Chi è cresciuto tra gli ultimi anni del secolo scorso e i primi del 2000 conoscerà benissimo la Melevisione, programma per bambini tramesso dalle reti Rai che ha dato i natali a personaggi come Tonio Cartonio, folletto protagonista delle prime sei edizioni (trasmesse tra il 1999 e il 2004), interpretato da Danilo Bertazzi. Concluso il suo impegno con la Melevisione, Bertazzi ha condotto diversi altri programmi televisivi come Trebisonda.
Per anni molti si sono chiesti cosa l’avesse spinto ad abbandonare il programma nel 2004, e l’anno scorso ha rivelato su TikTok che alla base della sua scelta c’erano sia problemi di salute (aveva problemi al cuore) sia il fatto che la fama ottenuta da Tonio Cartonio gli aveva fatto perdere se stesso, tanto che tutti lo chiamavano ormai con il nome del personaggio. Infatti anche quando è tornato a far parte del cast del programma, l’ha fatto nel ruolo di un altro personaggio, il cuoco Danilo.
Ma ad oggi Bertazzi sembra stare molto meglio anche a livello di salute, visto che anche da qualche anno sta provando le gioie dell’amore. Nel 2019 ha parlato pubblicamente la sua omosessualità e del suo compagno, il fotografo Roberto Nozza, con cui stava insieme dal 2012.
L’ex protagonista della Melevisione convola a nozze con il compagno
Dopo 12 anni di relazione, i due sono convolati a nozze questo lunedì con una cerimonia civile tenutasi in Brianza, zona di cui Nozza è originario. La proposta di matrimonio è stata fatta da Bertazzi nell’estate 2023, e a inizio anno la coppia aveva scritto che il 2024 sarebbe stato l’anno del sì, e che doveva giusto decidere la data della cerimonia.
Alla cerimonia erano presenti sia i famigliari che gli amici della coppia. I due hanno postato su Instagram diversi scatti dell’evento, con correlati messaggi come “Ciao, oggi sposi” o “Sposi bagnati, sposi fortunati“. Bertazzi ha spiegato qualche tempo fa al Fatto quotidiano che l’amore è una delle colonne portanti della sua vita, e che si prende la vita con serenità godendosi sia gli affetti che il lavoro, almeno finché c’è.
