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Vinland Saga EP. 6 e 7: Il cambiamento di Thorfinn

Vinland Saga prosegue, migliorando ad ogni episodio e confermandosi come una delle serie migliori di questa stagione, e forse dell’anno.  Il viaggio di Thorfinn sta entrando nel vivo dell’azione.

Negli episodi sei e sette abbiamo potuto assistere a un cambiamento piuttosto radicale nel protagonista. All’inizio lo abbiamo conosciuto come un ragazzino estremamente ingenuo, un sognatore che si ritrova ad affrontare il dolore per l’ingiusto omicidio del padre, ma ora del suo carattere precedente non c’è quasi traccia.

LA PRIMA UCCISIONE DI THORFINN

Il capitolo sei segna un punto di svolta nell’ evoluzione di Thorfinn. Askeladd ha promesso che l’ avrebbe affrontato in un duello solo quando egli si sarebbe distinto in battaglia, quindi il piccolo decide di seguire lui e la sua banda nelle loro peripezie, attendendo quel momento.

Approdati su un’ isola per ricevere il pagamento, i mercenari di Askeladd si ritrovano coinvolti in una sanguinosa battaglia con dei briganti.

Sebbene sia attanagliato dalla paura, Thorfinn estrae la piccola daga del padre e fa per lanciarsi sul campo di battaglia, ma viene interrotto da un soldato che lo assale da dietro. La promessa scambiata con Askeladd riecheggia forte nella sua testa mentre combatte per la sua vita, e in modo fortuito riesce ad assestare un colpo mortale al suo aggressore.

LA MORTE DELL’ INNOCENZA

Ed è qui, dopo aver ucciso un uomo, dopo aver presenziato al suo ultimo respiro con la daga ancora conficcata nel suo petto, che qualcosa si rompe definitivamente in lui.

Inizialmente non vedeva l’ora di combattere e di uccidere i suoi “nemici”, bramando una gloria assurda e ingiustificata, così accecato dall’ingenuità tipica della sua giovane età. Tuttavia, dopo la sua prima uccisione, Thorfinn abbandona ogni suo legame con l’infanzia e qualsiasi sua convinzione sulla guerra cambia completamente.

Il piccolo si rende conto di quanto sia terribile uccidere qualcuno e guardarlo morire dinanzi ai tuoi occhi.

Con urlo disperato che riecheggia per tutto il campo di battaglia, il ragazzino allegro e spensierato lascia il posto ad un guerriero freddo e impassibile. La sua innocenza ormai è persa per sempre, tornare alla vita di prima gli sarà impossibile.

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CRESCITA

Dopo questo evento, la serie fa un salto temporale di qualche anno, mostrandoci con una rapida sequenza di scene che raccontano cosa ne è stato di Thorfinn da quando si è ufficialmente unito alla ciurma di Askeladd.

Fin da piccolo dimostra di possedere la stessa stoffa del suo defunto padre, passando da una battaglia all’altra senza morire.  Il suo corpo cresce, così come la sua forza e le sue abilità con il pugnale, e appena adolescente diviene uno dei membri migliori della ciurma.

Molti troverebbero assurdo il fatto che sia entrato a far parte della ciurma che ha ucciso suo padre, ma per Thorfinn è disposto a pagare qualunque prezzo e ad accettare qualsiasi condizione pur di avere il suo tanto agognato duello con Askeladd.

Quest’ultimo, dal canto suo, lo ritiene un valido aiuto per le sue imprese; malgrado la mascheri con freddezza davanti ai suoi sottoposti, a noi spettatori pare chiaro che ha massima fiducia nelle capacità di Thorfinn.

Ogni volta che gli affida una missione, che questa sia infiltrarsi in un accampamento o assassinare qualcuno, Askeladd sembra farlo per condurlo alla morte, ma in realtà è perfettamente conscio del suo potenziale. Colui che da bambino era debole, ora è un adolescente forte in grado di rivaleggiare tranquillamente con soldati ben più esperti di lui sul campo di battaglia.

