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L’AD Fuortes sul canone Rai “90€ cifra troppo bassa”

Di certo l‘AD Rai Carlo Fuortes non è uno che le manda a dire. Ricorderete tutti la sua precedente uscita sul canone Rai, con l’idea di estenderlo a tutti i possessori di smartphone, tablet e PC, in quanto con essi è possibile accedere a Rai Play e di conseguenza ai contenuti proposti dal servizio radiotelevisivo nazionale. La proposta è frutto delle perdite dell’azienda, che negli ultimi 10 anni ha visto ridursi di oltre 700 milioni i ricavi annui. La proposta di Fuortes, nominato da Draghi lo scorso luglio, non ha però trovato grandi sostenitori, con il sindacato interno e il board già sul piede di guerra.

Negli ultimi giorni l’AD, durante l’audizione in Commissione Lavori Pubblici al Senato, è tornato sulla questione canone, ma parlando questa volta del prezzo annuale, ritenuto troppo basso. In effetti il costo del canone italiano (90€ all’anno) è tra i più bassi in Europa se pensiamo ai 185€ della Gran Bretagna, i 138€ della Francia o gli addirittura 220€ della Germania. Inoltre di questi 90€ solo l’86% (74€) è percepito dalla Rai, mentre il resto finisce nelle casse dello stato.

Fuortes ha sottolineato che se il costo del canone finisse al 100% nelle casse Rai la questione sarebbe meno complessa (si parla di oltre 110 milioni di €). L’AD aveva già tentato di cambiare la situazione rimodulando gli spazi pubblicitari e aumentarli dell’8%, proposta però subito bocciata. Ricordiamo che la Rai può essere finanziata e sostenuta principalmente dal costo del canone, ma al momento ciò non sembra essere sufficiente.

canone Rai

Canone Rai “valore incongruo e incerto”

Così Fuortes ha voluto definire le cifre del canone Rai pagate dai contribuenti:

Canone incongruo rispetto ai grandi impegni che Rai ha nella gestione dei compiti di servizio pubblico… Va dunque riconosciuto che, oltre ad essere incongrue, le risorse da canone sono anche molto incerte, caratteristica che rende particolarmente complessa l’attività di pianificazione, specie in ottica pluriennale e specie in un contesto di forte evoluzione, in mondo in cui è di fatto bandita la continuità”

Fuortes ha anche voluto rimarcare il grande impegno che l’azienda mette al servizio del pubblico, anche per la creazione di prodotti e e servizi per persone con disabilità. La questione è complessa, lo stesso AD non è particolarmente ben visto da molti partiti a causa delle sue proposte e di alcuni tagli, come quello dei TGR e TG Sport notturni, necessari per ottenere il pareggio di bilancio votato proprio durante l’ultima riunione.

Commodoriani diteci se anche voi siete d’accodo con le dichiarazioni di Fuortes o se invece ritenete il costo del canone più che congruo.

Fonte: adnkronos

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Matteo Pignagnoli

Matteo Pignagnoli

23 anni, laureato in scienze della comunicazione con l'obiettivo di diventare giornalista. Appassionato sin da piccolo di gaming e sport, mi interesso anche di anime, manga e musica.

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