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Netflix, addio agli investimenti massicci nella produzione di anime: attirano di più le serie coreane

Per ogni anime popolare in USA prodotto da Netflix, ci sono almeno cinque serie coreane che spopolano in tutto il mondo. Con questo tipo di pensiero ci viene svelato in queste ultime ore un importante cambiamento nel campo degli investimenti effettuati da Netflix, la nota piattaforma di streaming online.

L’azienda è sbarcata alcuni anni fa nel mondo degli anime e manga come importante investitore e finanziatore di serie animate, ritenendo anche di voler non solo aiutare gli studi d’animazione nel produrle, ma anche di realizzarne delle proprie.

Tuttavia, dopo diverso tempo la realtà è finalmente emersa di fronte agli occhi di tutti: le produzioni esclusive Netflix, effettuate con studi interni senza fare affidamento ad altri gruppi o comitati produttivi (come nel caso di Studio Trigger e Cyberpunk) non hanno mostrato un successo molto conclamato, anzi.

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Il ripensamento di Netflix è dietro l’angolo

Durante un evento ospitato dall’Industry Research Group della Animation Society of Japan, è stata realizzata un’intervista piuttosto interessante tra il giornalista Nishida Munechika e Atsushi Matsumoto.

Il primo è un giornalista specializzato nelle tematiche sui media web, e ha fatto da supervisore a dei programmi televisivi. Le sue pubblicazioni più importanti includono “Pokémon GO Never Ends” (Asahi Shimbun Publishing), “Sony Reconstruction Powerful Medicine” (KADOKAWA), “The Age of Netflix” (Kodansha Gendai Shinsho).

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Matsumoto, invece, è un professore universitario e un volto noto nelle aziende facenti parte dell’animazione, avendo condotto ricerche sull’industria e conducendo anche attività di supporto alle compagnie.

Secondo i due, Netflix presto deciderà di cambiare il modo in cui è coinvolta nella distribuzione e produzione di serie animate giapponesi, preferendo non più investire larghe somme di denaro per creare contenuti propri originali, optando invece per la partecipazione dell’azienda all’interno dei comitati di produzione, investendo così meno soldi ma ottenendo lo stesso il diritto alla distribuzione esclusiva delle serie.

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Ecco un estratto dell’intervista, e dei discorsi che portano a pensare che molto presto Netflix deciderà di abbandonare la strada imboccata pochi anni fa, in vista anche dell’impressionante calo d’iscrizioni avvenuto negli ultimi mesi.

Matsumoto: Penso che Netflix sia stata piuttosto forte nel procurarsi opere pagando la maggior parte dei costi di produzione con la premessa di una distribuzione esclusiva a livello mondiale e di una distribuzione esclusiva per un periodo di tempo limitato, ma non c’è nessun cambiamento in questa tendenza.

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Sembra che sia legato alla concorrenza tra i servizi di distribuzione nel mercato asiatico di cui (Nishida) ha parlato, e al modo in cui i contenuti acquistati in Giappone vengono visti in tutto il mondo. Come le sembra ora la situazione degli anime giapponesi?

Nishida: a differenza delle serie coreane, gli anime giapponesi non si trovano in una situazione in cui possono ottenere da soli le massime visualizzazioni. Un esempio particolare sarebbe la serie coreana “Squid Game”, al top in decine di Paesi del mondo, ma l’animazione giapponese non arriva a così tanto. Si parla di un’area relativamente piccola, come una parte dei paesi asiatici o una del Giappone, comprese alcune parti degli Stati Uniti.

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Matsumoto: Prima ha detto che c’è ancora spazio per la crescita del mercato asiatico, ma in Giappone la direzione è quella di “investire in produzioni importanti che probabilmente avranno successo in Giappone”, investendo parzialmente del denaro come membri del comitato di produzione. In questo caso, si riceverebbero i diritti per la distribuzione esclusiva all’estero. Tuttavia, la tendenza precedente di creare grandi titoli originali Netflix per il mondo sarà probabilmente attenuata, è vero?

Nishida: Sì, è corretto. Naturalmente ci saranno uno o due grandi titoli a seconda della stagione. Ma per la maggior parte, ci aspettiamo di ricevere i diritti di distribuzione all’estero, ma non necessariamente di titoli completamente originali, il che significa che l’importo dell’investimento sarà probabilmente minore. In altre parole, l’ammontare degli investimenti sarà probabilmente ridotto. In breve, probabilmente ci si accontenterà di essere un membro di un comitato di produzione.

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Marina Flocco

Marina Flocco

Fruitrice seriale di videogiochi, anime, manga, tutto ciò che è traducibile dal giapponese.

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