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Il presidente di Platinum Games si dice aperto all’acquisizione dello studio

Per Platinum Games, sin dall’inizio la pubblicazione autonoma dei propri videogiochi si è rivelata essere un traguardo spesso piuttosto arduo da raggiungere. I tre esponenti dello studio, Hideki Kamiya, Shinji Mikami e Atsushi Inaba, in origine furono in grado di portare a compimento alcuni tra i franchise più acclamati di Capcom, come Resident Evil e Devil May Cry, ma le vendite di allora portarono il publisher a non riconoscere il potenziale dei vari titoli.

A partire dal 2006, prima che il loro studio venisse chiuso, i tre director diedero vita all’attuale Platinum Games, formando in seguito una fruttuosa partnership con SEGA, e stringendo altre importanti collaborazioni tra le quali spiccavano quelle con Nintendo, Activision, Square Enix e, dopo aver fatto un tentativo anche con Microsoft (terminato in modo infruttuoso) è infine giunta anche la cinese Tencent.

Parlando di Microsoft, tutti ricorderanno l’increscioso destino che fu riservato a Scalebound, aprendo una profonda frattura tra l’azienda americana e Platinum Games. Negli ultimi mesi, tuttavia, c’è stato un approccio differente da parte dello studio nei confronti dei proprietari di Xbox, e in alcune occasioni è stato possibile intravedere un tentativo di “rappacificazione” tra le parti. Questi atteggiamenti sembrano inoltre essere sempre più frequenti: solo nelle ultime ore, il nuovo CEO di Platinum Games, Atsushi Inaba, ha parlato della possibilità di legarsi ad un publisher, svelando alcune delle condizioni che lo studio porrebbe per essere eventualmente acquisito.

Platinum Games Xbox

Platinum Games di nuovo nelle mani di un publisher

Questa notizia è stata svelata da VideoGamesChronicle, all’interno di una breve intervista ad Atsushi Inaba in vista della sua recente promozione a presidente dello studio di sviluppo. Dopo l’acquisizione miliardaria effettuata da Microsoft lo scorso mese, la testata ha voluto chiedere al CEO di Platinum Games cosa ne pensasse della recente consolidazione nell’industria videoludica, e se Platinum fosse aperta a possibili offerte.

E nonostante Platinum Games avesse tenuto stretta sinora la propria indipendenza dopo essersi distaccato da Capcom, la risposta di Inaba apre a nuovi scenari, difficilmente prevedibili anni prima di oggi. Egli afferma di voler prendere in considerazione qualunque possibilità, ponendo però una condizione ben precisa: Platinum si aspetterebbe lo stesso genere d’indipendenza che Microsoft offrirebbe ad Activision una volta conclusa l’acquisizione.

Inaba esprime con convinzione la libertà di creare i giochi che Platinum desidera come punto fondamentale di un’eventuale acquisizione. Per quanto riguarda gli studi passati sotto l’ala di Microsoft, egli ritiene che l’azienda non inizierà a gestire minuziosamente Activision; non si tratterà di un rapporto di quel tipo. Per Inaba ci sarà rispetto reciproco, e Activision continuerà a fare ciò che riesce a fare meglio. Egli ritiene ciò un fattore importante anche per Platinum Games, a prescindere da qualunque genere di forma lo studio potrebbe finire con l’assumere.

Ricordiamo come Platinum si fosse dichiarata non interessata a farsi acquisire da Microsoft nel 2020, se ciò avesse minato l’indipendenza dello studio; eppure, il costante riavvicinamento “invitato” periodicamente dai fondatori implica un cambiamento d’idea piuttosto evidente. Tuttavia, ciò non toglie come anche Sony potrebbe star adocchiando lo studio: le condizioni che Inaba ha intavolato, infatti, corrispondono fortemente alla nuova relazione che la compagnia giapponese ha stretto con Bungie, giusto alcune settimane fa.

Diversi anni fa, Inaba e Kamiya avevano affermato di voler creare dei titoli di cui detenevano pienamente i diritti: essi spiegarono come ciò dipendesse dal fatto che i publisher, individui da cui derivano le risorse monetarie necessarie la creazione di un gioco, in un certo senso controllassero le loro opere, spogliandoli della libertà in molti ambiti. Ma se Platinum Games ricevesse una proposta simile a quella posta da Bungie, non è da escludere che un eventuale affare potrebbe essere sul punto di andare in porto.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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