COMPASSIONE

Una di queste missioni però fallisce, e Thorfinn perde i sensi a causa di una ferita di freccia sulla schiena. Per sua fortuna una signora compassionevole passa di lì con sua figlia e ha decide di soccorrerlo.

Quando riapre gli occhi, il suo stupore e la sua diffidenza sono evidenti. La regia enfatizza molto i suoi movimenti, che esprimono un forte dubbio, almeno iniziale, nei confronti delle sue salvatrici.

Tuttavia le due si dimostrano molto disponibili, lo nutrono, lo lavano, lo medicano, e per la prima volta dopo anni in cui non vedeva altro che sangue e morte, Thorfinn rientra in contatto con un po’ di affetto genuino.

L’anziana signora rivede in lui il suo defunto figlio, e nonostante il breve tempo passato in sua compagnia se ne prende cura con molta premura. Thorfinn non sa come reagire dinanzi a quel calore, ormai a lui così estraneo, ma lo trova di grande conforto. Ricevere un po’ di affetto, dopo essere cresciuto in mezzo ai campi di battaglia, ristora un po’ il suo cuore, donandogli un piccolo, seppur breve, attimo di felicità.

VICHINGHI

Tuttavia, tutto questo è destinato a finire presto: Thorfinn ha una missione da compiere, e decide di scappare per dare il segnale alle truppe di Askeladd, che attendevano pazientemente sulle loro navi.

Ricevuto il segnale richiesto, questi guida i suoi alla carica. Approdano sulla costa e implacabili iniziano ad uccidere uno dopo l’altro tutti gli abitanti del villaggio, che nel frattempo si erano radunati sulla riva.

Durante questa scena, la serie ricalca nuovamente la violenza di cui i vichinghi sono capaci. Malgrado noi, come spettatori, seguiamo le loro storie e li accompagniamo nei loro viaggi, Askeladd e i suoi sono figure estremamente crudeli e selvagge. Non si fanno scrupoli a saccheggiare e uccidere qualunque cosa gli capiti a tiro, a dare fuoco alle case e a trafiggere uomini, donne e bambini.

Dopotutto, questo fa un vichingo: depreda, ruba, uccide, maltratta, violenta ragazzine per poi picchiarle e venderle come schiave. Sono uomini con a cuore solo i loro interessi e le loro tasche. Della gente che soffre non gli potrebbe importare loro di meno, fintanto che hanno un cumulo di denaro in una mano e un bicchiere di vino nell’altra.

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CHIUDERE IL CUORE

Durante il fervore, l’anziana donna che aveva accudito Thorfinn giunge sul luogo, incredula dinanzi a tale brutalità. Thorfinn non ha più nulla di fanciullesco, se non l’età; qualsiasi singolo elemento di infantilità è scomparso da lui anni addietro.

Mentre i vichinghi saccheggiano, incita la donna a scappare: ha un debito nei suoi confronti e non desidera vederla morire. Lei lo guarda con il volto rigato dalle lacrime, la speranza di aver ritrovato un figlio perduto distrutta e la consapevolezza di essersi solo illusa.

Si guardano l’un l’altra per qualche secondo; poi lei scompare, lasciando Thorfinn a riflettere sul significato di quelle lacrime.

Lui sa bene la gravità delle sue azioni, che si sta rendendo complice di atrocità ai danni di persone innocenti, che ha appena ripagato la gentilezza di una persona condannandola alla miseria, che ciò che fa non è giustificabile, ma non gli importa. Egli china la testa, e dopo un profondo respiro la sua espressione torna fredda e distaccata mentre si getta nella mischia.

Da quando ha visto morire suo padre, ha solo la vendetta in mente; non vuole altro, non gli serve altro, non è altro che una bestia selvaggia con un obbiettivo.

Finché avrà anche solo un’occasione di ripagare la vita di Thors con quella di Askeladd, a lui sta bene tutto. Se per ottenere vendetta deve diventare un mostro spietato, allora così sarà.

