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Pezzotto e pirateria digitale: arrivano anche le truffe, con false multe per aver usato servizi illegali

La lotta alla pirateria digitale e al cosiddetto “pezzotto”, ovvero l’utilizzo di un dispositivo o servizio illegale che permette di accedere a canali televisivi normalmente a pagamento, senza sottoscrivere abbonamenti ufficiali, è entrata nel vivo proprio nel 2025. Le autorità italiane hanno introdotto da tempo sanzioni per chi utilizza queste tecnologie e infrange deliberatamente (o anche inconsciamente) le normative sul copyright, con multe che possono arrivare fino a 5.000 euro.

Tuttavia, nelle ultime settimane, proprio sulla scia di queste dichiarazioni, è emerso un fenomeno che sta generando confusione e preoccupazione tra gli utenti italiani, ovvero l’arrivo di multe “fake” relative all’uso del cosiddetto “pezzotto“. C’è da dire che il quantitativo di testate e giornali che hanno sensibilizzato il pubblico è stato piuttosto alto, scrivendo ripetutamente dell’arrivo di queste multe e della “minaccia” di sanzioni pesanti per chi, dopo gli avvertimenti, continua ad abusarne.

Non sorprende, dunque, che qualcuno abbia approfittato del terrore mediatico per trarne guadagno personale. La pratica in questione riguarda la diffusione di messaggi truffaldini, spesso via email o SMS, che fingono di essere notifiche ufficiali e invitano a pagare somme per infrazioni, ingannando chi teme (o temeva) di capitare tra coloro sanzionati. Eppure la truffa va ben oltre. I malfattori non sono a conoscenza di quale utente ha utilizzato il pezzotto o in generale ha sfruttato servizi di pirateria digitale, per cui molte volte le vittime sono esterne e vengono accusate di presunte infrazioni mai realmente commesse.

multe della guardia di finanza su chi usa il pezzotto
Pezzotto e pirateria digitale: arrivano anche le truffe, con false multe per aver usato servizi illegali 4

La campagna contro il “pezzotto” è parte di un più ampio progetto di contrasto alla pirateria digitale, rafforzato dall’introduzione di sistemi automatizzati di monitoraggio e identificazione degli utenti che utilizzano dispositivi o servizi non autorizzati. Attraverso il cosiddetto “Piracy Shield”, sviluppato da AGCOM e forze dell’ordine come la Guardia di Finanza, si è cercato di colpire non solo i gestori di piattaforme illegali, ma anche gli utilizzatori finali. L’obiettivo è sensibilizzare il pubblico sui rischi legali e sulla sicurezza informatica, in quanto molte piattaforme pirata possono esporre gli utenti a furti di dati personali o a malware.

Questa situazione ha però aperto la strada a nuovi problemi. I truffatori hanno approfittato del clima di allerta generato dalle sanzioni reali per diffondere notifiche contraffatte, richiedendo pagamenti immediati. Questi messaggi spesso contengono riferimenti alla legge 93/2023, la cosiddetta “legge anti-pezzotto“, rendendo la truffa più credibile. Le autorità stanno lavorando per individuare e bloccare queste campagne fraudolente, ma la prudenza rimane fondamentale per evitare di cadere nelle trappole digitali.

pezzotto pirateria digitale
Pezzotto e pirateria digitale: arrivano anche le truffe, con false multe per aver usato servizi illegali 5

Sanzioni digitali e frodi: cosa cambia con la nuova legge contro il pezzotto e come individuare le truffe

Le citate sanzioni reali legate al pezzotto hanno una novità importante, che risiede nell’introduzione di multe automatiche e nella maggiore capacità di tracciamento degli utenti che utilizzano servizi illegali. Grazie a sofisticati sistemi di controllo, vengono monitorati indirizzi IP e transazioni digitali, rendendo possibile identificare chi viola il diritto d’autore. Le sanzioni economiche sono calibrate in base alla gravità dell’infrazione e possono raggiungere cifre importanti, con l’obiettivo di disincentivare l’uso di servizi pirata. Allo stesso tempo, la legge mira a tutelare il mercato legale dell’intrattenimento, che negli ultimi anni ha subito danni ingenti a causa della pirateria.

Nonostante ciò, le sanzioni vere e proprie non devono essere confuse con le truffe che circolano online. Per evitare di incorrere in problemi, è importante affidarsi solo a canali ufficiali e diffidare da comunicazioni che chiedono pagamenti immediati o che sembrano sospette. Le istituzioni sottolineano che le notifiche ufficiali seguono un iter preciso, con avvisi formali e possibilità di ricorso, e non vengono mai richiesti soldi tramite link o modalità non tracciabili.

In questo contesto, cresce anche la necessità di una maggiore educazione digitale, che permetta agli utenti di riconoscere le frodi e di capire i rischi connessi all’uso di strumenti pirata. La tecnologia, se utilizzata correttamente, può tutelare i diritti degli autori e garantire un’esperienza di consumo sicura e di qualità. Il contrasto alla pirateria digitale si conferma dunque una sfida complessa, che richiede un equilibrio tra controllo, prevenzione e informazione.

Agcom contro la pirateria
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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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