Poche settimane fa la Corte Distrettuale di Tokyo ha formalizzato ufficialmente il verdetto contro lo studio ufotable (Demon Slayer, Fate/stay night: Heaven’s Feel) e il suo presidente e fondatore Hikaru Kondo per l’evasione fiscale di cui erano stati accusati negli ultimi tempi. Lo studio dovrà pagare 30 milioni di yen di multa, mentre Kondo dovrà scontare 20 anni di carcere con 3 anni di sospensione della pena.
Il sito giapponese Daily Shincho ha seguito tutto il processo, e ha investigato anche sulla ragione dietro l’evasione fiscale dello studio, riportando anche quanto detto da Kondo in aula di tribunale. Durante le indagini, si è scoperto che il presidente aveva trasferito i soldi del negozio online e del café a casa sua per non far vedere ai lavoratori part-time il flusso di cassa e per aiutare lo studio, che aveva accumulato solo delle perdite dai propri lavori.
A questo proposito, Kondo ha spiegato che se un anime non ha successo le persone non comprano i gadget o non vanno ai café dedicati. A questo si aggiunge anche il basso valore della commissione ricevuta dai clienti per la produzione degli anime. Queste sono le ragioni che facevano finire lo studio quasi sempre in perdita.
Kondo ha poi detto al giudice che molti degli animatori che lavorano nel settore degli anime sono freelancer, e sono pagati per ogni singolo lavoro piuttosto che con uno stipendio, il quale include anche pensione, sistema sanitario e bonus vari. Kondo ritiene che tale metodo retributivo non sia sufficiente a compensare gli animatori per il lavoro che svolgono nei vari progetti. Questo lo ha spinto, dichiara, ad assumere molti di quelli che volevano diventare dipendenti veri e propri dello studio. Il presidente ha spiegato che l’assunzione di dipendenti ha comportato un aumento dei costi, al quale però non è corrisposto un aumento degli introiti, visto che le cifre pagate allo studio come commissione non sono cambiate.
Il presidente è poi tornato a parlare dei gadget e del cafè, rivelando che gli introiti principali dello studio derivano proprio da questi due settori, i quali permettono quindi allo studio di rimanere a galla. Kondo ha dichiarato di aver trasferito i soldi perché voleva metterne un po’ da parte nel caso in cui qualcosa fosse andato storto.
Durante le indagini si è poi scoperto che Kondo ha pure trasferito parte del profitto generato dall’anime di God Eater all’anno fiscale successivo per ridurre le tasse. I soldi che Kondo aveva in casa erano poi sparpagliati per tutta l’abitazione e non custoditi in una cassaforte, come dichiarato in passato dalla polizia.
Kondo ha usato i soldi evasi per costruire ufotable Tokushima (una sussidiaria dello studio dove venivano istruiti i dipendenti), per comprare del terreno per costruire casa sua (anche se a detta sua i soldi usati per questo siano stati quelli del suo stipendio) e per il salario di sua moglie.
Durante il processo è stato chiesto al presidente quale fosse il suo pensiero riguardo il futuro dello studio, domanda alla quale Kondo ha risposto tranquillamente dicendo che dal giugno 2020 (mese in cui è stato accusato dell’evasione) lo studio non ha ricevuto nessun nuovo contratto e ha continuato a lavorare solo alle opere per cui lo avevano già contrattato, rifiutando anche le proposte di lavoro offertegli (anche se in realtà è da poco stato annunciato che lo studio produrrà il film tratto dalla visual novel Mahoutsukai no Yoru).
Per Kondo, se il costo base della produzione degli anime non cambierà nel prossimo futuro, lo studio dovrà fare qualcosa da solo.
Cosa ne pensate di tutta questa faccenda? Scrivetecelo nei commenti!
Fonte: Crunchyroll.
