa scoperta. Arrivando di fronte al distributore automatico, però, il reporter ha potuto rilassare la tensione: non c’era nulla di cui vergognarsi, visto che il contenuto del distributore erano normalissime fragole!

Esaminando con più attenzione il cartellone, nella parte bassa si può notare il nome della compagnia dietro tutto ciò, denominata ““Hajikemashita@Ichigo Tengoku” (“Bursting@Strawberry Heaven”). Dunque, la maliziosa lettera H si riferiva al nome dell’azienda, e questa scoperta ha subito disilluso la mente del reporter.

Per quanto riguarda ciò che veniva offerto dal distributore, esso presentava fragole provenienti da diverse parti del Giappone, con prezzi in realtà piuttosto elevati (6,50 euro per un pacchetto di fragole Amaou), ma venivano offerti anche degli sconti in caso si decidesse di prendere due pacchetti dello stesso tipo, o di prenderne uno singolo per ogni varietà. Che dire, un marketing eccezionale per delle deliziose fragole, che solitamente si trovano a prezzi ancora più elevati se acquistate nei supermercati in Giappone.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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