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Estate 2020 | Gli anime consigliati

Cosa guardare d’Estate?

L’estate è ormai iniziata da un pezzo, ma alla fine non è mai troppo tardi per dei succosi consigli stagionali. Questa stagione marca anche il ritorno di alcuni dei titoli interrotti causa COVID-19, i quali però per chiarezza non sono stati presi in considerazione.

La proposta stagionale non è poi così densa in numero rispetto a quanto c’eravamo abituati, e buona parte di essa è anche composta da titoli che non hanno certamente bisogno di chissà quali presentazioni. Dimenticarsi di questi ultimi sarebbe ingiusto nei confronti di coloro che si stanno approcciando per la prima volta al medium o che per qualche strana ragione hanno vissuto sulla Luna negli ultimi 10 anni, ma a prescindere da ciò di proposte fresche e soprattutto interessanti ce ne sono eccome!

Prima di gettarci a capofitto nei consigli stagionali, ricordatevi che sul canale YouTube della redazione anche il nostro Italo Scanniello ha fatto i suoi pick stagionali. Trovate il video qui e tutti i nostri social in fondo all’articolo.

The God of High School

Sin da quando Crunchyroll ha annunciato i Crunchyroll Originals buona parte degli appassionati hanno subito posato l’occhio su Tower of God e The God of High School. D’altronde stiamo parlando di due Webtoon molto popolari, e il modo con cui sono stati presentati al “grande pubblico” ha certamente contribuito a generare molto hype anche tra chi non li aveva mai sentiti nominare prima. Di cosa parla questo The God of High School, quindi? E perché è finito tra i consigliati stagionali?

La storia si accentra tutta attorno ad un importante torneo di arti marziali per studenti di scuola superiore che viene svolto nella città di Seoul, in Corea del Sud. A parteciparvi sono soltanto i più abili lottatori provenienti da qualsiasi scuola marziale, in quanto non vi è alcuna limitazione circa lo stile di combattimento da utilizzare. Il nostro protagonista è Jin Mo-ri, un ragazzo che sin dal tamarrissimo trailer di presentazione della serie possiamo vedere ben più che pronto a gettarsi in questa sfida.

Le premesse per accontentare chi stesse cercando un anime dove la trama è praticamente una scusa per far volare sberle a destra e a manca, insomma, ci sono tutte. La cosa più interessante, però, è che sulla carta possiamo davvero aspettarci grandi cose dal punto di vista tecnico.

A dirigere la serie televisiva, infatti, sarà niente di meno che Sung Hoo Park, un rinomato action animator che questa volta avrà la possibilità di gestire un progetto tutto suo. E, come da lui stesso affermato nel dietro le quinte, con “gestire” si intende letteralmente aver realizzato un enorme fetta del lavoro praticamente da solo. Già questa sarebbe una più che significativa riprova dell’ambizione che si cela dietro questo progetto, ma quando poi, sempre nel dietro le quinte, andiamo a vedere che per la realizzazione delle animazioni è stato utilizzato persino il motion capture, allora capiamo veramente a che altezza stiamo volando.

Adottare una modalità di studio così accurata del corpo umano implica necessariamente voler produrre delle animazioni condite con una considerevole dose di realismo, e di fatto basta guardare anche di sfuggita il trailer della serie per notare dei momenti tecnicamente davvero alti. Nonostante MAPPA ci abbia spesso abituato ad anime che deteriorano velocemente dal punto di vista tecnico, un livello di coinvolgimento tale del regista nelle dinamiche “attive” di produzione fa certamente ben sperare per quanto riguarda la capacità del team di mantenersi su certi livelli. E, dobbiamo dirlo, se ciò fosse veramente il caso allora il divertimento è più assicurato.

Disponibilità: Crunchyroll

Deca-Dence

Non c’è sicuramente bisogno di dirlo, ma per sicurezza facciamolo comunque: le storie post-apocalittiche hanno un qualcosa in più. L’idea di vedere l’umanità venire sconfitta da un qualche evento catastrofico è al contempo inquietante e attraente, e il modo in cui questa premessa spiana il campo all’inserimento di tantissime idee assurde e creative è semplicemente magnifico. Siamo dunque di fronte ad un genere che già di suo gode di molto fascino, però se ci fermassimo qui per presentare Deca-Dence allora staremmo parlando del nulla.

