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«La mia vita è diventata invivibile», Zerocalcare risponde con un fumetto al virgolettato di un’intervista

Michele Rech, in arte Zerocalcare ha confessato in un’intervista che tutto il successo dato dalla serie “Strappare lungo i bordi” ha cambiato la sua vita.

Dopo le numerose polemiche riguardo al doppiaggio in romano a detta di alcuni “incomprensibile” e sulla bandiera Curda presente nella serie che ha generato polemiche addirittura dalla Turchia, il fumettista ha detto apertamente che la sua vita è diventata piuttosto “invivibile”.

Nella top 10 su Netflix da quando è uscita, Strappare lungo i bordi ha lasciato un segno indelebile, aggiudicandosi il titolo come serie italiana più vista in diversi Paesi battendo anche la serie coreana Squid Game. (Leggi qui la nostra recensione di Strappare lungo i bordi).

zerocalcare

In occasione della presentazione del suo nuovo libro, Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia, Zerocalcare sta facendo dei firmacopie nelle varie città italiane e tra una firma e l’altra ha rilasciato l’intervista al quotidiano “Il Messaggero”.

La serie, che tratta temi piuttosto delicati, nel giro di una settimana ha cambiato la vita del fumettista romano che si è trovato catapultato in una realtà completamente diversa rispetto a quella a cui era abituato.

Zerocalcare non si stupisce di aver avuto successo in tutta Italia nonostante il dialetto romano tanto criticato ma precisa “Ho sempre avuto pubblico anche fuori dalla mia città. Non così ampio ovviamente.”

Zerocalcare risponde alla polemica sul dialetto romano

Michele ha risposto alle critiche sul doppiaggio romano utilizzato nella serie definendo la polemica al riguardo “ridicola”, sostenendo che:

“La serie la si può criticare per mille motivi: può essere brutta, può essere che la mia recitazione sia inadeguata. Ma la questione del romanesco è ridicola, non vale nemmeno la pena discuterla. Chiunque sia capace di andare a fare la spesa da solo è in grado di capire Strappare lungo i bordi.

Le altre persone o sono in malafede, o hanno bisogno di un pretesto per andare sui giornali.”

zerocalcare

La domanda sulla seconda stagione è arrivata spontanea, dopo il successo della prima i fan della serie non vedono l’ora di conoscere ancora più a fondo l’autore dietro il protagonista e anche i suoi amici Secco e Sarah:

Da quando è uscita, la mia vita è diventata così invivibile che o trovo una centratura, oppure non mi va di stare ingolfato in mezzo alle polemiche. Non c’è niente al mondo che mi costringa a farlo. Sta a me. Ma se trovo un modo di sopravvivere, lo faccio”.

Il virgolettato in questione, frutto dell’intervista rilasciata, è stato poi ripreso da altre testate, facendo il giro del web.

Zerocalcare ha quindi pubblicato sulla sua pagina Facebook un fumetto con il quale mette in guardia i suoi fan -e un po’ tutti sul web- riguardo l’uso decontestualizzato dei virgolettati sul web.

Trailer di “Strappare lungo i bordi”

Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia

Speriamo quindi che Michele decida di mettersi a lavoro con una seconda stagione ma prima godiamoci la prima e il suo nuovo fumetto “Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia” in cui Zerocalcare si occupa di temi importanti, prima di concedersi una lunga digressione personale.

Dalla condizione dei carcerati a inizio pandemia, all’importanza della sanità territoriale, dalla seduzione della denuncia della “cancel culture” alle condizioni di vita degli ezidi in Iraq, questo ponderoso volume non fa sconti al lettore. Nella storia finale, l’autore racconta i dubbi e le ansie dell’ultimo anno, in cui il mondo si interrogava sul futuro e lui cercava di capire una volta per tutte cosa fare da grande.

FONTE: IlMessaggero

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