Nel gioco della nostra mente, la strada migliore è quella che abbiamo già percorso un numero talmente alto di volte da riconoscerla e tenerla nella memoria in maniera vivida, nonostante il tempo che passa. La serie di Metal Gear Solid, senza alcun dubbio la più geniale intuizione di Hideo Kojima, può essere considerata senza problemi, per certi versi, una ramificazione continua ed implacabile di queste strade della memoria, che si radicano profondamente a livello logico, ma anche emotivo.
Coloro che hanno avuto il privilegio e, con il passare del tempo il coraggio, di immergersi nei titoli della serie, hanno finito inevitabilmente per tracciare nel proprio inconscio ambientazioni, situazioni, personaggi ed esperienze geniali e, spesso, capaci di precedere i tempi e le intuizioni non solo nel mondo dei videogiochi, ma dell’intrattenimento in generale.
In tal senso, Metal Gear Solid 3: Snake Eater rappresenta meglio di altri capitoli della serie questa capacità innata delle opere di Kojima di farci vivere un’esperienza, anche se a scatola chiusa, con la consapevolezza di trovarci di fronte ad un qualcosa di solenne senza essere altezzoso, di epico senza essere eccessivamente rumoroso, ma pur sempre dotato di un’aura capace di sorprendere la nostra stessa capacità di essere sorpresi.
Nel momento in cui, con un trailer che fa dei rimandi sottili e ambigui (ndr. la qui presente, durante la visione in diretta dell’evento, ha pensato in un primo momento di trovarsi di fronte al trailer del nuovo Grounded…) è emersa dall’ombra la figura di Jack “Naked Snake”, molti appassionati del titolo del 2004 hanno avuto un sussulto: prelevare dalla sua aura di intoccabilità un titolo di questa portata, soprattutto senza la supervisione diretta del suo stesso creatore, non rischierà forse di trasformare il capolavoro senza tempo in un prodotto senza anima, riproposto per semplice hype, come è stata sorte di tanti altri capolavori del passato?
Dopo una lunga e attenta analisi di Metal Gear Solid Δ: Snake Eater nella sua versione PS5, siamo pronti a fugare (o alimentare, non vogliamo darvi anticipazioni) i dubbi e le paure che, probabilmente, vi portate dietro da un po’.

Due direzioni, ma un unico cuore
Iniziamo col dire che non vogliamo soffermarci sull’ovvio, e per dire ciò, è più che doveroso nei vostri confronti dire che la storia di Metal Gear Solid 3: Snake Eater è anche per i ragazzi di Konami un pilastro davvero intoccabile. Nella modalità storia del nuovo titolo (sì, ci sono anche altre modalità, ma andiamo per gradi) rivivremo la genesi e l’escesa di Naked “Jack” Snake, soldato con abilità eccezionali, ma una psiche che appare acerba e che dovrà formarsi di fronte alla crudeltà del mondo là fuori, un mondo posto sotto la spada di Damocle della guerra fredda: una spada che vedono in pochi, e della quale ancora in meno percepiscono il suo vero peso.
La storia di Naked Snake continua, dopo oltre 20 anni, ad essere uno specchio della rappresentazione dell’uomo moderno: non è più pura avanguardia e rivoluzione narrativa, come invece fu all’epoca della sua uscita, ma continua in ogni caso a preservare intatta la sua solidità e innata capacità di essere molto più di semplice giocare. I personaggi, nonostante il mercato odierno veda numerosi titoli che proprio da Snake Eater riprendono la profondità nella caratterizzazione, continuano ad essere moderni, complessi, continuiamo ad immergerci nel loro punto di vista e anche nel loro mescolare serietà e comica stramberia.
In questa nuova riproposizione, la narrazione rimane pressoché invariata: cutscenes di altissima qualità si susseguono in maniera estremamente fedele all’opera originale. L’avventura non si differenzia dal titolo PS2 per durata media, con una longevità che si attesta attorno alle 8/10 ore, ma che viene rimpolpata da una serie di interessanti aggiunte che strizzano l’occhio ai fan della serie.
Nel momento in cui inizieremo una nuova run della nostra avventura, potremo selezionare la difficoltà (con un ampio ventaglio di possibilità per venire incontro a tutti i gusti), ma non solo: il gioco rende fin da subito chiaro che, per avere un’esperienza quantomai completa, non sarà sufficiente completare la storia principale una sola volta.

In base alle nostre passate esperienze e preferenze nei confronti degli ulteriori capitoli della saga, infatti, potremo selezionare un tipo di sfida al termine della quale otterremo determinate ricompense. Il gioco, nel complesso, incentiva il giocatore a mettersi alla prova, proponendo il superamento di determinati record di velocità nel completamento dell’avventura al fine di ottenere ricompense e achievements. Si tratta di un fermo ritorno ad una ricerca di sfida non tanto tramite l’inserimento di novità, tanto nello spolpare a dovere quel che già abbiamo a disposizione.
Il titolo alterna con sapienza già ben nota momenti altamente spettacolari a livello cinematografico (compresa la nuova intro, rifatta totalmente anche nella sua colonna sonora) a sezioni di gameplay che, pur preservando tutte le caratteristiche del gioco principale, presentano l’evidente volontà di rendere Metal Gear Solid 3: Snake Eater un titolo più appetibile per i giocatori moderni.
Risulta infatti possibile giocare al titolo con comandi “moderni” e “originali”: abbiamo provato l’esperienza con i comandi pensati per i giocatori odierni, trovando ineccepibile l’abilità di Konami nel rendere così coerente con le esperienze più moderne la struttura tutt’altro che immediata, per certi versi, dell’opera originale.

