Dopo quasi vent’anni di silenzio, Malcolm in the Middle torna con una mini-stagione evento targata Disney Plus e pronta a riaccendere l’entusiasmo di una generazione cresciuta tra gag assurde, fratelli ingestibili e un padre (Bryan Cranston) in perenne bilico tra genialità e totale idiozia. Il titolo scelto per questa attesissima reunion, secondo l’insider Daniel Richtman, è Malcolm in the Middle: Life’s Still Unfair, un omaggio diretto alla celebre sigla di apertura e, più in generale, a quell’aura caotica e tragicomica che ha sempre contraddistinto la serie.
La nuova stagione sarà composta da quattro episodi, in uscita prevista nel corso del 2025, e si concentrerà attorno al 40° anniversario di matrimonio di Hal e Lois. Un’occasione perfetta per riunire (quasi) tutto il cast originale, con Frankie Muniz che riprende i panni di Malcolm, Jane Kaczmarek nei panni dell’inflessibile Lois, mentre Bryan Cranston, dopo aver conquistato il mondo con Breaking Bad, ritrova l’iconico Hal. L’unico grande assente sarà Erik Per Sullivan, l’ex Dewey, impegnato con gli studi ad Harvard e da tempo lontano dal mondo dello spettacolo.
Tra le novità più succose già confermate, c’è la risoluzione di uno dei misteri più longevi della sitcom: chi è il sesto figlio di Hal e Lois, menzionato per la prima volta nell’ultima puntata della serie originale? Il reboot introduce finalmente questo personaggio, rivelando che il bambino nato dopo la fine della serie si chiama Kelly ed è una persona non binaria, interpretata da Vaughan Murrae. Descritto come autonomo, brillante e sorprendentemente maturo, Kelly sembra destinato a portare un nuovo equilibrio (o forse ulteriore caos) nella famiglia più disfunzionale della TV americana.
Malcolm tra misteri irrisolti e vecchie questioni di identità
Oltre al debutto di Kelly, il ritorno di Malcolm in the Middle potrebbe risolvere un’altra questione mai chiarita ufficialmente nel corso della serie, ovvero il cognome della famiglia protagonista. In molti hanno supposto che si trattasse di “Wilkerson“, come suggerito dal copione originale del pilot, ma la produzione ha sempre giocato sull’ambiguità, evitando di confermare o smentire. Un’astuzia narrativa che ha alimentato per anni le teorie dei fan e che, chissà, potrebbe finalmente trovare una risposta definitiva proprio in questi nuovi episodi.
Il reboot non sembra avere l’obiettivo di rilanciare la serie in modo permanente, ma piuttosto di chiudere cerchi rimasti aperti e omaggiare con intelligenza una sitcom che ha saputo raccontare la disfunzionalità familiare in modo affettuoso e crudele allo stesso tempo. Niente nostalgia fine a se stessa, ma un’operazione revival che potrebbe sorprendere, emozionare e, come da tradizione, far ridere amaro. L’inclusione di un personaggio non binario all’interno della famiglia è anche un segnale di aggiornamento coerente con i tempi, senza strappi né moralismi. Malcolm è cresciuto, e con lui anche la sua famiglia. E se la vita resta ingiusta, almeno ora c’è un po’ più di spazio per la complessità.
