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GreedFall, la recensione: lo scontro tra due mondi

GreedFall, ecco la nostra opinione sull’ultimo titolo targato Spiders

Negli ultimi giorni abbiamo avuto la possibilità di provare con mano GreedFall, action-rpg edito da Focus Home Interactive e ultima fatica del team francese Spiders, noto al pubblico prevalentemente per “Bound by Flame” e “The Technomancer”. Durante la nostra prova è risultato evidente come il titolo non vada ad osare particolarmente sull’innovazione, cosa che potrebbe rendere complicato fare presa su giocatori non avvezzi al genere. Ma allo stesso tempo, rappresenta un acquisto quasi obbligato per tutti gli amanti del genere. Andiamo a scoprirlo insieme.

Un mondo (quasi) in comunione con la natura

GreedFall ci racconta la sua storia facendoci immergere in un diciassettesimo secolo quasi totalmente uguale al nostro. L’unica vera differenza è rappresentata dall’esistenza della magia. Nel mondo di gioco coesistono quattro diverse fazioni, con diverse zone d’influenza: i Nauti, i quali controllano i mari. L’Alleanza del Ponte, la fazione più avanzata a livello tecnico e scientifico. La fazione di Thelémè, fondata interamente sulla religione e fortemente intollerante nei confronti delle altre fedi. Infine, c’è la Congregazione dei Mercanti, la fazione più equilibrata e che, grazie a questa sorta di neutralità, gode fondamentalmente del potere maggiore. E proprio in veste di un giovane rampollo della famiglia De Sardet, strettamente legata ai d’Orsay, famiglia alla guida di quest’ultima fazione, intraprenderemo la nostra avventura.

In quanto Legato della Congregazione avremo il compito di accompagnare nostro cugino Constantin d’Orsay, il quale è stato nominato governatore dell’isola di Teer Fradee. Dopo che venne scoperta, le diverse fazioni iniziarono a fondare colonie sull’isola, nella speranza di trovare una cura alla Malicore, una malattia che sta decimando la popolazione del continente. Vedremo dunque come viene affrontato il tema del colonialismo, la necessità di chi “invade” e le motivazioni degli Indigeni, i quali rappresentano un’altra fazione del gioco. La storia si sviluppa in modo interessante, lasciandoci scegliere come schierarci in questa lotta. Intraprenderemo dunque il nostro viaggio in questo misterioso luogo, denso di elementi sovrannaturali e popolato da creature davvero misteriose, le quali ci permetteranno di misurare le nostre capacità di combattimento.

GreedFall

Divertimento e varietà: le parole chiave del Gameplay

E approfondire lo sviluppo del combat system rappresenta una delle parti più interessanti dell’esperienza di GreedFall. È infatti innegabile che se si riesce a superare un difetto tecnico del gioco (che andremo ad analizzare dopo), il titolo riesce a risultare molto godibile e divertente. Le meccaniche di combattimento sono ben studiate, e benché vadano ad attingere un po’ qua e là da altri esponenti del genere, riescono a dare un’identità al titolo. Il combattimento si basa sullo sfruttare abilità, magie e trappole per rompere la corazza dei nostri avversari, in modo da poter poi causare maggiori danni. Durante gli scontri avremo inoltre la possibilità di attivare la Pausa Tattica, che ci permetterà di riorganizzare gli oggetti e vedere informazioni aggiuntive sui nemici. Da qui potremo anche organizzare i tasti rapidi, i quali grazie alla loro quantità permettono una personalizzazione eccellente del proprio stile di gioco. Le possibilità che avremo per spuntarla in uno scontro sono dunque molteplici, e dipenderanno esclusivamente da come abbiamo deciso di costruire il nostro protagonista. Lo sviluppo del nostro personaggio è indirizzato da tre sezioni principali: Abilità, Attributi e Talenti. Parliamo prima di quest’ultimi elementi. Gli Attributi sono parametri che vanno a influenzare il combattimento dal punto di vista prettamente statistico. Sviluppando Precisione, ad esempio, andremo a causare maggiore danno con le armi da fuoco. I Talenti invece, non vanno a influenzare il combattimento ma bensì le azioni nella fase di esplorazione. Qui potremo infatti sviluppare Talenti come Carisma, il quale ci permetterà di avere una maggiore possibilità di convincere qualcuno a fare qualcosa vantaggioso per i nostri obiettivi.

