Un video promozionale del Dipartimento della Difesa statunitense è finito rapidamente nel mirino dei Metallica, una delle band rock più protettive nei confronti dei propri diritti d’autore. Il video, postato originariamente sulla piattaforma X, aveva l’obiettivo di mostrare i nuovi sviluppi del programma di espansione della produzione di droni negli Stati Uniti, promosso dall’amministrazione Trump. A fare da colonna sonora al filmato, senza autorizzazione, c’era una versione strumentale della celebre “Enter Sandman”, hit del 1991 della band.
Nel filmato si vedeva l’ex conduttore di Fox News e attuale Segretario alla Difesa, Pete Hegseth, illustrare le nuove strategie militari tra cui l’uso dei droni, mentre un quadricottero consegna simbolicamente un documento tra i corridoi istituzionali. “Mentre i nostri avversari hanno prodotto milioni di droni economici, noi siamo rimasti bloccati nella burocrazia. Adesso non più”, affermava Hegseth. Ma la retorica bellica è stata interrotta dalla questione sulla violazione di copyright musicale.
Secondo quanto riferito da Kingsley Wilson, portavoce del Pentagono, la piattaforma X ha contattato direttamente il Dipartimento della Difesa segnalando la violazione del copyright legata all’uso del brano. In seguito alla comunicazione, il video è stato immediatamente rimosso, corretto e ripubblicato privo di una traccia audio.

La lunga battaglia dei Metallica per la tutela dei propri diritti d’autore
Il gruppo dei Metallica ha chiarito di non aver concesso alcuna autorizzazione per l’utilizzo del loro brano. Una posizione in piena coerenza con la storia della band, da sempre attentissima alla tutela del proprio patrimonio musicale. Celebre è il caso del 2000, quando Metallica intentò causa contro Napster per violazione di copyright, chiedendo almeno 10 milioni di dollari o 100.000 dollari per ciascun brano scaricato illegalmente.
L’incidente avviene peraltro in un momento delicato per la piattaforma X, recentemente coinvolta in una causa da parte di colossi dell’industria musicale come Sony, Universal e Warner, per “violazioni diffuse di copyright musicale”. Proprio un mese fa, un giudice ha deciso di sospendere temporaneamente tutte le azioni legali tra le parti, concedendo una pausa di 90 giorni per permettere a entrambe le fazioni di trovare un accordo extragiudiziale fuori dalle aule di tribunale. Il provvedimento è stato riportato da Music Business Worldwide, che ha evidenziato come questa sospensione rappresenti un tentativo concreto di evitare uno scontro legale su vasta scala.
Il rapporto tra Metallica e le forze armate americane non è nuovo e si è già rivelato complesso. Durante la guerra in Iraq, il gruppo avrebbe chiesto ufficialmente di non utilizzare i propri brani durante gli interrogatori. Nel 2016, il batterista Lars Ulrich dichiarò a Vulture di sentirsi “a disagio” per tali utilizzi, ma riconobbe anche che una volta pubblicata, la musica sfugge spesso al controllo degli artisti. L’episodio rappresenta un curioso intreccio tra propaganda militare, social media e diritto d’autore, ma anche un ulteriore monito sulla potenza, e i limiti, della musica nel mondo istituzionale.
