L’orizzonte di FIAT si allarga sempre di più, con la chiara ambizione di tornare a essere un marchio globale nel vero senso del termine. Dopo anni in cui la sua presenza era fortemente concentrata in Europa e in alcuni mercati storici come il Sudamerica, ora il piano è espandersi con una gamma completamente nuova e pensata per pubblici diversi, in regioni molto diverse. Lo ha ribadito anche Olivier François, CEO del marchio, in un’intervista rilasciata a El Mundo, dove ha illustrato una visione ben più articolata della semplice transizione ibrida o elettrica.
Nei prossimi 15-18 mesi arriveranno tre nuovi modelli che, affiancandosi alla Grande Panda già lanciata, andranno a ricoprire segmenti chiave finora rimasti scoperti nella lineup FIAT. Questi sono un SUV compatto, una fastback moderna e un pick-up di nuova generazione. L’obiettivo è quello di coprire tutte le esigenze della mobilità globale e tornare ad avere una presenza capillare in mercati oggi dominati da brand asiatici e americani.
Il SUV, soprannominato internamente “Pandissima“, è la versione di serie del concept Giga Panda e si baserà sulla piattaforma Smart Car. Sarà lungo meno di 4,5 metri per non pestare i piedi agli altri marchi Stellantis, ma abbastanza spazioso e versatile da rispondere alle esigenze di famiglie e giovani in cerca di un mezzo urbano ma robusto. L’arrivo ufficiale è previsto entro fine 2025, anche se una presentazione estiva è sempre più probabile.

Nuova strategia e vecchie glorie reinventate: FIAT punta in alto
Ma la vera rivoluzione sta nella direzione intrapresa, in quanto FIAT non intende più essere percepita come un marchio puramente “italiano” o legato a un’immagine vintage. La nuova fastback, che dovrebbe rimpiazzare la Fastback attualmente venduta in Sudamerica, si propone come una world car elegante, sportiva e con un piglio moderno. C’è anche chi ipotizza che in Europa possa raccogliere l’eredità della FIAT Tipo, pur senza condividerne la vocazione da “auto da flotta”.
Infine, il pick-up, che si dovrebbe configurare come il successore della FIAT Strada. Anche qui, le informazioni sono ancora poche, ma l’indicazione è che sarà pensato fin dall’inizio per una vendita globale, anche in mercati in cui i veicoli da lavoro e tempo libero rappresentano una fetta enorme del mercato. Un passo importante, considerando che il segmento dei pick-up è storicamente molto competitivo, ma anche estremamente redditizio se ben interpretato.
Tutto ruota attorno alla Grande Panda, definita da François come “la prima FIAT veramente globale dai tempi della Palio“, storico modello anni ’90 destinato ai mercati emergenti. Con una produzione stimata di circa 300.000 unità, questo nuovo modello rappresenta il simbolo della nuova FIAT, il quale sarà venduto in Medio Oriente, Africa e Sud America, aprendo così la strada a una nuova fase industriale per il marchio torinese. L’era di FIAT come costruttore solo europeo sta volgendo al termine, provando a distinguersi con una proposta fresca, accessibile e adatta ai nuovi scenari della mobilità globale.
