L’invasione russa dell’Ucraina avvenuta poco più di una settimana fa ha sconvolto le nostre vite e ci ha fatti piombare all’interno di un clima di tensione che speravamo di non vedere più, dopo lo scorso secolo, almeno in Europa. All’invasione i paesi Europei hanno risposto con sanzioni economiche ed inviti continui alla diplomazia e al dialogo, sperando che il clima possa calmarsi il prima possibile.
La particolarità di questa guerra nel 2022 è che si tratta di una guerra estremamente “social”: le informazioni girano tramite i principali social network e prima ancora dei giornalisti inviati sul posto sono le persone stesse a condividere video di ciò che stanno vivendo sulla loro pelle. Gli scontri, cioè, non avvengono più solo al fronte ma anche sul web, dove però numerose piattaforme sono state colpite dalla censura russa.
Poco fa infatti l’autorità per la comunicazione russa ha infatti comunicato che Facebook, uno dei social network più utilizzati in tutto il mondo, è stato bloccato in tutto il paese. La piattaforma risulta attualmente inaccessibile e non sappiamo quando e se l’operazione sarà annullata.
La chiusura di Facebook era un evento che tutti potevamo aspettarci e che arriva dopo la censura di altri social network molto importanti ed utilizzati. Twitter, ad esempio, non è più accessibile da qualche giorno.
Molte importanti aziende per rispondere alle azioni di Vladimir Putin hanno annunciato che interromperanno i rapporti con la Russia: Disney e Warner Bros sospendono l’uscita dei loro film sul territorio, Lego non venderà più i suoi prodotti e l’Ucraina ha chiesto ad Apple di fare lo stesso e bloccare l’accesso all’Apple Store.