Una strizzata d’occhio ai giocatori PlayStation
Passando alle altre modalità, che sono di base l’effettiva novità sul fronte del gameplay rispetto al gioco originale, abbiamo una modalità accessoria pensata esclusivamente per i giocatori PlayStation e Steam che fa simpaticamente riferimento alle avventure di “Pippo Snake” (come dimenticare Mesal Gear Solid, la speciale modalità di Ape Escape 3? Suvvia…)
Il nuovo cross-over consiste in una serie di missioni con timer all’interno delle quali Snake si muove nelle ambientazioni dell’avventura principale, con però, ora, il compito di stordire e catturare le scimmiette di Ape Escape: una trovata simpatica che, grazie alla componente di sfida “arcade” che prevede il completamento delle missioni entro determinati checkpoint temporali, contribuisce alla longevità del prodotto.
Non vogliamo farvi spoiler, ma sappiate che questa modalità non è a caso esclusiva per PlayStation: Sony sta tracciando un quadro di ramificazioni molto preciso in tal senso che, con questa introduzione in Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, non fa che intesificarsi.

Perché non possiamo parlarvi della modalità Fox Hunt?
Inutile girarci attorno, la grande effettiva novità del gioco è questa modalità multiplayer pensata come un nascondino stealth che ci ha veramente affascinato sin dalle prime immagini. Per quale motivo non possiamo comprendere questa modalità nella nostra recensione? Molto semplice: la modalità, ad oggi, non risulta ancora giocabile, nemmeno per chi ha ricevuto da chi ha anticipatamente. Abbiamo intenzione di preparare un articolo di approfondimento su questa modalità, dal momento in cui verrà resa disponibile per tutti i giocatori: per questo motivo, vi invitiamo a rimanere sintonizzati sui nostri canali per scoprire quando questo articolo verrà rilasciato.

Metal Gear Solid più in forma che mai
Ci soffermiamo, infine, sul lato tecnico, grande rivoluzione rispetto al gioco di partenza: abbiamo notato grande cura nel character design, nella riproposizione di azioni e movimenti (anche se delle volte, data anche la stranezza effettiva dei movimenti compiuti, il risultato non è sempre stato dei più realistici) nelle cutscenes e, soprattutto, grande attenzione alle animazioni, alle luci, colori e profondità di campo nel momento in cui siamo noi stessi a controllare Naked Snake.
Siamo di fronte ad una perfezione assoluta? Non esattamente: abbiamo riscontrato momenti di leggera perplessità nei confronti della telecamera posta alle spalle del nostro protagonista, un aspetto che non ci ha, però, particolarmente tediato né ci ha impedito di godere dell’esperienza nella sua completezza.
In generale, insomma, il rifacimento tecnico risulta decisamente all’altezza delle aspettative, con immagini nitide e convincenti sotto ogni angolazione e un’attenzione mirata a non sacrificare il frame rate per un pizzico di realismo in più: il titolo appare, infatti, piuttosto stabile sotto questo punto di vista, nonostante la ricchezza delle ambientazioni.
Le ambientazioni, profonde e ben delineate, presentano alcuni piccoli dettagli che fanno leggermente storcere il naso (un esempio, in tal senso, sono i funghi che possiamo trovare presso i ceppi degli alberi, che si identificano subito per le loro innaturali dimensioni e per il colore che mal si sposa con l’ambiente) ma, in generale, riescono a fornire al giocatore un’immedesimazione profonda nell’ambiente della giungla e non solo.

Metal Gear Solid Δ: Snake Eater in conclusione…
Riproporre uno stealth di tale portata del 2004 nel 2025 non è cosa facile: alcuni giocatori sono dell’idea che certi capolavori del passato debbano, per l’appunto, rimanere nel passato, o al massimo essere riproposti con edizioni da collezione che non mettono mano in nessun caso all’opera originale. Snake Eater, certamente, ha a lungo fatto parte dei titoli di spicco di questa categoria, non a caso.
Replicare l’esperienza di oltre 20 anni fa senza andare a scemare le atmosfere e l’aura di certi personaggi e situazioni, con l’ulteriore obbiettivo di non rifilare un’esperienza pigramente e irrispettosamente proposta al pubblico nuovo con un prezzo da AAA non era certo cosa facile. Possiamo però dire che, nel complesso, Konami sia riuscita nell’obbiettivo: Snake Eater, in questa nuova versione, è un titolo che risplende nel panorama videoludico moderno senza rinnegare in alcun modo il suo passato e, quindi, senza mischiarsi con la massa di titoli realistici e brillanti tecnicamente, ma poveri di fantasia.
Riscoprire la serie di Metal Gear Solid ripartendo da dove, canonicamente parlando, tutto ha avuto inizio, ha tutto un altro sapore nel momento in cui si pongono le basi per far apprezzare il gioco anche a chi, fino ad ora, per età o mancanza di interesse, non ha potuto godere dell’esperienza all’epoca dell’uscita o nei lunghi anni di silenzio che hanno seguito il lancio di The Phantom Pain.

Metal Gear Solid Δ: Snake Eater
Voto: - 9
9
/10
Metal Gear Solid Δ: Snake Eater è un titolo sviluppato e pubblicato da Konami, disponibile a partire dal 28 agosto 2025 su PS5, Xbox Series X/S e PC