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Google fallisce in Russia, a rischio anche YouTube, Chrome e Gmail?

Google è una delle società che meglio è riuscita a capitalizzare la transizione dall’analogico al digitale. Grazie infatti ad una serie di investimenti oculati e di fortunate intuizioni, la casa di Mountain View è riuscita ad imporsi sul mercato globale e a diventare una delle cosiddette società “Big Tech”.

Anche i giganti, però, possono ritrovarsi in un mare di guai: la multinazionale statunitense, a seguito dei recenti attriti con le Autorità nazionali della Federazione Russa, è stata costretta a far dichiarare bancarotta alla propria controllata in terra zarina.

Perché Google Russia è fallita

Negli ultimi mesi, i rapporti tra Google e la Federazione Russa si sono fatti tesi, a pesare molto sull’attuale situazione sicuramente la richiesta del Cremlino, diretta a Alphabet Inc. (la società holding che controlla il famoso motore di ricerca n.d.r.), di rimuovere dai servizi Google tutti i contenuti ritenuti da questa illegali e di limitare l’accesso alle informazioni solo ad alcune testate russe.

LEGGI ANCHE: Google cerca di limitare le fake news sulla guerra in Ucraina

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La casa di Mountain View ha risposto negativamente all’istanza dell’Autorità russa, ciò ha portato il governo di Mosca a bloccare, sul tutto il territorio nazionale, l’accesso a tutti i servizi offerti dalla multinazionale americana.

Un portavoce della società ha anche dichiarato che “le Autorità russe hanno sequestrato i conti correnti bancari di Google Russia, rendendo così impossibile agli uffici russi di funzionare”. Lo stesso ha anche aggiunto che la società controllata in Russia non puòpagare gli impiegati russi, i fornitori e ripagare le altre obbligazioni finanziarie”.

A seguito della limitazione coatta delle attività e al sequestro di asset e di fondi, Google Russia è stata costretta a dichiarare bancarotta. Ad esser precisi, la dichiarazione è avvenuta nel maggio scorso, ma questa è stata ufficializzata solo oggi dalla burocrazia di Mosca. La stessa società ha anche affermato di aver spostato gran parte dei suoi lavoratori fuori dei confini russi già a partire dal 24 febbraio scorso, data dell’invasione ai danni dell’Ucraina.

Le conseguenze per gli altri servizi Google

A seguito del fallimento, Google ha abbandonato o sospeso tutti le altre operazioni commerciali sul territorio russo. Nel novero dei servizi sospesi rientrano anche tutti i servizi gratuiti come Gmail, Maps, Android, Play, YouTube e Chrome.

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Fonti: Reuters

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Francesco Lanciano

Francesco Lanciano

Classe 1998, videogiocatore incallito e da sempre appassionato alla tecnologia

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