Dopo aver perso la battaglia contro i mostruosi e misteriosi Gadoll, l’umanità, ormai decimata, si è trovata costretta a rifugiarsi su di una fortezza volante di grandi dimensioni, chiamata appunto Deca-Dence. I pochi sopravvissuti però non hanno mai abbandonato la speranza di riprendersi ciò che un tempo era loro, e con il passare del tempo sono nati delle vere e proprie squadre specializzate nella caccia dei Gadoll, ovvero i Gears. Anche la nostra protagonista, Natsume, vorrebbe diventare una cacciatrice, però la sua domanda viene rifiutata. La ragazzina si trova quindi costretta ad accettare un lavoro di manutenzione, ma la fortuna è dalla sua parte: il suo nuovo capo è un certo Kaburagi, e l’averlo incontrato sarà il primo passo in un nuovo ed enorme sentiero per la nostra Natsume.

Presentata in questo modo è davvero difficile non provare il benché minimo interesse. La storia nata dallo script di Hiroshi Seko possiede tutte quelle qualità atte a trascinare chiunque a bordo, dal mistero che si cela dietro i Gadoll alla conseguente presenza di scontri potenzialmente molto interessanti, passando per un cast di personaggi variegato e con una storia alle spalle tutta da scoprire.

Tuttavia, qui stiamo parlando soltanto di premesse, ma è chiaro che a contare è soltanto lo sviluppo. Quali sono le tematiche principali che condiranno la narrazione della serie? Come verranno affrontate? Riuscirà questa storia a raggiungere con efficacia l’obiettivo che si è preposta? Tutto da scoprire.

La creazione di un anime originale oggigiorno non è certo un qualcosa che si concede a chiunque, ma per fortuna a fare da garante c’è l’unico e inimitabile Yuzuru Tachikawa. È incredibilmente emozionante vedere il suo nome diventare praticamente una garanzia di affidabilità per gli investitori, eppure guardando a ciò che è riuscito a fare negli anni passati ciò non deve essere affatto una sorpresa. Il suo Mob Psycho si è rivelato un anime semplicemente straordinario, nel quale il regista ha dimostrato la sua capacità come amministratore.

Tachikawa infatti non è soltanto un regista con delle peculiarità visive ben specifiche, ma è anche un leader capace di circondarsi delle persone giuste per fare quello che vuole. I suoi ultimi progetti hanno sempre goduto di ottime schedule, ergo anche da questo punto di vista possiamo aspettarci una serie pronta a fare il botto.

La prima riprova dell’ampia e ragionata rete di contatti di Tachikawa la troviamo proprio nella scelta del ruolo di Mecha Designer, ovvero Kiyotaka Oshiyama. Il buon Oshiyama è famoso nel settore proprio per essere uno specialista in questo campo, e certamente avremo molte occasioni per apprezzare il suo lavoro.

Estate 2020: Deca-Dence

Disponibilità: VVVVID

Re:Zero (S2)

Nel bel mezzo dell’insensata guerra tra fazione Rem e fazione Ram vi è una delle poche storie Isekai che affronta con autoironia ed una certa profondità l’animo umano e tutte le sue fragilità. Nulla di perfetto né di nuovo, eh, chiariamoci. È importante però capire che Re:Zero ha ben più da offrire rispetto a quanto viene colto da una buona fetta di pubblico, ed è per questo che il suo ritorno è una notizia di cui tutti quanti, fan o no, dovremmo gioire.

La prima stagione ci ha lasciato in un punto della storia molto interessante, raccontato tra l’altro con grande maestria dallo staff riunitosi in casa White Fox, il quale ha fatto un grande lavoro nell’elevare il materiale originale attraverso scelte stilistiche e produttive tremendamente efficaci. Seppur parte del fondamentale aiuto in fase di produzione ricevuto da studio Nexus appartiene ormai ad un passato che non tornerà a ripresentarsi, la serie ha comunque nel suo repertorio degli assi tutti da giocare per preservare la stessa qualità a cui ci ha abituato. Che questa poi sia accompagnata da una scrittura altrettanto interessante e avvincente… è tutto da vedere.

Il trono del regista è ancora occupato dal brillante Masaharu Watanabe, conosciutissimo artista la cui intima e ispirata visione è riuscita a rendere interessante uno show basato letteralmente su un ragazzo che fallisce in tutto e muore ogni tre per due. Di abilità per raggiungere risultati come il suo ce ne vuole, e certamente il regista farà del suo meglio per alzare ancora una volta l’asticella, insieme al talentuoso staff di cui si è circondato.

