L’orrore qui è nelle battute
Bentornati su #Commodoween, la rubrica a tema Halloween del mese di ottobre!
Per questo appuntamento abbiamo deciso di prendere 5 commedie… divertenti quanto un funerale.
Come per la flop 10 dei film horror, niente direct-to-video o horror di case di produzione come Troma/The Asylum poiché sarebbe fin troppo facile sparlare di quei film. Si parla di film usciti AL CINEMA.
Con ciò… prepariamoci ad una tonnellata di gag che vi faranno rimpiangere i cinepanettoni.
Mordimi
Jason Friedberg e Aaron Seltzer. Se vedete un film che reca uno di questi nomi, o entrambi, cambiate canale o risparmiate i soldi. Se ve li ritrovate in casa, fateci il tiro al piattello. Siamo molto duri con questi due registi, ma questi due sono la morte della commedia parodistica. E questo film non fa eccezione: una parodia di Twilight, che già non brilla per qualità, riproposta in un modo che vi farà rimpiangere la parodia di Greggio in Box Office 3D.
La trama ricalca molto Twilight, quindi non c’è molto da parlare se non per il fatto che è piena di elementi popolari all’epoca come i Jonas Brothers, Glee, Lady Gaga, i Black Eyed Peas (l’unico riferimento quasi divertente visto che i vampiri del film avevano una qualche somiglianza alla band di Will.I.Am) e il Jersey Shore. Se dovesse bastare questo per scatenare la risata negli spettatori, questi dovrebbero trovare i rotocalchi delle parrucchiere esilaranti.
Twilight ai tempi della parodia aveva raggiunto il terzo capitolo della saga, e oramai solo i fan se lo ricordavano. Ma secondo voi i fan di Twilight andrebbero a vedere un film che scimmiotta il loro film preferito? Penso proprio di no.
Il cast non è nemmeno il punto forte del film, composto da attori minori e praticamente semi-sconosciuti. L’unica menzione del cast che possiamo fare è che l’amica della protagonista è interpretata da Anneliese van der Pol che forse alcuni ricorderanno come Chelsea della serie tv Raven.
Se siete fan di Twilight, odierete questo film. Se non lo siete, odierete questo film. E se vi piace ridere, odierete questo film. Questo film è un NO su tutta la linea. Piantate un paletto di frassino nel cuore di questo film.
Horror Movie
Per fortuna Friedberg e Seltzer non c’entrano, il film stavolta è di un tale Bo Zenga (Chi è questo tizio? Leggete il suo nome con l’H finale), al suo esordio alla regia ma non alla sceneggiatura: è uno dei due scrittori di “Soul Plane – Pazzi in Aeroporto“, altro film parodistico, stavolta dei film che parodizzava “L’Aereo Più Pazzo del mondo“, ma che è uscito LEGGERMENTE in ritardo rispetto al periodo dei film in questione: Nel 2004.
Questo film, come si evince dal titolo originale, parodizza principalmente il film “Van Helsing” di Stephen Sommers che non è che sia rimasto parecchio impresso nella memoria della gente, specie per via del fatto che il film era un flop a livello di critica. Ma da qui le cose possono solo calare visto che tutti i mostri più celebri del mondo dell’orrore come Pinhead, Chucky, Freddy Krueger, Leatherface, Jason Voorhees e Micheal Myers (Il killer, non l’attore)… che fanno una gara di karaoke. E che le prendono sonoramente dal protagonista inetto, tale Stan Helsing, discendente di Van Helsing che lavora da Blockbuster.
Le gag non sono divertenti, ci sono parecchie scene inutili e nel complesso la parodia sembra fatta prendendo i costumi alla Lidl sotto casa. Il che è curioso visto che aveva un budget di 1 milione di dollari. Bruciate questo film al rogo.
Ghost Movie
Marlon Wayans. Un nome che non dirà niente a molti di voi, ma forse vi suonerà familiare. Avete presente Micheal di Tutto in Famiglia? Ecco, quel personaggio è interpretato dal fratello di Marlon: Damon. Marlon invece è noto per il personaggio di “Shorty Meeks” nei primi due “Scary Movie”. Ma anche per aver scritto alcune parodie decisamente indegne di portare quel nome come Dance Flick, Cinquanta Sbavature di Nero e questo film.
