Twitch torna al centro dell’attenzione, ma questa volta non perché ha modificato le politiche interne sul nudo artistico. Il colosso dello streaming guidato da Dan Clancy ha annunciato, nelle scorse ore, di aver licenziato centinaia di lavoratori per tagliare le spese sostenute dalla società.
Non è la prima volta che Twitch decide di dare un taglio netto alle voci di spesa: già lo scorso dicembre, il noto sito viola ha deciso di interrompere il servizio di live streaming in Corea del Sud a causa dei “costi proibitivi” dei server sudcoreani.
Twitch in crisi. Licenziati centinaia di lavoratori
Stando alle stime comunicate dalla società statunitense, sono 500 i lavoratori licenziati, corrispondenti a circa il 35% della forza lavoro del colosso viola. In poco tempo, la notizia è diventata virale, suscitando lo sdegno della community internazionale.
Ciò ha indotto Twitch ad organizzare un Q & A (Question & Answer, una sorta di intervista virtuale in cui gli intervistati rispondono alle domande poste dagli utenti). All’evento ha preso parte anche l’Amministratore Delegato della società, Dan Clancy. L’obiettivo era quello di spiegare alla community le ragioni che hanno portato al licenziamento di così tante persone.
Nel corso del suo intervento, Dan Clancy ha descritto una situazione finanziaria non proprio rosea per Twitch e se si vuole che l’azienda rimanga in piedi “anche tra cinquanta e cento anni” è necessario operare alcuni tagli, purtroppo anche sulla forza lavoro.
A detta dell’Amministratore delegato, Twitch, così come molti altri giganti della tecnologia, stanno “riducendo il proprio organico” ragionando sul lungo periodo, prevedendo “in che situazione si troveranno tra tre o quattro anni”. “in sintesi”, continua Clancy, “eravamo più grandi quanto dovevamo essere per soddisfare le vostre necessità. Dobbiamo gestire la società in base a ciò che siamo oggi. Sarò franco, al momento attuale non stiamo facendo profitto”.
L’AD di Twitch comunque spera che la società possa riprendersi nel prossimo futuro, poiché le risorse per andare avanti ci sono, così come la voglia di innovarsi e tenere testa agli altri concorrenti nel mondo del live streaming.
La crisi nel mercato dello streaming non ha colpito solo Twitch. Di recente anche Discord ha dovuto far fronte a problemi di natura economica lasciando a casa parte del suo personale.
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