Disponibilità: Non Licenziato

Rent-a-Girlfriend

È davvero difficile trovare un modo di iniziare a parlare di questa serie senza dire “Il Giappone è un posto magico”. Perché effettivamente lo è, nel bene e nel male. Concept come questi sono certamente molto attraenti per una determinata fascia di pubblico, oltre che capaci di destare l’attenzione semplicemente perché bizzarri.

Rent a Girlfriend è assolutamente il titolo perfetto per rilassarsi e far volare venti minuti, ma occhio a prenderlo troppo con leggerezza. Se idee come questa prendono il via è perché vi è di fondo un problema reale, e ignorare questo fatto può portare a perdersi alcuni aspetti importanti che magari la serie potrebbe tentare di portare alla luce. E anche se non lo facesse, la ragione per cui quest’anime si trova qui non è “soltanto per i meme”.

Rent a Girlfriend ha trovato un risultato estetico affascinante e ben curato con il quale ha messo in risalto con grande successo quello che di meglio la serie ha da offrire: le ragazze. I design di Kanna Hirayama sono dolci e affascinanti, ma nonostante questo non trascurano mai il fatto che dovranno effettivamente muoversi. Serie come questa potrebbero effettivamente puntare su un fascino improntato maggiormente su still frames, dando un tono “da illustrazione” per abbellire il tutto, e per quanto questo percorso sia tutt’altro che da escludere (e di fatto già si vede) va anche detto che il trailer fa comunque presagire dei momenti potenzialmente interessanti dal punto di vista della rappresentazione del movimento.

Il regista Kazuomi Koga non è una figura particolarmente di spicco o rinomata nel settore, ma non possiamo neanche dire che non abbia esperienza come regista. Che sia a capo di singoli episodi o di serie intere, l’artista ha comunque lavorato a show anche molto ispirati (come il già menzionato Re:Zero). Per questo, la sua presenza non è affatto da sottovalutare.

Fire Force (S2)

Dopo la prima fiammeggiante stagione uscita l’anno scorso, Fire Force torna a pennello nei mesi più caldi dell’anno. Sono sicuramente tanti gli appassionati ad aspettarlo, e nonostante i palesi difetti intrinsechi nel materiale originale non è assolutamente difficile capire il perché.

Fire Force è una serie piena di elementi inseriti, forzatamente o no, appositamente per catturare una fascia di pubblico ben specifica, ed è impossibile affermare che non ci sia riuscito. L’autoriale interpretazione del manga di Atsushi Okubo messa sul piatto dal regista Yuki Yase ha quanto meno mascherato delle problematiche altrimenti sin troppo alla luce del sole (o delle fiamme), ma per quanto ciò sia un qualcosa di bello la nota dolente è che nella seconda stagione Yase ha preso e abbandonato la nave. Di ragioni ufficiali non ce ne sono ancora, tuttavia quel che è certo è che Fire Force sentirà sicuramente la sua mancanza.

Per quanto sia vero che nelle serie televisive nipponiche quella del regista sia una voce che incide creativamente fino ad un certo punto, è innegabile che la particolare atmosfera shaftiana che la serie possedeva era proprio dovuta alle origini in Shaft del regista. Il pericolo però non è tanto che questa non venga mantenuta, quanto piuttosto che il nuovo regista Tatsuma Minamikawa fallisca miserabilmente nel replicarla. Superficialmente quanto appena detto può effettivamente sembrare la stessa cosa, ma il punto è che determinate scelte registiche compiute nella prima stagione avevano un senso e un’identità che se non viene compresa può tradursi in una loro riproposizione immotivata (ciao Monogatari Series!), il ché sarebbe pericoloso.

Queste però sono mere supposizioni, in quanto sarebbe anche possibile che il buon Minamikawa abbia ben deciso di virare completamente altrove, e in quel caso sarebbe molto interessante scoprire la reazione dei fan.

Dal punto di vista della storia, inutile dire che quanto avvenuto nel finale della prima stagione è stato sicuramente interessante. Il nemico, come prevedibile, è un qualcuno di non così facile identificazione, e la nostra adorabile brigata dovrà affrontare rischi ancora maggiori per ottenere risposte certe. Come andranno a finire le cose? Tutto da vedere.

Disponibilità: Yamato Video.

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Matteo Mellino

Matteo Mellino

Matteo Mellino, sul web Mr. Gozaemon. Tormenta continuamente amici e familiari parlando dell'argomento che più lo affascina e al quale dedica tutto il suo tempo libero: l'animazione giapponese. Più pigro di Spike, testardo quanto Naruto ma sempre positivo come Goku.

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