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Anche Zerocalcare minacciato dai neonazisti al processo di Ilaria Salis

Da 13 mesi l’insegnante Ilaria Salis è detenuta in un carcere di Budapest con l’accusa di aver aggredito dei manifestanti neonazisti durante la Cerimonia dell’onore dell’anno scorso, nonostante diverse contestazioni siano cadute in quanto lei non era ancora arrivata nel paese quando è avvenuto il fatto. La trentanovenne rischia 11 anni di galera, e anche durante l’ultimo processo è stata sempre portata in aula in catene.

Al processo era presente anche il fumettista Zerocalcare, da sempre sostenitore dell’innocenza di Salis, che ha raccontato la sua esperienza al Corriere della Sera. Stando alle sue parole, davanti al tribunale c’erano dei militanti neonazisti che filmavano e fotografavano tutti quelli che entravano in aula con cellulari e telecamere. All’inizio pensava che fossero delle semplici guardie, ma ha poi notato che sfoggiavano un simbolo neonazista.

Il gruppo di estremisti ha poi minacciato tutti gli italiani venuti a supportare Salis: Zero ha raccontato che nella minaccia i militanti dichiaravano che gli avrebbero spaccato la testa. Il processo non è andato poi benissimo, in quanto il giudice ha negato gli arresti domiciliari a Salis.

Zerocalcare

Il fumetto di Zerocalcare citato in una lettera di Ilaria Salis

A inizio anno Zerocalcare ha scritto e disegnato un fumetto dedicato alla vicenda, “In fondo al pozzo“, dove racconta anche le contraddizioni e le responsabilità del sistema giuridico ungherese e critica le omissioni del governo Meloni sul caso. “In fondo dal pozzo” è stato piubblicato dall'”Internazionale” lo scorso gennaio, e puìò essere letto online gratuitamente.

La ragazza è rimasta colpita dall’opera di Zerocalcare, e l’ha usata anche come metafora per descrivere la sua situazione in una lettera, che vi lasciamo qui sotto:

I mesi sono lunghi e accade che la bolla si trasformi in un buco nero che ti risucchia. Prendendo in prestito una metafora che leggerò parecchi mesi dopo in un bellissimo fumetto dedicato alle mie vicende sono caduta in un pozzo profondissimo. Le pareti sono scivolose ed ogni volta che faticosamente cerco di compiere un breve passo per risalire appena un pochino, finisco sempre col precipitare più in profondità. A volte mi chiedo se questo pozzo abbia un fondo e se da qualche parte ci sia davvero un’uscita. Immagino di essere un piccolo geco, che nell’oscurità silente riesce a scalare le pareti. Già, devo scalare le pareti, ma qui purtroppo non ci sono i miei compagni di arrampicata e i legami di fiducia ben stretti sulla corda della sicura“.

Zerocalcare

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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