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Super String: le nostre prime impressioni sulla miniserie di Boichi

Poche settimane fa la casa editrice Star Comics ha pubblicato il primo volume di Super String: Marco Polo’s Travel to the Multiverse, miniserie manga scritta da Ylab e disegnata da Boichi, il quale è stato portato come ospite allo scorso Napoli Comicon apposta per presentarla al pubblico italiano. D’altronde è un disegnatore molto amato dagli appassionati per il suo ottimo stile, il quale purtroppo spesso non basta a rendere interessante un manga.

La storia di Super String parte come una sorta di racconto delle gesta di Marco Polo, anche se stavolta il suo viaggio non lo porta in Cina ma bensì nel Multiverso, e lo farà ritrovare al centro di una cospirazione che trascende il tempo e lo spazio. Una premessa molto fantasiosa e apparentemente divertente, ma che purtroppo alla fine non si rivela piena di problemi.

Super String, Marco Polo

Super String, ovvero il confusionario e frenetico viaggio di Marco Polo per il Multiverso

I cinque capitoli contenuti nel primo volume della serie risultano infatti una lettura confusionaria: accadono troppe cose (e spesso pare a caso e senza alcun nesso logico) in maniera troppo veloce. Non si fa in tempo a digerire un avvenimento che subito se ne passa a un altro, ed è così per quasi tutto il volume.

Marco Polo è sì un protagonista simpatico seppur piatto e poco memorabile (almeno dal punto di vista della caratterizzazione), un classico eroe un po’ spaccone ma anche tragico e onorevole che si ritrova al centro di vicende più grandi di lui. Ma la sua presenza, unita alla yakuza, a dei mostri dimensionali e alla fantascienza che aleggia un po’ su certi aspetti dell’opera, vanno a formare un mischione di elementi che non invoglia così tanto a continuare la lettura già dopo i primi 2 capitoli, nonostante provi a tenere i lettori incollati lasciando aperti dei quesiti che probabilmente troveranno risposta più avanti

Super String

E i personaggi secondari non aiutano neanche così tanto a farlo risplendere, considerato che l’eroina Wolhyang ha come unica caratterizzazione quella di voler fare qualsiasi cosa per tenere al sicuro Marco, mentre i cattivi – tali Baek – hanno uno screentime così risicato da risultare anonimi. Una cosa molto positiva della serie sono invece i disegni di Boichi, che non solo ha realizzato scene d’azione dinamiche, ma è riuscito a rendere accattivanti anche dei personaggi che non sembrano proprio un granché.

In conclusione, il primo volume di Super String: Marco Polo’s Travel to the Multiverse è una lettura confusionaria e caratterizzata da un tono volutamente esagerato. Sicuramente adatto per leggere qualcosa di leggero o per staccare da una lettura più impegnata. Vi ricordiamo che la serie ha un totale di quattro volumi, e che l’uscita del secondo è attesa per martedì 3 giugno.

Super String, Marco Polo

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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