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Neuralink, installato il primo impianto cerebrale su un umano

Neuralink, la società di Elon Musk che punta a far interagire il genere umano col mondo circostante tramite un collegamento neurale, ha annunciato di aver completato con successo la prima installazione dell’interfaccia Telepathy nel cervello di un volontario. Risultato, questo, che deve molto al recente finanziamento di 43 milioni di dollari.

Dopo aver ottenuto il via libera a maggio da parte della Food and Drug Amministration (FDA), l’azienda co-fondata nel 2016 dal miliardario proprietario della piattaforma X ha avviato le iscrizioni ai primi test sugli umani. Il nobile obiettivo principale delle loro interfacce BCI (brain-computer interface) è quello di far comunicare le menti delle persone con impedimenti motori, con l’ambiente circostante.

Nonostante l’inchiesta scatenata dalle parole di Musk sulla morte di migliaia di animali in fase di sperimentazione, il programma PRIME per l’inserimento non invasivo del chip nel cervello umano ha comunque registrato il suo primo successo. L’interfaccia Telepathy riuscirà a far comunicare le persone che hanno perso il controllo dei propri arti con computer e smartphones, semplicemente col pensiero. In un post, Musk ironizza: “Immaginate se Stephen Hawking avesse potuto comunicare con la velocità di un banditore di aste“.

Neuralink Elon Musk

I risultati iniziali di Neuralink

Installare il “link” tramite il robot chirurgo R1 era la parte più semplice e ben testata di tutta l’operazione, sebbene permangano ancora delle perplessità per il Comitato dei Medici per la Medicina Responsabile (PCRM) riguardo alla pericolosità dell’intervento. Adesso, dovremo aspettare ulteriori dichiarazioni sulla funzionalità di Telepathy. Intanto, Elon Musk con le sue prime parole in seguito all’intervento fa sapere che:

“Il primo essere umano ha ricevuto ieri un impianto Neuralink e si sta riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un promettente rilevamento dei picchi neuronali”

Neuralink Elon Musk

Nei prossimi mesi, dunque, potremmo già assistere ad ulteriori sperimentazioni sugli umani. Rimane però ancora la preoccupazione sugli effetti a lungo termine della ricarica transdermica della batteria al litio sui tessuti circostanti, nonché quella per la rottura dei minuscoli filamenti che consentono il collegamento dell’impianto in caso di rimozione o sostituzione.

Neuralink Elon Musk

Fonti: HDBlog, ANSA

LEGGI ANCHE: Neuralink: migliaia di persone in lista di attesa per i test del chip

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Matteo Zazza

Matteo Zazza

Scrittore e favolista dal 1997, a quanto pare (chi sono io per contraddire Google?). Autore di: "Manuale di Difesa e Protezione dalle Creature delle Favole" e "La Ballata di Irontray".

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