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Il governo giapponese ha discusso delle basse paghe dell’industria degli anime

L’industria anime in Giappone è da tempo una delle più redditizie per quanto riguarda il settore dell’intrattenimento, ma con la crescita di domanda e offerta, aumentano anche i problemi interni. In particolare, a preoccupare sono le condizioni dei lavoratori, costantemente sottoposti a situazioni di crunch a causa dell’enorme mole di lavoro derivata dalla grande richiesta di questi prodotti. Oltre a ciò va sottolineato come queste prestazioni non siano adeguatamente retribuite, con animatori sottoposti a turni estenuanti che non vengono mai ricompensati a livello economico.

La questione è però sotto l’occhio del governo giapponese, che nella riunione dello scorso venerdì ha discusso della vicenda. Uno dei membri del gabinetto, Hiroyuki Moriyama, ha infatti fatto la seguente domanda al resto dei presenti:

«Ho sentito che la paga degli animatori in Cina è più alta rispetto al Giappone. Siete a conoscenza della situazione?»

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In risposta a ciò è stato mostrato l’ultimo rapporto del Japan Animation Creators Association (JAniCA), che ha mostrato come le paghe siano in crescita, ma che allo stesso tempo che i lavoratori più giovani (i 20enni in particolare) siano largamente sottopagati in tutta l’industria anime. L’ente ha inoltre aggiunto che dal 2010 l’ Agenzia per gli Affari Culturali sta investendo in programmi di formazione sperimentale dedicati ai giovani. Moriyama ha però risposto che le cifre annuali date ai nuovi lavoratori (1.1 milioni di yen, circa 9.500$) sono troppo basse e che il governo deve intervenire in maniera decisa per risolvere il problema.

Uno dei membri del JAniCA, Yasuhiro Irie, regista di Fullmetal Alchemist: Brotherhood, ha però sottolineato che l’indagine sui salari medi tiene conto anche di quelli di registi e produttori, ben più alti della media, sottolineando che il problema riguarda principalmente i key animator e coloro che lavorano alla produzione, la cui paga è nell’ordine del milione di yen all’anno. Un problema che caratterizza da tempo il mondo degli anime e che probabilmente ne richiederà altrettanto perché si arrivi ad una soluzione concreta, come sottolineato dallo stesso Irie:

«A causa dei pericoli avvertiti dai produttori e dalle società di produzione, nonché dai cambiamenti nella coscienza degli animatori, sono iniziate le riforme, ma c’è ancora molto lavoro da fare.»

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Fonte: Anime News Network

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Matteo Pignagnoli

Matteo Pignagnoli

23 anni, laureato in scienze della comunicazione con l'obiettivo di diventare giornalista. Appassionato sin da piccolo di gaming e sport, mi interesso anche di anime, manga e musica.

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