Nonostante l’interesse duraturo dei fan, il remake di Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo è diventato col tempo un caso simbolico dei rischi legati ai progetti in sviluppo prolungato. Tutto cominciò nel 2019, quando un leak inaspettato dalla versione russa dello store Uplay rivelò l’esistenza del remake. Inizialmente accolto con entusiasmo, il progetto ha presto mostrato segni di instabilità, trascinando Ubisoft in un vortice di rinvii, team di sviluppo sostituiti e dichiarazioni vaghe.
Nel tempo, si è parlato ben poco di questo remake, come per esempio in occasione della notizia dello sviluppo ripartito da zero all’interno dello studio Ubisoft, annunciata nel 2023. In seguito, le comunicazioni ufficiali si sono fatte sempre più rare, con i social media della compagnia che sono riusciti solo ad alimentare il malcontento, anziché placarlo.
Tra le pieghe di questa lunga attesa per Prince of Persia si è insinuata la preoccupazione più grande che Ubisoft avesse abbandonato del tutto il progetto. Il confronto con altri titoli travagliati come Skull and Bones è diventato inevitabile, soprattutto perché entrambi hanno finito per incarnare agli occhi del pubblico una narrativa fatta di promesse disattese e date mai rispettate. In questo clima, ciò che avrebbe dovuto essere un sentito omaggio a uno dei titoli più iconici della software house francese è diventato quasi un meme tra i giocatori, oltre che un chiaro esempio di crisi gestionale.
Un rinnovato ottimismo per Prince of Persia
Solo di recente si è intravista una luce in fondo al tunnel. Secondo quanto riportato da PC Gamer, nel corso dell’ultima Assemblea Generale Annuale di Ubisoft, il CFO Frédérick Duguet ha condiviso un aggiornamento cruciale che ha ridato fiato alle speranze. Parte dei fondi provenienti da Tencent, azionista di rilievo della compagnia, sarà destinata proprio alla rinascita di franchise storici. Tra questi, figura apertamente anche il remake di Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo, che secondo le parole dello stesso Duguet dovrebbe arrivare “molto presto”.
Questa nuova finestra di opportunità potrebbe coincidere con il prossimo anno fiscale, che si concluderà a marzo 2026. Tuttavia, un numero crescente di analisti e addetti ai lavori ipotizza un lancio già entro la fine del 2025, forse durante il periodo natalizio. Sarebbe un’accelerazione significativa rispetto alla finestra di lancio del 2026 annunciata durante l’Ubisoft Forward, segnalando una possibile svolta anche nella struttura produttiva di Ubisoft, forse più snella o più determinata a chiudere un capitolo di sviluppo diventato imbarazzante. Non è da escludere, inoltre, che anziché in anticipo rispetto al 2026, Prince of Persia Remake venga rilasciato a gennaio in modo da aprire l’annata del nuovo corso Ubisoft al meglio.
Il parallelo con il remake di Splinter Cell, anch’esso citato nella stessa dichiarazione, suggerisce che Ubisoft stia puntando a un ritorno in grande stile dei suoi marchi storici. Ma a differenza dell’agente Sam Fisher, Prince of Persia sembra avere ora una traiettoria più nitida, grazie anche all’effetto catalizzatore dell’investimento cinese. Resta da capire se la casa francese saprà davvero trasformare questi anni di gestazione travagliata in un vantaggio competitivo, offrendo un prodotto che valga l’attesa e rilanci la fiducia della community.