L’albero delle Abilità è però quello che ha il maggiore impatto sul combattimento. Si divide a sua volta nei tre rami Guerriero, Tecnico e Magico. A inizio gioco dovremo scegliere una di queste tre strade, la quale però rappresenterà solamente un punto d’inizio. Potremo infatti creare un personaggio dagli stili misti, e anzi, è proprio così che il sistema di combattimento di GreedFall dà il meglio di sé. Infatti, per quanto sia possibile concentrarsi su un solo stile, ciò può risultare limitante, soprattutto nel caso dello stile Guerriero.

GreedFall

Al di fuori del combattimento, GreedFall non presenta alcuna innovazione particolare. Il gameplay si sviluppa in modo classico per il genere. Ci alterneremo tra il portare a termine le varie missioni che ci verranno assegnate e l’esplorazione delle città (o villaggi) e le zone naturali tra esse. Per spostarsi da una città all’altra (ammesso che siano già state visitate) avremo due possibili opzioni. La prima sono le Carovane, le quali ci forniranno un viaggio rapido al costo di poche monete, che ci permetterà di arrivare direttamente nel luogo desiderato. La seconda opzione sono gli Accampamenti. Girovagando per l’isola di Teer Fradee potremo incontrare dei piccoli spiazzi nei quali sarà possibile costruire un nuovo Accampamento. Ciò ci permetterà di viaggiare rapidamente e in modo gratuito da un luogo all’altro della mappa. E non solo. Essendo gli Accampamenti delle “estensioni” del nostro alloggio in città, forniranno anche gli stessi servizi. Avremo dunque una Cassa utile per depositare i nostri oggetti in eccesso, la possibilità di riorganizzare il gruppo che ci accompagna e il Tavolo da Lavoro, utile al crafting. Proprio questo elemento secondo la nostra opinione, rappresenta almeno inizialmente un difetto del titolo. Al Tavolo da Lavoro potremo fare due cose: migliorare il nostro equipaggiamento e creare oggetti consumabili. Il problema è che per creare un determinato oggetto non basterà possedere tutti gli ingredienti che raccoglieremo durante l’esplorazione. Sarà infatti necessario sviluppare anche due Talenti: Artigianato e Scienza. Ma a inizio gioco (salvo decidere di spendere il punto iniziale in uno di questi due Talenti) si parte dal livello zero. Ciò comporta l’impossibilità di fare uso del Tavolo da Lavoro per le prime ore di gioco, andando a rendere l’inizio del gioco molto tedioso e deturpando il gameplay di una sua parte importante, soprattutto considerando il genere in questione. Per quanto l’idea di sviluppare i Talenti sia fondamentale in un gioco di ruolo, risulta fastidioso non avere nemmeno il Talento base sbloccato sin dall’inizio dell’avventura. Dare la possibilità di usare determinate funzionalità sin da subito, limitando invece la varietà delle creazioni possibili, sarebbe stato meglio. Così si sarebbero poi fatti usare i punti Talento per ampliare le possibilità di creazione, senza rendere lente e tediose le prime ore di gioco.

L’organizzazione del gruppo invece, ci permette di parlare dell’ultima funzionalità offerta dal gameplay, ovvero la Reputazione. Infatti nell’organizzare il nostro gruppo, non dovremo tenere conto esclusivamente delle abilità e le statistiche dei nostri compagni, ma anche dei nostri rapporti con loro. In GreedFall infatti, saremo molto spesso costretti a fare delle scelte durante i dialoghi, che andranno a influenzare il nostro rapporto con i personaggi e le relative fazioni. Inoltre, la Reputazione sarà influenzata anche dalle nostre azioni. Ad esempio, potremo introdurci nei magazzini di una fazione in modo furtivo così da non rovinare i rapporti, oppure decidere di combattere per velocizzare il tutto, ma facendo calare la nostra reputazione. Saremo dunque chiamati a scegliere come comportarci. Decideremo di schierarci apertamente con una fazione? O decideremo di mantenere una linea più diplomatica ed equilibrata? La scelta spetta al giocatore. Ma se sul lato del gameplay GreedFall si dimostra particolarmente efficace, non possiamo dire lo stesso del lato tecnico…

