Negli ultimi tempi, scorrendo tra i social più popolari come TikTok e Instagram, è facile imbattersi in video dal fascino ipnotico e dal tono surreale, spesso chiusi da un improbabile “Skibidi Boppy!“. Dietro questi brevi cortometraggi, spesso generati da strumenti come Veo 3 di Google, si cela l’ultima evoluzione dei meme digitali. Non si tratta più solo di semplici balletti o challenge, ma di veri e propri video creati da zero grazie all’intelligenza artificiale, e gli strumenti in questione sono un ottimo metodo, anche abbastanza semplice per alcuni, di realizzarli, cavalcando il momento virale.
Veo 3, in particolare, sta rivoluzionando il modo di concepire e produrre contenuti virali, trasformando idee e descrizioni testuali in brevi clip animate capaci di fare il giro del web in pochi secondi. Le clip generano finte interviste, scenette comiche o momenti di vita quotidiana, dando vita a contenuti originali che sembrano usciti da un laboratorio creativo digitale. Tuttavia, nonostante questa innovazione, l’accesso a Veo 3 presenta qualche ostacolo, soprattutto in Italia, dove il servizio non è ancora attivo.

Come aggirare le limitazioni e creare video virali con Veo 3
Superare le barriere geografiche è possibile grazie a una VPN come NordVPN (per la quale potete contare sulla migliore scontistica della nostra partnership attraverso questo indirizzo), che permette di simulare una connessione dagli Stati Uniti, paese in cui Veo 3 è disponibile. A questo punto, per utilizzare la piattaforma è necessario un abbonamento al piano Google AI Pro. Sebbene a pagamento, il servizio offre un mese gratuito per i nuovi utenti, consentendo così di provare la tecnologia senza costi, a patto di disattivare l’abbonamento prima della scadenza.
Una volta entrati nel portale Gemini di Google, basterà selezionare Veo 3 come modalità di generazione video, al posto della versione precedente Veo 2. La chiave del successo risiede nella capacità di formulare richieste precise, che descrivano in modo dettagliato la scena e i dialoghi da realizzare, specificando la lingua italiana per evitare che il video venga creato in inglese. I video generati hanno una durata massima di 8 secondi, ma possono racchiudere situazioni comiche, ironiche o surreali, come l’esempio di una vecchia intervista in piazza sul tema dell’intelligenza artificiale, finita con una capriola tanto agile, quanto distorta.
Un consiglio in più è quello di sfruttare l’intelligenza artificiale anche per ottimizzare il prompt stesso, affidandosi per esempio a Google Gemini per perfezionare la descrizione prima di generare il video. Dopo l’invio, bastano pochi minuti per ottenere il risultato finale, pronto per essere scaricato e condiviso sui social, dove potrà entrare a far parte della nuova ondata di meme digitali.
