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Klarna usa un avatar AI del CEO per presentare i risultati del primo trimestre finanziario

Il futuro dei CEO potrebbe non avere un volto umano. O almeno, non necessariamente. Sebastian Siemiatkowski, co-fondatore e CEO di Klarna, ha deciso di portare la sua azienda a un livello inedito di comunicazione aziendale, pubblicando il resoconto trimestrale più recente della fintech svedese attraverso una presentazione guidata da una sua versione digitale. Nessuna ironia, nessun esperimento artistico, solo un avatar in tutto e per tutto simile a Siemiatkowski, il quale ha raccontato agli investitori i numeri dell’ultimo trimestre direttamente da un video su YouTube.

La performance dell’alter ego sintetico è stata sorprendentemente credibile. Solo qualche dettaglio, come un sincronismo vocale non perfetto, la frequenza ridotta di battiti di ciglia, tradiva la natura artificiale del presentatore, annunciato sin da subito come tale, per non tentare di ingannare nessuno. Con un look che prevedeva un giubbotto marrone già noto agli osservatori, identico a quello di una foto corporate molto diffusa, ma con una camicia diversa, l’avatar si è comportato in maniera egregia, raggiungendo l’obiettivo ricercato. La mossa è coerente con la narrativa che Klarna sta costruendo in vista dell’IPO, ovvero quella di diventare una vera e propria AI company.

La società ha infatti collegato il suo quarto trimestre consecutivo di utili al massiccio impiego dell’intelligenza artificiale. “Abbiamo semplificato il nostro organico di circa il 40%”, è quanto è emerso dal resoconto aziendale. Con 2.000 dipendenti in meno, da circa 5.000 a 3.000, Klarna ha aumentato il ricavo medio per dipendente fino a quasi un milione di dollari. Un risultato che l’azienda attribuisce all’efficienza ottenuta grazie all’adozione dell’AI in vari reparti, come la logistica interna e l’assistenza clienti, quest’ultima probabilmente la meno soddisfacente e che presto cambierà, tornando al supporto umano.

ceo klarna giubbotto marrone

CEO artificiali: provocazione o possibilità concreta?

L’idea di un CEO virtuale non è del tutto nuova, ma sta rapidamente passando dalla satira alla sperimentazione, con le recenti evoluzioni tecnologiche che stanno rendendo questo scenario sempre meno paradossale. Se si considera che i compiti principali di un CEO includono definire strategie, prendere decisioni e assumersene la responsabilità, non sembra così assurdo che un modello di AI ben addestrato possa eccellere nel ruolo.

Secondo uno studio pubblicato su Harvard Business Review, un sistema basato su GPT-4o è stato in grado di superare in performance i CEO umani su una serie di parametri decisionali. Tuttavia, lo stesso studio ha evidenziato come l’AI fallisca ancora nella gestione di eventi straordinari, come crisi sanitarie o collassi di mercato. Questi limiti attuali, però, potrebbero diventare obsoleti in un futuro non troppo lontano. La capacità dell’AI di elaborare immense quantità di dati e apprendere rapidamente da esperienze e pattern strategici è un vantaggio competitivo difficile da ignorare.

L’idea che un CEO possa diventare un algoritmo non è più solo una provocazione. È una possibilità concreta che sempre più aziende, come Klarna, stanno iniziando ad abbracciare, almeno in parte. Nel frattempo, mentre Sebastian Siemiatkowski continua a sorridere in versione digitale, la fintech svedese si prepara al debutto in Borsa, rafforzando l’immagine di una società proiettata verso un futuro sempre più automatizzato, anche nei ruoli di comando.

Klarna e l'uso dell'AI

Leggi anche: Klarna rivede l’automazione: torna l’assistente umano per i clienti, al posto del chatbot AI

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Andrea Moffa

Andrea Moffa

Eroe numero 50 di Overwatch 2. Appassionato di notizie videoludiche. Esploro e condivido le avventure e le ultime info di questo mondo in continua espansione.

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