Clubhouse è la nuova app social che sta facendo parlare tutti, letteralmente.
Sicuramente nelle scorse settimane avrete sentito parlare di Clubhouse, il nuovo social network dedicato alle voice-chat e al parlare liberamente dei propri interessi senza ausilio di testo o immagini.
Ma in realtà di cosa si parla? come funziona? di che si tratta?
Cos’è Clubhouse
Come riportato su Wikipedia, Clubhouse è una nuova applicazione di social networking “audio-chat” lanciata nell’Aprile 2020 dagli sviluppatori di software Alpha Exploration. Per ora l’accesso è riservato solo agli utenti iOS e solo se si riceve un invito o si viene accettati da utenti già iscritti alla piattaforma.
L’applicazione ha guadagnato popolarità negli states nei primi mesi della pandemia COVID-19 ed è recentemente arrivata anche da noi europei (anche se non tutti ne sono entusiasti) registrando un escalation di iscrizioni davvero degna di nota.
Clubhouse è organizzato in club e sale virtuali con conversazioni in tempo reale su diversi argomenti come musica, incontri, spettacoli, politica e altro ancora. Anche molte superstar mondiali hanno cominciato ad utilizzare il social, come Elon Musk, Drake e Kevin Hart.
Come si usa Clubhouse?
Il social è organizzato in stanze, che possono essere pubbliche o dedicate ai propri follower o ad invito, divise per argomenti.
Per entrare a far parte di una conversazione ci si “prenota” alzando la mano virtualmente, e aspettando il proprio turno di parlare. Al momento la chat è solo in live, e non è possibile registrare le conversazioni per riascoltarle o usarle come Podcast.
Inoltre, come ogni social che si rispetti, è possibile seguire i propri beniamini o i nostri argomenti preferiti.
Tutti possono aprire le proprie stanze e parlare di uno o più argomenti, o utilizzare il social solo per fare due chiacchiere con gli amici.
Per finire è possibile tenere (fortunatamente! ndr.) l’app in background ed ascoltare mentre si fa altro ma se l’app non è in primo piano non sarà purtroppo possibile interagire con la discussione.
