Era il 2001 quando Robin “Dark0ne” Scott, ancora ventenne, diede vita a quello che sarebbe diventato Nexus Mods nella sua camera da letto. Da allora, il sito è cresciuto fino a diventare una vera istituzione per chi gioca su PC, un archivio immenso, con centinaia di migliaia di mod dedicate a titoli che hanno fatto la storia, da The Elder Scrolls V: Skyrim a The Witcher 3: Wild Hunt, e molti altri. La forza della piattaforma è sempre stata la community, tra autori di mod, fan appassionati e giocatori alla ricerca di un’esperienza personalizzata, ognuno dei quali si è dato appuntamento su Nexus Mods, rendendolo un pilastro del gaming su computer.
Ma dopo oltre vent’anni alla guida del sito, Robin Scott ha deciso di vendere Nexus Mods. Il motivo? Il logoramento psicologico e fisico causato dalla gestione costante di un progetto tanto grande quanto impegnativo. Scott ha raccontato in una lunga dichiarazione il prezzo personale pagato nel corso degli anni, parlando apertamente di burnout, ansia e di un ritmo di lavoro insostenibile, dove essere “sempre reperibile” è diventata la norma.
“Ho dimenticato come fare un passo indietro, respirare… o dormire decentemente“, ha ammesso con estrema onestà. Una presa di coscienza arrivata gradualmente, che lo ha portato ad allontanarsi progressivamente dalla gestione quotidiana del sito. E, come sottolinea lui stesso, è stato proprio in quel periodo di parziale distacco che Nexus Mods ha raggiunto uno dei momenti di maggiore successo.

Un futuro nelle mani dei nuovi custodi di Nexus Mods
L’identità dei nuovi proprietari non è ancora stata resa pubblica, ma Scott ha dichiarato di aver scelto con cura chi avrebbe potuto continuare a portare avanti il progetto, i quali non dovrebbero cambiare praticamente nulla della struttura e delle scelte decisionali del sito. Secondo lui, i nuovi leader non solo comprendono a fondo l’ecosistema del modding, ma condividono anche il valore centrale su cui Nexus Mods è stato costruito: la community.
Negli anni, infatti, Nexus Mods è stato un vero spazio culturale, anche al centro di polemiche per le sue prese di posizione. Tra le più note, la decisione di vietare mod discriminatorie o propagandistiche, come quelle che rimuovevano contenuti LGBTQ+ dai giochi o che strumentalizzavano personaggi pubblici, come Donald Trump e Joe Biden. Scott ha sempre difeso la linea editoriale del sito, dichiarando che Nexus Mods sarebbe stato “uno spazio sicuro e rispettoso per tutti”.
Oggi, il sito è gestito da un team di circa 40 persone, molte delle quali lavorano lì da quasi dieci anni. Scott continuerà ad avere un ruolo marginale come consigliere, soprattutto sul server Discord dedicato agli autori di mod, ma ha chiarito che non sarà più lui a prendere decisioni operative. Una svolta che definisce “positiva per tutti”: per lui, per il team e per la community. Con questa transizione, Nexus Mods entra in una nuova fase della sua storia. Un passaggio delicato, ma necessario, per garantire la sostenibilità del progetto a lungo termine. L’obiettivo rimane quello di essere la casa del modding mondiale, uno spazio libero, inclusivo e guidato dalla creatività degli utenti.
