A più di un anno dal suo debutto in digitale negli Stati Uniti, “Hellboy – L’uomo deforme” si prepara a varcare le porte delle sale italiane, con una data fissata al 6 agosto 2025. Dopo Ron Perlman e David Harbour, è Jack Kesy a indossare il celebre trench del demone rosso nel terzo tentativo cinematografico di portare in vita il personaggio nato dalla penna di Mike Mignola. A differenza dei due precedenti adattamenti, però, questo film si presenta come un ritorno alle origini, con un’atmosfera più cupa e spogliata dalle derive action dei predecessori.
Il nuovo Hellboy è tratto da “The Crooked Man”, uno degli archi narrativi più iconici della saga fumettistica pubblicata da Dark Horse Comics. Ambientata negli Appalachi del 1959, la storia segue il protagonista durante una missione insieme a un’agente del B.P.R.D., immersi in un villaggio isolato infestato da streghe e controllato da un demone maledetto noto come “Il Ragazzo Deforme” (The Crooked Man). Qui, tra incubi rurali, culti oscuri e un’America dimenticata, Hellboy si troverà a collaborare con un uomo tormentato dal proprio passato per spezzare un’antica maledizione e arginare l’inevitabile espansione dell’inferno sulla Terra.

Un viaggio oscuro nel folklore americano con Hellboy
Nonostante l’universo narrativo affascinante, la strada di “Hellboy – L’uomo deforme” è stata tutt’altro che lineare. Il film era stato annunciato nel febbraio 2023 con la produzione affidata a Millennium e le riprese si sono svolte in Bulgaria nello stesso anno. Eppure, quando sembrava pronto a conquistare le sale statunitensi, qualcosa è andato storto. Il distributore Ketchup Entertainment ha pubblicato alcuni trailer, ma il film non è mai arrivato nei cinema americani, debuttando invece direttamente in formato digitale nell’ottobre 2024. Un destino anomalo, se si considera la popolarità del personaggio e il coinvolgimento dello stesso Mike Mignola.
Proprio l’autore, però, ha sempre mostrato grande entusiasmo per questa trasposizione, dichiarando (come riportato da geektyrant): “Penso che sia una delle migliori cose che abbia mai scritto. È magnificamente illustrata da Richard Corben, ed è una storia solida che non coinvolge milioni di personaggi“. Una narrazione più contenuta, più focalizzata, che rispecchia forse l’intenzione di ridare al franchise un’identità coerente, lontana dalle superproduzioni precedenti. Il cast, oltre a Jack Kesy, comprende Adeline Rudolph nel ruolo di Bobbie Jo Song, mentre la regia punta tutto sull’evocazione di un folklore gotico e rurale americano.
A chi ancora sperava in un terzo capitolo della trilogia di Guillermo del Toro, Mignola ha tolto ogni illusione: “Abbiamo vissuto una bella avventura e penso che entrambi siamo andati avanti in direzioni diverse. Lui è su un altro pianeta“. Parole che suonano come una chiusura definitiva a una parentesi, ma anche come l’inizio di un nuovo possibile percorso per il personaggio, in un formato più fedele allo spirito originale.
