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Cocoa Press: mangiare il cioccolato fatto con una stampante 3D? Ora si può!

La Cocoa Press non è una stampante 3D facile da usare, ma quante stampanti 3D permettono di mangiare i risultati? Sì, ora è possibile acquistare una stampante 3D che stampa il cioccolato, sicuramente non la migliore notizia per la linea. La Cocoa Press è stata in fase di sviluppo per un intero decennio e ora è finalmente arrivata

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In tutto questo c’è una notizia positiva, non è ancora abbastanza economica per la maggior parte delle persone. La stampante infatti, può arrivare in 2 soluzioni: precostruita da 3.995 dollari o da montare per 1.750 dollari, comprese di trenta stecche di cioccolato perfetto con cui realizzare dei deliziosi dolcetti.

Cocoa Press: come funziona?

Collegando lo schermo alla stampante, effettuando la configurazione, inserendo un “nucleo di cacao” nella cartuccia, si può creare un qualsiasi oggetto fatto di cioccolato. Come ad esempio questa incredibile rosa stampata in 3D.

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La cosa migliore della stampa 3D del cioccolato sono le incredibili texture che si possono creare. E se ve lo state domandando, sì, le cose che stampi con il cioccolato fondente sanno davvero di cioccolato, purtroppo però non si può dire lo stesso del cioccolato al latte o bianco, sono un po’ cerosi.

Nonostante l’utilizzo di olio di palma al posto del burro di cacao per la sua materia grassa, presumibilmente per una migliore fluidità. La parte peggiore della stampante 3D del cioccolato è il controllo del calore.

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Il cioccolato è fondamentalmente difficile da stampare, e non solo con i metodi tradizionali di stampa 3D. Cocoa Press consente di programmare il calore dell’ugello a un decimo di grado, perché le frazioni di grado possono fare la differenza tra il calore sufficiente a far colare il cioccolato o il freddo eccessivo per farlo uscire dall’ugello.

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A volte, infatti ci vogliono ore perché la siringa di cioccolato da 65 grammi della stampante raggiunga una temperatura uniforme. Ellie Weinstein, fondatrice di Cocoa Press, afferma che ciò è dovuto a un difetto di uno dei riscaldatori (e sostituirà l’intera cartuccia e il gruppo del riscaldatore “per chiunque lo chieda”)

Il riscaldamento però, può dipendere anche dal cioccolato stesso. Il fondente funziona con le impostazioni predefinite della Cocoa Press; il latte non è stato molto più difficile, ma il bianco richiede più tempo e regolazione per trovare una temperatura che sia in grado di farlo fluire al meglio.

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Anche quando si riesce a far scorrere bene il cioccolato, si scopre che non è possibile stampare qualcosa di troppo piccolo o appuntito senza rallentare drasticamente le stampe. Il cioccolato ha bisogno di tempo per raffreddarsi e solidificarsi prima che l’ugello cerchi di stampare un altro strato caldo. Sebbene non è consigliabile stampare oggetti singoli di piccole dimensioni, non si può nemmeno stamparne di molto grandi, dato che i 65 grammi di una singola stecca di cioccolato non sono molti.

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Alcune parti della Cocoa Press sembrano ben studiate. La stampante è supportata in modo nativo dal popolare PrusaSlicer, che tutte le superfici che toccano il cioccolato sono facilmente rimovibili e lavabili e che l’unità venga fornita con strumenti di pulizia perfettamente adatti. L’interfaccia utente del touchscreen è facile da usare, con tutti i tipi di regolazioni per stampanti 3D disponibili se si sa cosa fare. Insomma questa stampante 3D può essere la fine per le persone a dieta!

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Mirko Gonzati

Mirko Gonzati

Sono Mirko Gonzati, ho cominciato a lavorare da poco per Dr.Commodore e spero di farlo per tanto tempo, magari girando il mondo!

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