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Hellcyclopedia | La nostra recensione della guida “ufficiale” all’inferno targata Upper Comics

Due esploratori si imbattono casualmente in un passaggio che porta ad un posto sconosciuto e pericoloso. Loyd e Byron non credono ai loro occhi, eppure si direbbe che si tratti proprio dell’inferno. L’area è piena di demoni dall’aspetto tutt’altro che amichevole. L’incipit quasi “dantesco” di Hellcyclopedia, una delle ultime opere targata Upper Comics, la casa editrice di manga made in Italy, è molto semplice, ma non per questo lascerà indifferente il lettore.

Davanti ai protagonisti di Hellcyclopedia si mostra Lilith, la diabolica regina dei demoni, che promette loro un immenso potere, a patto di entrare a far parte del suo esercito. I due fratelli, in disaccordo sul da farsi, prendono così strade diverse: Byron decide di sottomettersi alla fatale regina, per dimostrare di essere migliore di suo fratello, mentre Loyd non sacrificherebbe la sua libertà per nulla al mondo. Rifiutando la proposta di Lilith, quest’ultimo si crea un nemico potente, in grado di rendere ancora più improbabile la sua sopravvivenza.

Sorprendentemente, Loyd riuscirà ad impadronirsi dei poteri necessari ad esplorare l’inferno. Inizia così la più grande delle sue avventure, con un preciso obiettivo: redigere una guida sui demoni e sull’inferno stesso, l’”Hellcyclopedia”. Il fumetto di Rinaldo Di Lorenzo incarna bene l’artificio narrativo dello pseudobiblion, cioè di un libro non esistente in realtà, citato continuamente all’interno di un’opera. Come nel caso di Animali Fantastici e dove trovarli per quanto riguarda il cinema, il titolo dell’opera coincide con quello del manuale.

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La sete di avventura e di scoperta di Loyd accompagnerà il lettore durante l’esplorazione dell’inferno. Nonostante le situazioni pericolose, l’atmosfera non sarà quasi mai pesante, a causa dell’estrema razionalità e capacità di adattamento del personaggio. Si tratta di una storia di demoni, eppure al suo fianco si avrà spesso la sensazione di stringere tra le mani un racconto d’avventura, privo dell’aura tragica che di solito accompagna questo tipo di ambientazioni. Nel redigere l’”Hellcyclopedia”, l’esploratore dimostrerà tutta la sua comicità, soprattutto nella scelta dei nomi da assegnare ai vari demoni.

A controbilanciare la sensazione di serenità, ci penserà il personaggio di Lilith, disegnato con lineamenti ed espressioni che costruiscono un certo timore nei suoi confronti. L’ampiezza del viso, il taglio degli occhi e la cattiveria dei suoi sguardi sono decisamente azzeccati per il ruolo di regina dei demoni e persecutrice di Loyd. Il suo amore nei confronti di Lucifero, l’antico creatore e re dell’inferno, dà un senso alle sue azioni e alla sua malvagità, rendendola un personaggio assoggettato ai propri sentimenti.

Le tavole di Hellcyclopedia sono piene di vignette, quasi come se si volesse ricordare al lettore che si tratta anche di una guida dell’inferno, fitta di elementi, e non di un semplice fumetto. I flashback inseriti per motivare alcuni avvenimenti sono estremamente evocativi: talvolta la pagina è strutturata rappresentando il primo piano di chi ricorda un evento, mentre l’avvenimento è inserito in vignette disposte senza un ordine, quasi “sparse lungo il foglio”, fornendo a chi legge le informazioni del passato necessarie alla comprensione del presente, senza però venire allontanato troppo dalle vicende in corso.

Il rapporto tra i due fratelli sarà approfondito quanto basta per permettere a Rinaldo di Lorenzo di ragionare su un concetto che spesso viene analizzato in maniera abbastanza univoca da altre opere. La sete di conoscenza e il fascino dell’ignoto sono tratti distintivi solo di alcuni esseri umani. Per altri è di gran lunga più invitante imparare a sopravvivere nell’ambiente in cui vivono, trovando una sorta di stabilità che rasenta la monotonia, ma che viene avvertita come sufficiente.

Loyd e Byron vengono utilizzati come escamotage per esprimere tale dialettica all’interno di Hellcyclopedia, e lo scontro a cui porterà la loro scissione non sarà semplicemente una lotta tra poteri demoniaci differenti, ma piuttosto un tentativo di vedere riconosciuta la supremazia del proprio modo di vivere e di pensare. Nessuno dei due è superiore all’altro: la ricerca sfrenata dell’ignoto, se da un lato permette di sentirsi liberi, dall’altro mette continuamente a rischio la propria vita; allo stesso modo la sottomissione a un potere più grande può portare a compiere azioni contro la propria volontà, ma può donare un senso di sicurezza.

hellcyclopedia loyd

Il ritmo della narrazione è abbastanza incalzante, dal momento che si tratta di uno one-shot. Tuttavia, nessun elemento è lasciato al caso, nonostante si abbia la sensazione che dall’opera si possa ricamare un universo ben più definito. Ciò che viene mostrato del wordbuilding, così come gli avvenimenti, soddisfano il lettore, che però sente dentro di sé che potrebbe ottenere molto di più da quel mondo. Persino sulle riviste giapponesi non è così raro che da uno one-shot molto apprezzato si arrivi a costruire un’opera più lunga, e magari andrà così anche per Hellcyclopedia. Noi ce lo auguriamo.

Hellcyclopedia è consigliato?

Hellcyclopedia è un manga consigliato a chiunque abbia voglia di una storia breve ricca di demoni, imprevisti, e una piccola dose di comicità. Dal punto di vista della sceneggiatura, Rinaldo di Lorenzo è stato molto abile a dosare senza eccessi introspezione, mistero e ambientazioni. Per i più nostalgici, il richiamo allo stile di Go Nagai nel design del personaggio di Lilith sarà un’ulteriore nota positiva.

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Il volume, al prezzo di 9.90€, è provvisto di circa 300 pagine, alcune delle quali a colori, e sta benissimo in libreria, con gli altri fumetti della casa editrice Upper Comics. Potete preordinare Hellcyclopedia a questo link.

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Giovanni Parisi

Giovanni Parisi

Laureato in Ingegneria Chimica, aspirante professore alla Great Teacher Onizuka, esploratore di universi di fantasia, illuso sognatore, idealista, cinico a tratti. Ma ho anche dei pregi.

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