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Individuo bloccato alla dogana Cinese, aveva 160 CPU Intel attaccate al corpo

I metodi per cercare di passare inosservati alla dogana ormai sono svariati. Questo descritto è di certo da segnare sulla lista in quanto, la scorsa settimana, gli agenti della dogana Cinese hanno fermato un uomo che stava tentando di contrabbandare 160 CPU targate Intel e 16 telefoni, il tutto legato al suo corpo attraverso nastro adesivo.

Sembra che comunque gli agenti cinesi ci stiano prendendo la mano, dato che hanno appena avuto problemi legati alle componentistiche dei PC, avendo bloccato quasi 6000 GPU (dal valore complessivo di quasi 3 milioni di dollari) che stavano tentando di venire introdotte nel Paese.

Le CPU che l’uomo si era “intelligentemente” appiccicato al corpo, erano principalmente chip Intel di undicesima e dodicesima generazione. Le autorità affermano che la sua postura era “anormale” dopo essere entrato al Porto di entrata di Gongbei, luogo in cui è stato colto in flagrante. Una volta ispezionato, hanno trovato le componenti e i telefoni avvolti attorno alla vita e ai polpacci; è stato riscontrato che si trattasse di Intel Core i5-12600KF, che avrebbe generato un ipotetico profitto di quasi 50 mila dollari (300 dollari ad unità).

Cpu Intel Cina

Le schermate rilasciate dall’ufficio doganale Cinese, mostrano l’uomo venir avvicinato da un agente, risultando poi nel sequestro degli stessi. Il contrabbando di CPU non è un fatto raro, in quanto un uomo venne trovato con 300 di queste attaccate su tutto il corpo solo l’anno scorso.

CPU MAN China

La dichiarazione redatta inerente al furto delle CPU

L’individuo sembra essere conosciuto come CPU Man e, la dichiarazione proveniente dall’ufficio doganale Cinese, riporta l’arresto di tale individuo, ricordando al pubblico che gli oggetti importati nel Paese dovrebbero unicamente essere per uso proprio e in “quantità ragionevole“.

La dichiarazione recita:

Il 9 marzo, la dogana ha perquisito un passeggero che nascondeva unità di elaborazione centrale (CPU). Verso l’una di notte dello stesso giorno, un uomo chiamato Zeng è entrato nel Paese passando per il punto d’ispezione situato al porto di Gongbei. Gli ufficiali della dogana hanno definito la sua deambulazione come anormale, fermandolo per un’ispezione, trovandolo con 160 CPU e 16 cellulari avvolti attorno alla vita, all’addome e ai polpacci. Allo stato attuale, il caso è stato ulteriormente trattato in conformità alle normative pertinenti.

Concludono affermando:

La dogana ricorda che i bagagli che le persone portano dentro e fuori il Paese dovrebbero essere limitati all’uso personale, essendo poi soggetti ad ispezione doganale. Per coloro che cercano di eludere tali provvedimenti, la dogana investigherà di conseguenza secondo le leggi vigenti.

Sembra che i trafficanti, come è giusto che sia, dovranno affrontare multe salate e persino il carcere se mai decidessero di effettuare i sopracitati comportamenti in Cina.

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Fonte: pcgamer.com

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