Dopo quasi 33 anni dalla sua uscite nelle sale giapponesi, sembra che finalmente dia stata data una risposta ad un interrogativo lasciato da Kiki Consegne a Domicilio: come mai il gatto di Kiki, Jiji, smette di parlare a fine film?
Approfittando della recente replica del film all’interno del contenitore Kinyo Roadshow di Nippon TV, il produttore Toshio Suzuki, storico amico e collaboratore del regista Hayao Miyazaki, ha dato una risposta definitiva alla perdita della parola di Jiji. Suzuki ha rivelato infatti che Jiji è come un “alter ego” di Kiki, o meglio, la sua coscienza. La streghetta non riesce più a parlare con l'”alter ego” perché non ha più bisogno di qualcuno che la guidi o su cui fare continuamente affidamento, e per questo potrà realizzarsi da sola e diventare una brava strega nella città di Koriko. Un’interpretazione simile l’avevamo data nel nostro approfondimento sul film, che trovate qui.
Già in passato il regista Miyazaki aveva parlato di come Jiji smettesse di parlare perché Kiki è cresciuta, passando ad un nuovo livello per quanto riguarda i poteri magici da strega, e che anche Jiji è salito di livello, tornando ad essere un semplice gatto incapace di parlare.
Altre curiosità su Kiki Consegne a domicilio
Durante la replica televisiva del film, l’account Twitter di Kinyo Roadshow ha riportato diverse curiosità sul film di Miyazaki che già si conoscevano da tempo, oltre a tweet generali sull’opera. La prima riguarda il dipinto realizzato da ursula, personaggio chiave della storial, che è basato su un quadro davvero esistente chiamato “Niji no Ue wo Tobu Fune” (“La Nave che vola oltre l?Arcobaleno“), creato in collaborazione con gli studenti della scuola Hachinoheshi Ritsuminato Junior High School nella prefettura di Aomori.
L’altra curiosità riguarda invece il cameo di Miyazaki nel film, nel ruolo del signore che dà il suo scopettone a Kiki, per poi apparire nelle scene finali mentre commenta il servizio al telegiornale sulla piccola strega. I tweet che hanno ottenuto più like, però, sono quelli legati proprio alla questione della parlata di Jiji.
Se non avete ancora visto il film di Miyazaki, potete trovarlo su Netflix con il doppiaggio italiano realizzato da Lucky Red nel 2013.