Una parodia fallita di Paranormal Activity che già di per se non è questo granché, in più è infarcita di molti altri riferimenti ad altri film del paranormale. La storia ricalca parecchio quella di Paranormal Activity: una coppia va a vivere in una casa e succedono cose strane. L’unica differenza è che questo film è infarcito di battute che non fanno ridere e tonnellate di riferimenti ad altre cose.
So di sembrare ripetitivo, ma… cosa posso dire di questi film oltre che sono una coltre di battute che non sono tali, che sono di pessimo gusto o che sono semplicemente non divertenti? Forse solo il fatto che viene citato indegnamente Pulp Fiction e il famoso monologo di Jules Winnfield tratto da Karate Kiba (perché è quella l’origine, non è una frase della Bibbia vera e propria. È stata alterata per sembrare tale, ma la sostanza non differisce molto)? Se pensate di trovare le prove su cassetta dell’umorismo di questo film, non le troverete.
Ernesto e una Spaventosa Eredità
Prima di passare al pezzo da novanta parliamo di un film che NON è una parodia ma che è, a tutti gli effetti, una commedia horror originale. Oddio, TENTA di essere una commedia horror, ma fallisce su entrambi i fronti.
Ma una domanda sorgerà spontanea a voi lettori: “Chi cavolo è Ernesto?” Beh… Ernesto P. Worrell è un personaggio, interpretato da Jim Varney, molto famoso in America per diverse pubblicità. Queste furono adattate in una serie di molteplici commedie per bambini dove interpreta il protagonista: un contadino sempliciotto dal cuore d’oro che si caccia sempre nei pasticci. Un Homer Simpson logorroico dall’Alabama, praticamente. Per capire meglio il personaggio, ecco una serie di video che lo vedono protagonista. Con ciò… questo film non è divertente.
Ernesto per errore evoca un troll di nome Trantor sigillato in un albero generazioni fa da un suo antenato. Trantor comincia a spargere terrore per la città trasformando i bambini in statue di legno per ottenere più potere ed evocare i suoi simili. Ernesto, non creduto dalla popolazione perché considerato tonto, deve trovare un modo per riportare i bambini alle loro famiglie e sconfiggere Trantor.
Tutto qui?
Come sconfigge il troll? Beh, nella battaglia finale, dopo che Trantor ha evocato i suoi simili, questi vengono sconfitti da del latte (intuibile grazie ad un paio di scene dove un bambino si salva perché passa vicino ad un camion del latte e in un altra scena dove Ernesto non viene toccato da Trantor perché ricoperto di gelato. Ovviamente però Ernesto non lo intuisce nonostante fosse praticamente scritto in un libro antico a cui mancava solo UNA lettera che Ernesto ha interpretato come una bevanda bulgara probabilmente uscita da I Simpson) e Trantor viene sconfitto… dall’amore. Avete letto bene, dall’amore. Nemmeno l’episodio finale di Soul Eater poteva arrivare a tali livelli di stupidità.
Questo film è il meno apprezzato della saga di Ernesto e si vede: a parte una battuta buona, il resto sembra fatto di malavoglia e con noia quasi al livello di Zero Comico, quando negli altri film si poteva vedere la passione e l’energia. Il flop è stato tale da rendere questo l’ultimo film di Ernesto al cinema mentre i restanti sono esclusive direct-to-video. Ah, curiosità: due dei troll evocati sono dei clown riciclati da “Killer Klowns from Outer Space“, un film con protagonisti dei clown alieni assassini. Questo film ha avuto un umorismo parecchio legnoso anche senza l’ausilio di Trantor.
Ogni singolo film di Scary Movie
Il pezzo da novanta, cari lettori. La saga parodistica degli horror meno divertente dai tempi dei sopracitati Friedberg e Seltzer. Abbiamo già accennato al fatto che la commedia basata su riferimenti non rende divertente un film e questa saga, assieme a tutto il curriculum registico di Friedberg e Seltzer, ne è la prova vivente. Questa serie di film per molti è stata “la rinascita delle parodie” ma siamo qui per dimostrarvi che non solo ciò corrisponde a falsità, ma anche per dimostrarvi che questi film hanno funto da catalizzatore per la rovina delle parodie. Preparatevi un tè perché qui ci metteremo un bel po’.