Quanta fatica muoversi a Teer Fradee

Infatti, è proprio l’aspetto tecnico del titolo a rappresentare il suo tallone d’Achille principale. Dal punto di vista grafico il gioco risulta obsoleto sotto molti aspetti, mostrando dettagli poco definiti anche su elementi in primo piano, come il vestiario del nostro personaggio. Non mancano inoltre molti assets riutilizzati ampiamente, tra cui anche interi edifici. Ma se questo problema può essere in parte giustificato dal budget di sviluppo,  lo stesso non si può dire delle animazioni. Il movimento del nostro personaggio infatti, risulta molto legnoso e va a dare un senso di pesantezza generale a tutte le nostre azioni. Proprio questo è il problema a cui abbiamo fatto riferimento poco fa parlando del gameplay. Queste animazioni vanno a ripercuotersi pesantemente sulle fasi di combattimento, facendolo diventare molto frustrante soprattutto per quei giocatori che sono abituati a basare il loro stile di gioco sulla velocità.

Fortunatamente però, GreedFall si riscatta sul piano della stabilità. Il titolo, almeno nella versione per Playstation 4 PRO da noi provata, si dimostra molto ben ottimizzato. Durante le nostre ore di gioco ci è capitato solo un paio di volte di vedere dei glitch grafici, ma mai bug talmente grandi da andare a inficiare la godibilità del titolo. Anche il framerate si presenta stabile, non facendo registrare nessun calo durante tutte le ore di gioco. Un lato tecnico che vista l’entità della produzione sarebbe stato da considerarsi eccellente, se solo si fosse curato maggiormente il feeling dato al giocatore quando si prende il controller in mano.

Un mondo vivo e vero

È infatti arrivato il momento di parlare del più grande punto di forza di GreedFall: la direzione artistica. L’isola di Teer Fradee è stata realizzata in maniera eccezionale. La natura che circonda il giocatore è vera e allo stesso tempo mistica. Il paesaggio che possiamo osservare ci restituisce la sensazione di mistero che prova il nostro protagonista nell’esplorare un’isola totalmente sconosciuta. E lo stesso dicasi per gli abitanti. Gli Indigeni sono ben caratterizzati e non sembrano semplicemente umani con costumi e lingue diverse. Nei loro modi, nel loro modo di agire si avverte una differenza culturale. Anche la fauna locale vanta uno stile interessante. Molti nemici ci daranno la sensazione di stare affrontando Madre Natura in persona, ricordandoci che l’isola viveva in totale armonia con la natura, prima del nostro arrivo. Alcuni paesaggi stupiscono veramente, permettendo al lato artistico del titolo di sopraffare totalmente quello tecnico. Anche la colonna sonora convince. Le musiche accompagnano il giocatore, cullandolo nelle fasi di esplorazione e facendo salire i battiti in quelle più concitate.

GreedFall

In conclusione…

GreedFall è un ottimo titolo. Spiders ha fatto un grande lavoro, sfruttando molto bene le proprie risorse, e tirando fuori quello che ad oggi è il suo miglior titolo. Il team francese è riuscito a creare un action-rpg che non sfigurerà di certo nelle collezioni degli appassionati del genere. Il titolo riesce a divertire e trova una propria identità nel grande oceano dei giochi di ruolo, soprattutto grazie alla sua direzione artistica. Riuscendo a sorvolare su alcuni difetti tecnici, GreedFall potrà garantire molte ore di divertimento ai giocatori.

Pro

  • Ambientazione e Musica riescono a trasportare egregiamente
  • Sistema di combattimento vario e divertente
  • Grande libertà

Contro

  • Feeling con il controller legnoso
  • Prime ore di gioco limitate da alcune scelte di gameplay
  • Comparto tecnico non esaltante

Voto: 7.8

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Samuel Bianchi

Samuel Bianchi

Videogiocatore svezzato dalle sapienti mani della prima Playstation e dal Sega Mega Drive, nel tempo ha sviluppato un interesse particolare per i giochi di ruolo. Cresciuto vivendo il videogioco in solitaria, ora ha un forte desiderio di analizzare il mondo videoludico con gli altri appassionati, approfondendone le capacità aggregative e comunicative, tipiche della grande arte.

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