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In Italia nuove norme antiriciclaggio per le criptovalute

Sono tante le notizie di cronaca che circolano nel mondo su reati di riciclaggio di criptovalute, ultima tra le tante quella di una coppia che è stata arrestata martedì con l’accusa di aver tentato di riciclare circa $ 4,5 miliardi di bitcoin rubati durante un massiccio hackeraggio del 2016, tanto da far correre i Governi ai ripari.

Come in Italia, dove sulla Gazzetta Ufficiale del 14 febbraio sono state pubblicate nuove regole antiriciclaggio (AML) per le società di criptovalute, secondo una gazzetta datata 14 febbraio.

Le regole, che sono state approvate a gennaio, delineano i requisiti di registrazione e segnalazione per i fornitori di servizi di asset virtuali (VASP) che sono in linea con la quinta direttiva AML dell’Unione Europea e le linee guida del Financial Action Task Force (GAFI) per le società di crittografia. La loro pubblicazione nel giornale ufficiale degli atti italiani indica che le regole sono pronte ad entrare in vigore.

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Le norme sulle criptovalute

Il documento specifica cosa è richiesto ai VASP per essere registrati in un elenco speciale per le società di crittografia. Secondo il documento, la registrazione nell’elenco gestito da è richiesta se le aziende devono offrire servizi relativi alle risorse digitali nel paese.

Le nuove regole sono state pubblicate proprio mentre i legislatori dell’Unione Europea (UE) si stanno preparando per iniziare le discussioni sul pacchetto normativo proposto per le criptovalute. Il pacchetto Markets in Crypto Assets (MiCA) mira a stabilire standard e requisiti a livello dell’UE per gli emittenti di criptovalute, i fornitori di servizi e gli utenti.

In particolare, sta cercando di istituire una licenza passabile per le società di crittografia che consentirebbe alle aziende di operare facilmente in tutti gli stati membri dell’UE se sono completamente registrate e conformi in una giurisdizione dell’UE.

Tuttavia, le nuove regole italiane includono un requisito che non è del tutto in linea con l’ambiziosa licenza passabile dell’UE per i VASP. Per qualificarsi per l’iscrizione nell’elenco speciale dei VASP approvati in Italia, tutti i soggetti devono rispettare l’articolo 17-bis di una direttiva del 2008 relativa ai contratti di credito, afferma il documento.

Secondo l’articolo, qualsiasi VASP di un altro paese dell’UE deve avere una stabile organizzazione, o stabile organizzazione, in Italia per potersi registrare come VASP approvato.

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Una relazione sulle nuove regole pubblicata da Lexia Avvocati, studio legale italiano indipendente, interpreta stabile organizzazione come succursale o controllata. “Di conseguenza, i VASP che sono incorporati in altri stati membri dell’UE dovranno creare una filiale o una filiale italiana per operare con i clienti italiani. I VASP stabiliti in paesi terzi dovranno incorporare una filiale italiana”, afferma il rapporto.

Oltre all’obbligo di registrazione, il documento afferma che i VASP devono segnalare tutte le informazioni richieste ai sensi della normativa antiriciclaggio all’Organismo Agenti e Mediatori (l’organismo responsabile della supervisione del roster VASP) alla fine di ogni trimestre. Il registro VASP sarà istituito entro 90 giorni dalla pubblicazione del presente documento.

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Alan Tommaso

Alan Tommaso

Blogger, scrittore, perditempo.

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