La regia dei film fino al secondo è affidata a Keenen Ivory Wayans, fratello del sopracitato Marlon, quella del terzo e del quarto film è affidata a David Zucker, membro del trio Zucker-Abrahams-Zucker noto per le parodie come Una Pallottola Spuntata, e del quinto (e speriamo ultimo) film della saga è affidato a Malcolm D. Lee, cugino del più famoso Spike Lee. “Ma i primi tre film sono belli!” diranno molti di voi e vi rispondiamo dicendo che è solo la nostalgia che fa questi scherzi.
La trama?
La trama del primo film è un’ovvia parodia di Scream, ma ci sono inoltre alcuni riferimenti ad altri film horror come “So Cosa Hai Fatto” (palese nella scena dove la protagonista grida “Che cosa stai aspettando?”. In quanti sotto i 30 anni hanno capito quel riferimento?) o a cosa andava di moda all’epoca (come lo spot della Budweiser dove i personaggi gridano “Bella” al telefono. Pensavate fosse originario del film? No, era uno spot americano).
La trama del secondo è una parodia di Haunting – Presenze (che già era un remake pessimo di Gli Invasati di Robert Wise, ma cosa aspettarsi dal regista di Twister e Tomb Raider – La Culla della Vita?) che cita L’Esorcista e Poltergeist.
La trama del terzo è una parodia di The Ring e Signs (noto anche come: il film con gli alieni più scemi del mondo) con riferimenti ad 8 Mile (non è nemmeno un horror) e Matrix (dove c’è l’Architetto interpretato da George “Che diavolo ci faccio qui” Carlin. E comunque non è un horror).
Nel quarto la parodia è di La Guerra dei Mondi (si, è il remake di Tom Cruise, ma perché scomodare H. G. Wells e Orson Welles)?, Saw e The Grudge con riferimenti a The Village (il film col plot twist più prevedibile della storia) e al fatto che Bush che leggeva un libro in una scuola all’attacco delle Torri Gemelle (Il film è del 2006).
Il quinto è una parodia di La Madre e Paranormal Activity con riferimenti a Cinquanta Sfumature di Grigio e La Casa (perché scomodare Raimi per questo?).
C’è altro?
Per questi film una commedia che fa riferimento allo zeitgeist del periodo è tutto quello che basta per fare una commedia, in aggiunta con scene slapstick, un umorismo abbastanza ovvio (prendendo ad esempio il primo film: se in Scream c’era un agente un po’ tonto, qui lo stesso agente è visibilmente ritardato. E dove in certi film i personaggi prendevano decisioni sbagliate, qui i personaggi avevano letteralmente dei cartelli che dicevano che se prendeva una certa decisione era sbagliata) e battute con un umorismo infantile peggiorato (nei cinepanettoni si limitano di solito a battute su scoregge, qui è pieno di battute disgustose tipo Fuga di Cervelli, sia l’originale spagnolo che quello italiano). Questo tipo di film che cerca di comprimere più riferimenti possibile all’interno di una pellicola non funziona anche perché non da ai personaggi il tempo di svilupparsi, si perde tempo utilizzabile per creare buone battute e la parodia diventa confusa e pasticciata.
“Mi pare di aver già visto una roba simile“. Esatto, tutto questo si può riscontrare nella catastrofe di Ezio Greggio nota come “Box Office 3D“, nota agli italiani come la peggiore commedia mai scritta dai tempi di Neri Parenti. Forse l’unica parte abbastanza divertente dei film è Brenda Meeks, interpretata da Regina Hall e doppiata in tutti e quattro i capitoli dalla sempre compianta Laura Latini (che, tra le altre cose, ha doppiato Gwen nelle prime quattro serie di A Tutto Reality). Seppellite questi film con delle commedie belle, almeno potete essere sicuri che una risata li seppellirà.
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