La messa in scena risulta molto efficace: la regia si sa soffermare bene sui dettagli come le espressioni e i piccoli gesti. La colonna sonora dolce e triste allo stesso tempo accompagna egregiamente una vicenda che lascerà il segno nel cuore del protagonista.

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I FRANCHI

L’episodio numero sette è stato sicuramente meno intenso del precedente, ma molto più spettacolare e divertente.

Askeladd e i suoi si uniscono a dei Franchi nell’assalto ad un forte, con metà del bottino come ricompensa in caso di riuscita. Qui Askeladd si dimostra non solo un guerriero capace, ma anche un uomo molto astuto e dotato di un carisma in grado di smuovere le masse.

Nel tentativo di assaltare il forte dal retro, dove non ha difese, fa trasportare ai suoi uomini le navi su per una collina, tentando di raggiungere la sponda del fiume soprastante.

Essi scendono a terra e sollevano le pesanti imbarcazioni, trasportandole per tutta la notte lungo un sentiero tortuoso e difficile. Colpisce il grande entusiasmo con cui lo fanno; normalmente uno non potrebbe evitare di esprimere il proprio disappunto dinanzi ad una fatica del genere, ma loro non si fanno problemi.

La fiducia incontrastata che hanno per Askeladd li porta a svolgere qualsiasi piano egli proponga, non tenendo conto della fatica o il tempo che ci vorrebbe per realizzarlo.

UNA RICOMPENSA

Askeladd ha promesso a Thorfin un duello nel caso quest’ultimo riuscisse a portargli la testa del generale nemico, e al giovane non serve altro per precipitarsi sul campo di battaglia.

Thorfinn è un guerriero molto abile per la sua età, il cui stile di lotta si basa sulla velocità e l’agilità; non porta armature, né niente di troppo pesante che potrebbe limitare i movimenti, perché i suoi pugnali corti e le sue gambe rapide sono tutto ciò che gli serve.

Facendosi largo fra un mucchio di soldati senza troppi problemi, infine riesce a raggiungere il suo avversario e a decapitarlo.

Askeladd, che nel frattempo aveva preso il controllo del forte, dopo aver ucciso tutti i soldati al suo interno, corre verso la stanza del tesoro e lo carica sulla sua nave. Ovviamente, non aveva alcuna intenzione di dividerlo con i franchi. Fiero del suo operato si dirige verso il mare con le proprie imbarcazioni cariche di gioielli.

Thorfinn

UN UOMO PERICOLOSO

Askeladd è un personaggio davvero strano, non sai mai cosa gli passa per la mente; ogni tanto si dimostra saggio e calmo, mentre altre feroce e cinico. Di certo non si può dire che sia un personaggio semplice da capire, così come Thorfinn.

Una delle cose che apprezzo di più di Vinland Saga è proprio questo: il dare al pubblico dei personaggi con mille lati nascosti e dalla caratterizzazione tutt’altro che stereotipata.

Askeladd è un uomo estremamente pericoloso: non è solo forte nel combattimento, ma possiede anche una mente molto acuta e il carisma ammagliante di un grande leader. È un uomo che sa guidare la sua flotta alla vittoria in qualsiasi situazione, che riesce sempre a cavarsela, un avversario decisamente difficile da contrastare. 

CONCLUSIONE

Il sesto e il settimo sono stati due episodi molto diversi fra loro, ma ugualmente avvincenti.

Nel prossimo, Askeladd dovrà rispettare la sua promessa e concedere a Thorfinn un duello che metterà in chiaro l’enorme differenza fra i due. Io non vedo l’ora di vederlo, così come non vedo l’ora di proseguire nella visione di quest’anime, che continua ad assestarsi su ottimi livelli.

La storia è intrigante da morire, i personaggi sono qualcosa di meraviglioso, il mondo nordico è ricostruito minuziosamente e la regia e la colonna sonora svolgono dignitosamente il loro lavoro.

Anche le animazioni continuano ad essere buone; certo, quando si usa la CGI questa è fin troppo evidente, ma il suo utilizzo e limitato alle scene in cui avvengono delle battaglie con innumerevoli comparse da animare.

Al prossimo episodio!

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