In questi ultimi anni sono usciti diversi anime tratti dia classici di Rumiko Takahashi, come il remake di Ranma 1/2 che tornerà in autunno con la sua seconda stagione, ma ora arriva finalmente l’adattamento della sua opera più recente: MAO.
L’annuncio – anticipato da diversi leak nei giorni precedenti – è stato dato da Bandai Namco Filmworks, la quale ha inoltre confermato lo staff che lavorerà alla serie: Teruo Sato (Yashahime: Princess Half-Demon) dirige la serie presso lo studio Sunrise, mentre Yūko Kakihara (Urusei Yatsura – Lamù e i casinisti planetari) si occupa della sceneggiatura, Yoshihito Hishinuma (Inuyasha) cura il design dei personaggi e svolge il ruolo di direttore dell’animazione e Shu Kanematsu (The Café Terrace and Its Goddesses) compone la colonna sonora.
Nello staff figurano anche Hiroshi Kato e Izumi Hoki (direttori artistici), Masami Otsuka (artista del colore chiave), Tomohiro Fujie (direttore della CG), Akane Fushihara (direttore della fotografia), Kazuhiro Nii (montatore) e Hiromi Kikuta (direttrice del suono). Yūki Kaji, Natsumi Kawaida, Hiro Shimono e Toshiyuki Toyonaga daranno voce ai protagonisti Mao, Nanoka Kiba, Hyakka e Kamon.
MAO debutterà nella primavera 2026 sulla rete NHK General-TV, mentre ancora non si sa su quale piattaforma sarà trasmesso in simulcast.

Di cosa parla Mao?
Da bambina, Nanoka venne coinvolta in un misterioso incidente in cui perse i genitori e apparentemente morì, eppure vive tutt’oggi. Ora è apparentemente una normale liceale, ma quando passa dal luogo dell’incidente, si ritrova improvvisamente in un’epoca Taisho popolata da yokai e altre creature arcane. A salvarla è Mao, un affascinante ragazzo che pare appartenere a quel mondo, e che sembra avere qualcosa in comune con Nanoka. Ma cosa sarà mai?
Takahashi ha iniziato la serializzazione di Mao nel 2019, e la serie è tutt’ora in corso sulla rivista Weekly Shonen Sunday con quasi 300 capitoli all’attivo e più di una ventina di volumi. In Italia il manga è pubblicato da Star Comics, casa editrice che si è occupata anche della pubblicazione delle altre opere della cosiddetta “principessa dei manga”.
